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Votare, perché no?

Non succede. Ma se succede, che cosa succede? Ieri pomeriggio, mentre Enrico Letta osservava da New York l’evolversi della bisticciata furiosa tra il Pdl e il Quirinale, la Borsa italiana ha fatto registrare la peggiore prestazione a livello europeo, lo spread è tornato a toccare i 250 punti base, i titoli bancari sono crollati a Piazza Affari e lo scenario di una possibile crisi di governo ha ovviamente allarmato gli investitori. L’instabilità del governo, come ricordato in questi giorni dal presidente del Consiglio, è proporzionale alla sfiducia rivolta dai mercati verso il nostro paese, e su questo non ci piove.

27 SET 2013

Telecom, Alitalia e le responsabilità culturali dei populismi di sinistra

Nel tentativo matto e disperato di puntare il mirino su un preciso colpevole sul quale scaricare facilmente la responsabilità della svendita di due campioni nazionali come Telecom e Alitalia – colpa del governo Letta? colpa del governo Prodi? colpa del governo Berlusconi? – molti protagonisti del dibattito politico hanno dimenticato di ricordare un piccolo particolare. Un particolare relativo al vero tema centrale dell’imminente acquisizione da parte di società straniere (Telefonica e Air France) della più importante società di telecomunicazioni italiana e del più importante vettore aereo del nostro paese. Bertone Telefonica s’è presa Telco all’insaputa di Bernabè. Evitabile? La Telecom portoghese inse gna

26 SET 2013

Letta, Renzi e la vera resa dei conti

L’immagine migliore per rendere visibile la distanza che esiste oggi tra il governo di Enrico Letta e il Pd di Matteo Renzi è un piccolo pezzo di carta che gira da giorni tra i parlamentari vicini al sindaco di Firenze. Il pezzo di carta contiene alcuni calcoli che mettono insieme venti miliardi di euro. E secondo i renziani quei venti miliardi potrebbero trasformarsi nel detonatore di una futura crisi di governo. Venti miliardi, già. Venti miliardi come le coperture che in questo momento mancherebbero a Palazzo Chigi per risolvere una questione destinata a diventare il passaggio chiave che le larghe intese dovranno superare per andare avanti e non perdere l’equilibrio: la legge di stabilità.

25 SET 2013

La sinistra e la sua camicia di forza

Olaf Cramme è un formidabile politologo inglese che ha scritto su uno dei think tank più cool, come direbbe Renzi, della Gran Bretagna un saggio che ogni leader di sinistra dovrebbe leggere per capire qualcosa rispetto ai flop elettorali passati (il Pd) e probabilmente futuri (l’Spd) dei principali partiti della famiglia dei progressisti europei. La tesi di Cramme, direttore di Policy Network (centro studi di Peter Mandelson, vecchio e indimenticabile guru della terza via blairiana), è che il vero errore commesso della gauche negli ultimi anni è quello di aver scelto come proprio collante politico un tema che nel tempo si è trasformato in un clamoroso boomerang: l’anti rigorismo.

18 SET 2013

Effetto “Renzbollah”

L’effetto “Renzbollah” – inteso come l’incontrollabile pulsione che periodicamente porta Matteo Renzi a diventare, agli occhi del presidente del Consiglio Enrico Letta, un pericoloso integralista pronto a far saltare da un momento all’altro i fragilissimi equilibri che sostengono le larghe intese – ieri pomeriggio è stato nuovamente avvertito a Palazzo Chigi. Pochi minuti prima delle sedici, quando il sindaco di Firenze, tre giorni dopo aver promesso di non voler riservare più nessun attacco all’amico Enrico, ha rimproverato al governo guidato dall’amico Enrico di essersi fatto superare anche dalla Spagna in termini di politiche riformiste serie e radicali.

