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Successi e successori

Altro che Pdl. Così Letta scopre che gli ostacoli per il governo arrivano dal Pd

A prescindere da quale sarà la formula che il Pd troverà sabato per scegliere il successore di Bersani, c’è una questione politica importante che da giorni insospettisce Enrico Letta e che è ben sintetizzata in questa frase consegnataci da un esponente del Pd vicino al presidente del Consiglio: “Sembra incredibile ma nel nostro partito il ‘dopo Letta’ è cominciato un minuto dopo il giuramento del governo”. La considerazione forse è esagerata ma rende bene una percezione diffusa all’interno del Pd alla vigilia dell’assemblea nazionale: che il prossimo leader del partito non sarà affatto un “reggente” del governo Letta ma avrà anzi il compito di diventare un’alternativa a questo stesso governo.

07 MAG 2013

Guide spericolate

Il Pd, la segreteria e l’ultima sfida tra D’Alema e Bersani

Dopo aver passato buona parte degli ultimi giorni a ripassare le pagine del leggendario manuale Cencelli per selezionare senza far dispetti a nessuno le caselle di governo da assegnare alle mille correnti del Pd, l’ultimo fotogramma della pellicola sulla Grande Redistribuzione democratica non poteva che essere dedicato alla selezione della persona giusta a cui affidare la guida del partito – in una fase delicata come questa in cui il Pd dovrà cercare un modo per non farsi strangolare dall’abbraccio potenzialmente letale con il centrodestra del Caimano.

04 MAG 2013

Dopo il tour europeo

Ecco i quattro segreti del piano Letta per uscire vivi dall’imbuto fiscale

Al ritorno dal suo breve tour nelle principali cancellerie europee, Enrico Letta si è ritrovato a fare i conti con due questioni che condizioneranno la rotta economica del governo più delle piccole scaramucce sull’abolizione dell’Imu. Il primo problema riguarda la previsione arrivata ieri dal centro studi dell’Ocse sulla contrazione del prodotto interno lordo italiano: le stime di novembre parlavano di un 2013 all’insegna del -1 per cento, mentre le stime di ieri parlano di un peggioramento della crescita che porterà il pil a -1,5 a fine anno, e che renderà “impossibili” le riduzioni della pressione fiscale senza un impatto sulle entrate. Editoriale I nemici invisibili del governo Letta - Ecco i nomi dei 40 sottosegretari del governo Letta - Merlo Berlusconi ridens

03 MAG 2013

L’altro baco del Pd

C’è dissidente e dissidente

Nella nuova strana maggioranza che da lunedì dovrebbe essere certificata in Parlamento, quando Enrico Letta chiederà la fiducia sul programma a cui il vicesegretario pd sta lavorando con la squadra di collaboratori di via del Tritone, tra gli azionisti che avranno un peso sulle scelte del futuro premier ce n’è uno con cui l’esecutivo dovrà fare i conti più degli altri per non ritrovarsi rapidamente con entrambe le gambe all’aria: la Cgil. Finora il sindacato di Susanna Camusso si è mostrato comprensivo e non ha infierito sull’imminente abbraccio tra Pd e Caimano (ai tempi del governo Monti l’alleanza Pd-Pdl era stata osservata con un filo di scetticismo in più, diciamo).

27 APR 2013

Tra guida e scongelamenti

Ora chi comanda? I dolori del giovane Renzi alla prova del governo Letta

Mercoledì pomeriggio, poche ore dopo l’incarico offerto dal presidente del Consiglio, pardon, della Repubblica Giorgio Napolitano all’ormai prossimo presidente del Consiglio Enrico Letta, Matteo Renzi ha convocato nel suo ufficio al primo piano di Palazzo Vecchio alcuni storici amici fiorentini per provare a fare il punto della situazione e immaginare il percorso che potrebbe aprirsi con l’arrivo a Palazzo Chigi del “caro amico Enrico”, come tiene sempre a ricordare in queste ore il Rottamatore quasi a voler rimarcare una novità nella natura dei rapporti fra il sindaco e quello che di fatto oggi è il vero successore di Bersani.

