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Def, il sì del governo al modello Marchionne

Ci sono due clamorose novità all’interno del Documento di economia e finanza che in questo momento si trova in Consiglio dei ministri. La novità più importante riguarda un impegno che il governo ha inscritto all’interno del Def e del Pnr e che costituisce una promessa che corrisponde a una doppia rupture sul terreno del lavoro. Da un lato, l’introduzione del “contratto unico con forme di tutele progressive” (“un miglioramento della riforma del mercato del lavoro attraverso il Jobs Act al fine di produrre un sistema più inclusivo e dinamico, superando le rimanenti segmentazioni e rigidità e contribuendo strutturalmente all'aumento dell'occupazione, soprattutto giovanile, e della produttività del lavoro”). Guarda il video-commento di Cerasa Renzi e la vera sfida sui quattrini

08 APR 2014

Speciale online flash 13:30

Renzi e la vera sfida sui quattrini

Leggi anche Lenzi L'accordo con Renzi proietta il Cav. nel futuro Cerasa Mail inedite svelano la svolta autoritaria di Zagrebelsky&Co.

08 APR 2014

La fronda tra i parrucconi

Mail inedite svelano la svolta autoritaria di Zagrebelsky&Co.

Qualcuno lo ha fatto per criticare il metodo. Qualcuno lo ha fatto per criticare il contenuto. Qualcuno lo ha fatto per segnalare la contraddizione. Qualcuno lo ha fatto per dissociarsi. Qualcuno lo ha fatto per evidenziare la deriva. Qualcun altro lo ha fatto per denunciare le modalità. Il senso però è più o meno lo stesso per tutti e potremmo sintetizzarlo così: professor Zagrebelsky, lei è un tiranno! La storia è questa. Riguarda quella formidabile fabbrica di appelli che si ritrova sotto le insegne del movimento Libertà e Giustizia. Riguarda l’ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky.

08 APR 2014

Speciale online flash 11:25

Settis, Rodotà, Zagrebelsky e il manifesto dei Parrucconi

In una straordinaria intervista rilasciata oggi al Fatto Quotidiano, a Beatrice Borromeo, il professor Salvatore Settis, tessera numero tre del partito della Costituzione, dopo Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà, e intellettuale da sempre molto e sinceramente impegnato per difendere il paese, e l’umanità, da tutti i vili tentativi di riformare la Carta Costituzionale, consegna alla cronista una frase magnifica che inquadra meglio di qualunque saggio politico l’essenza culturale del partito dei parrucconi. Leggi anche Parrucconi e sabotatori Cerasa Come tosare i parrucconi Cerasa Rodotà, ma che stai a fa? Rizzini   La banda Micromega alla crociata anti-Renzi Ferrara Ultimo rifugio delle canaglie, Cost. - Cerasa Quella naturale alleanza tra Renzi e il Cav. contro gli Ayatollah della Carta - Rizzini I soliti prof. “antiautoritari” finiti nelle braccia autoritarie di Gribbels Guarda anche Cerasa Rodotà come Renzi: nel 1985 voleva abolire il Senato  

04 APR 2014

Come tosare i parrucconi

Tic tac. Secondo lo spietato timer attivato un mese fa da Matteo Renzi, i mesi di aprile e di maggio coincideranno con la fase politica più delicata per il governo Leopolda. Da questo punto di vista, quelle che arriveranno saranno settimane chiave per capire non solo che fine farà la legge elettorale (Renzi vuole che sia approvata entro il 25 maggio), non solo per capire se davvero il governo riuscirà a far approvare in Parlamento il ddl costituzionale di riforma del Senato (Renzi vuole che sia approvato in prima lettura entro il 25 maggio) ma anche per capire come si muoverà Renzi su altri terreni significativi. Lavoro. Giustizia. Coperture. Nomine. Fiscal Compact. Def. Tasse. Semestre Europeo. Leggi anche Rizzini Storia di Nomfup, Alastair Campbell della Rottamazione

02 APR 2014

Speciale online 16:28

Rodotà come Renzi: nel 1985 voleva abolire il Senato

Guarda il video - Leggi anche Ferrara Ultimo rifugio delle canaglie, Cost. - Cerasa Quella naturale alleanza tra Renzi e il Cav. contro gli Ayatollah della Carta - Rizzini I soliti prof. “antiautoritari” finiti nelle braccia autoritarie di Gribbels

01 APR 2014

Parola di saggio

Quella naturale alleanza tra Renzi e il Cav. contro gli Ayatollah della Carta

La riforma del Senato. Gli appelli contro il tiranno. Le firme degli intellettuali. Il broncio dei costituzionalisti. Le minacce degli ex magistrati. E quella battaglia parallela che accomuna i percorsi di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Riavvolgiamo il nastro. Ieri pomeriggio, il presidente del Consiglio si è presentato di fronte ai cronisti annunciando il “sì” del Cdm a una delle riforme più delicate del governo Leopolda: la revisione del Senato, la cancellazione del voto di fiducia a Palazzo Madama, la conseguente fine del bicameralismo perfetto (processo considerato ieri da Napolitano ormai “ineludibile”). Renzi ha assicurato che il disegno di legge costituzionale verrà approvato in prima lettura entro il 25 maggio, ovvero entro le europee.

01 APR 2014

Renzi e Berlusconi, coppia di fatto contro i prìncipi della conservazione

31 MAR 2014

Ignazio, stai sereno

Ecco l’opzione “troika” studiata dai renziani per commissariare Marino

Al termine di un’appassionante ed emozionante trattativa con lo staff di Barack Obama, ieri mattina, dopo un drammatico inseguimento, Ignazio Marino è riuscito nell’impresa di avvicinarsi per qualche istante al presidente degli Stati Uniti e a farsi scattare un delizioso selfie di fronte all’aeroporto di Ciampino. Clic. I più maliziosi dirigenti del Pd romano, soprattutto quelli renziani, che da qualche mese hanno alcune difficoltà di comunicazione con il sindaco della loro città, dicono che quello di ieri, il selfie, è stato il successo politico più significativo ottenuto da Marino negli ultimi mesi.

29 MAR 2014

Speciale online 20:35

La ghiotta occasione di Renzi per riformare il lavoro

Più che le nuove nomine alla vicesegreteria del Pd (Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani). Più che l’annuncio della riforma al Senato (lunedì se ne parla in Consiglio dei ministri). Più che le provocazioni su Grillo (che ormai è rimasto l’unico vero avversario politico del Rottamatore). La direzione del Pd ci consegna un quadro politico in cui la vera ciccia riguarda una questione molto simile a quella affrontata in mattinata dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco: sfidare la rigidità delle corporazioni per provare a liberare l’Italia da quei lacci e da quei lacciucoli che costituiscono il principale ostacolo allo sviluppo del nostro Paese. La sfida in questione è quella sul lavoro.

28 MAR 2014
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