18 SET 2013

Salvati il soldato Pd

Provateci voi a non perdere le coordinate. Provateci voi a essere da una vita di sinistra e accettare di essere alleati con il vostro avversario storico. Provateci voi a essere da una vita comunisti e ad avere un vostro premier democristiano e un futuro candidato premier che vuole rottamare i comunisti. Provateci voi a dire per una vita che la sinistra vera è quella che mette insieme un po’ Zapatero, un po’ Obama e un po’ Hollande e ad accettare poi il fatto che oggi di Zapatero si ricordano solo i suoi occhi, di Obama si ricordano soprattutto i suoi droni e di Hollande si ricordano soprattutto le sue formidabili svolte al centro. Provateci voi a dire per una vita che la sinistra vera è quella che avrebbe presto conquistato l’Europa liberando noi tutti dalla cattiva signora Merkel e accettare il fatto che la signora Merkel sta per rivincere le elezioni e che il candidato della sinistra tedesca probabilmente verrà ricordato solo per il suo dito medio.

14 SET 2013

Il vero Pd da rottamare

Sul percorso a ostacoli che in caso di crisi di governo il Pd dovrà seguire per evitare che la battaglia combattuta attorno alla decadenza del Cav. possa trasformarsi in un autogol capace di restituire nuova linfa a un centrodestra decapitato da una sentenza della magistratura, vi è una questione importante che il segretario in pectore del nuovo Pd, ovvero Matteo Renzi, dovrà affrontare per non perdere di vista quello che fino a oggi è stato il punto di forza della sua leadership politica: la rottamazione del partito delle tessere e la trasformazione del Pd in un partito non di proprietà degli iscritti ma di proprietà degli elettori.

11 SET 2013

Perché il Pd non crede al bluff del Cav.

Un po’ per le questioni di convenienza politica. Un po’ per le questioni di convenienza aziendale. Un po’ per le questioni di convenienza personale. Un po’ per le questioni di convenienza giudiziaria. Un po’ per tutto questo si può dire che oggi all’interno del Partito democratico è difficile trovare qualcuno convinto che gli ultimatum del Pdl siano davvero qualcosa in più di un semplice e formidabile bluff. Ieri il volo minaccioso dei falchi del Popolo della libertà è stato osservato con attenzione durante la riunione della segreteria del Pd. Merlo Il Quirinale ferma la giostra

06 SET 2013

Dissenso radicale

Cara Bonino, un vero Radicale non si nasconde dietro l’Onu

“Cara Emma Bonino, scusami tanto ma da radicale oggi non posso non dirti che la posizione del governo sulla questione siriana non è solo timida e non è solo sbagliata ma è ipocrita, utopistica, anti umanitaristica e, molto semplicemente, anti radicale”. Il Radicale che in questa chiacchierata con il Foglio accusa il ministro degli Esteri Emma Bonino di aver tradito i principi radicali (a) per essersi schierata in Siria su un fronte alternativo rispetto a quello “interventista e umanitario” promosso dall’America di Barack Obama e dalla Francia di François Hollande e (b) per aver subordinato l’azione militare a Damasco a una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu si chiama Matteo Mecacci, dal 2001 al 2008 è stato responsabile per il Partito Radicale Transnazionale all’Onu e dal 2008 al 2013 è stato membro della commissione Affari esteri della Camera. Matzuzzi Il bellum iustum di San Pietro

05 SET 2013

Parla Orsina

Il Pd, Renzi e quella sinistra che regala la battaglia sulla giustizia ingiusta alla destra

Sorriso: “Sinceramente mi viene da ridere pensando che la sinistra, con generosa caparbietà, stia commettendo lo stesso errore che commette da vent’anni: regalare alla destra il tema della riforma della giustizia e perdere un’altra occasione per dimostrare che la gauche italiana ha, come va di moda dire, rottamato il giacobinismo”. Giovanni Orsina insegna Storia contemporanea alla Luiss e ha da poco scritto per Marsilio un libro di successo su tutto ciò che in questo ventennio la sinistra non ha capito del berlusconismo – inteso come fenomeno politico capace di conquistare voti al netto dei giochi pirotecnici messi in scena dal Cavaliere durante la campagna elettorale. Merlo L'autunno della giustizia

03 SET 2013
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