26 APR 2013

Come resistere al Caimano

Letta, Napolitano, l’anti rupture e la vera storia di come è nato l’incarico

Nuovo e vecchio. Giovane e anziano. Destra e sinistra. Zio e nipote. Rottamati e rottamatori. Direzione e controdirezione. Rupture e antirupture. Il film dell’investitura di Enrico Letta a presidente del Consiglio incaricato comincia lo scorso 25 febbraio con una dura telefonata di Giorgio Napolitano e si conclude 58 giorni dopo con una promettente stretta di mano tra il capo dello stato e il vicesegretario del Pd. In questo lungo arco di tempo nel centrosinistra è successo di tutto (azzeramento di un gruppo dirigente, dissoluzione di una coalizione, dimissioni del segretario, lotte intestine, candidature bruciate, pugnalate alle spalle). Leggi Ritratto di un premier da cucciolo di Mattia Feltri - Editoriale Un governo oltre la necessità - Maroni: "Faremo un'opposizione di stimolo al governo"

25 APR 2013

Verso un presidente esecutivo

Napolitano, le mosse Pd e tutti gli ostacoli per le larghe intese di Amato

Dopo cinquantasette giorni di attesa, due fondatori del Pd impallinati, un gruppo dirigente azzerato e un interminabile tentativo di realizzare un governo Bersani-Grillo-Casaleggio, verso le otto di sera Giorgio Napolitano, al termine di una veloce giornata di consultazioni, ha comunicato al vicesegretario del Pd Enrico Letta che svelerà oggi il nome scelto per dare al paese una nuova guida e un nuovo governo. Alla fine della giornata di ieri l’unica certezza è che il profilo sul quale è intenzionato a puntare il presidente della Repubblica assomiglia poco a quello di Matteo Renzi (la cui candidatura si è indebolita nel corso del pomeriggio, dopo il no arrivato da Silvio Berlusconi) e sembra essere più simile a quello di Giuliano Amato. Merlo L’altra luna del Cav.

24 APR 2013

Parlano Fassino e Orfini

Renzi a Palazzo Chigi

“Dopo un discorso simile c’è solo da agire. Senza perdere tempo. Senza spirito di fazione. E pensando solo ai problemi del paese”. Le parole utilizzate ieri da Enrico Letta al termine del primo discorso pronunciato da Re Giorgio Napolitano da nuovo presidente della Repubblica sintetizzano bene la condizione in cui oggi si ritroverà il Pd durante la direzione convocata al Nazareno per mettere a fuoco la linea da seguire nelle prossime complicatissime ore in cui i democratici dovranno trovare un modo per evitare che, in vista dell’imminente governo e in vista dell’imminente rinnovo dei vertici del partito, la pentola a pressione del Pd si trasformi in una bomba a orologeria. Merlo Fin dove può osare Berlusconi tornato decisivo nel gioco di Palazzo Chigi - D’Alema, i centouno voti contro Renzi e la giravolta di Vasco Errani

23 APR 2013

Tra Palazzo Chigi e governo

Le partite incrociate di Renzi e Letta (tendenza Napolitano) nel marasma del Pd.0

Sul traballante galeone del Partito democratico la rielezione di Giorgio Napolitano ha avuto l’effetto di indirizzare il Pd su una rotta che rappresenterà la nuova stella polare del centrosinistra post bersaniano. La rotta indicata dalla scelta di Napolitano, come è stato evidente già da prima dell’elezione del nuovo capo dello stato, ha infatti costretto il Pd a fare i conti con quella che improvvisamente era diventata la grande tentazione di una buona parte della classe dirigente del partito.

22 APR 2013

Il prodicidio, la resa di Bersani, le tracce dei franchi tiratori

Il no a Prodi, le dimissioni di Bersani, l’addio di Bindi, la balcanizzazione del Pd, la sconfitta di Renzi, la rottamazione della vecchia classe dirigente e probabilmente non finisce qui. Bum! Sono le dodici e trenta, siamo a Montecitorio, è venerdì mattina, i gruppi del centrosinistra hanno da poco votato all’unanimità il nome di Prodi come nuovo candidato per il Quirinale e per la prima volta in tutti i capannelli di deputati e senatori del Pd in Transatlantico si comincia a sussurrare quello che sarebbe accaduto qualche ora più tardi al termine della clamorosa quarta votazione.

20 APR 2013
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