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L’agenda dei rinvii

Sulla scrivania del presidente del Consiglio, al primo piano di Palazzo Chigi, vista sul cortile d’Onore, spalle alla mitica sala Deti, c’è una slide particolare con cui il segretario del Pd dovrà fare i conti a cavallo con le prossime europee. Una slide che contiene quella che i maligni chiamano “l’agenda dei rinvii” del capo del governo: con tutte le riforme promesse in questi primi ottanta giorni di governo e non ancora mantenute. Di cosa si tratta? E, allo stato attuale, a dieci giorni dalle elezioni, che cosa c’è nel carrello della spesa di Matteo Renzi? Che cosa manca?

15 MAG 2014

La tv e i mostri elettorali

Così l’Agcom scopre che la par condicio è una boiata pazzesca

In questi giorni è un incubo ricorrente. Accendi la televisione, ti colleghi a un qualsiasi programma di politica e ti accorgi che non c’è conduttore che non sia costretto a giocare con il contagocce e a dover drammaticamente concedere all’interno del palinsesto lo stesso ma proprio lo stesso ma proprio lo stesso numero di minuti tanto agli esponenti del partito di un presidente del Consiglio quanto agli esponenti di un partito di un signore greco con molti amici al Teatro Valle.

14 MAG 2014

“Task force” che?

Ma chi è questo Raffaele Cantone? Questa mattina Matteo Renzi arriverà a Milano, visiterà i cantieri dell’Expo, proverà a offrire al Commissario straordinario Giuseppe Sala rassicurazioni sul futuro dell’Esposizione universale e cercherà di dare a Milano, all’Italia e all’opinione pubblica alcune spiegazioni rispetto a un tema che ha incuriosito l’attenzione degli osservatori e con il quale il presidente del Consiglio proverà a combattere (anche dal punto di vista mediatico) l’onda anomala generata dalla tornata di arresti per corruzione portata avanti dalla procura di Milano. Leggi anche Rizzini Cafiero de Raho l'uomo forte nuovo e silenzioso che squote la politica - Appalti senza concorrenza

13 MAG 2014

Tra sondaggi ed effetto Expo

Boom? Il piano del Cav. e Renzi per neutralizzare Grillo dopo le europee

“Senti, io questo boom voglio proprio vederlo”. Paolo Gentiloni è una vecchia volpe del Partito democratico e come tutti ha letto con attenzione i sondaggi che in questi giorni riempiono allegramente le pagine dei giornali e che descrivono una situazione politica in cui il campo paese sembra essere ormai diviso inesorabilmente fra due parti praticamente uguali (da una parte Matteo Renzi e dall’altra Beppe Grillo) e in cui la narrazione mainstream sembra aver imposto un tipo di concetto preciso: il Movimento 5 stelle, stando ai sondaggi, rischia di essere il vincitore morale delle prossime europee. E’ davvero così? I sondaggi, si sa, contano quello che contano.

10 MAG 2014

Bot da orbi a casa Padoan

Al Tesoro gira una nota segreta contro la maxi tassazione sulle rendite

Vincenzo La Via è un volto storico del ministero dell’Economia, ha lavorato a lungo alla Banca mondiale come direttore finanziario, dal 2012 riveste il ruolo cruciale di direttore generale del Tesoro, e la scorsa settimana, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto Irpef, ha consultato i suoi collaboratori, ha acceso il computer e ha inviato una nota interna riservata al ministro Pier Carlo Padoan per smontare uno dei provvedimenti chiave voluti dal governo Renzi: l’aumento della aliquota per la tassazione sulle rendite finanziare dal 20 per cento al 26 per cento.

08 MAG 2014

Rivoluzionario a chi?

Sono passati dodici mesi e abbiamo visto praticamente di tutto. Abbiamo visto il colore, il folclore, le provocazioni, le trasformazioni, le scatolette di tonno, le gaffe, gli scivoloni, le sirene, i microchip, le espulsioni, le censure, le epurazioni, le scomuniche, le capriole, lo smarrimento, i ceffoni, i post, i video, i tweet, le passeggiate sui tetti, le proteste contro er birderberg e le magnifiche alleanze con i parrucconi, con gli Stefano Rodotà, con i Gustavo Zagrebelsky, con le Barbara Spinelli, con i Flores d’Arcais. Sono passati dodici mesi dalla formazione del primo governo della diciassettesima legislatura (era il ventotto aprile e a giurare fu il governo di Enrico Letta), e dodici mesi dopo il partito più giovane, con molte g, più trendy, con molti smile, più connesso, con molti hashtag, si ritrova, in mezzo a mille contraddizioni, a essere, stando ai numeri, il secondo partito d’Italia.

07 MAG 2014

Nuove alleanze a Palazzo Chigi

Terna e le nomine che svelano la mappa dei poteri renziani

Alleanze. Intese. Triangolazioni. Messaggi. Una lista di nomi che è una cartina al tornasole della geopolitica renziana: Catia Bastioli (presidente), Matteo Del Fante (ad), Simona Camerano, Carlo Cerami, Fabio Corsico, Stefano Saglia (consiglieri). L’elenco che avete letto coincide con la lista che ieri mattina la Cassa depositi e prestiti ha proposto per il cda dell’ultima delle grandi società a partecipazione statale coinvolte nel giro di nomine del governo, ovvero Terna.

02 MAG 2014

Il Primo maggio del ministro

Madia ci spiega il piano del governo per rendere la Pa meno fantozziana

“Ciao ciao ragionier Fantozzi”. Sono le diciannove e cinquanta quando Matteo Renzi conclude la conferenza stampa durante la quale ha presentato i punti chiave della futura riforma della Pubblica amministrazione. I tempi, rispetto al Documento di economia e finanza, non sono rispettati (nel Def, il governo ha promesso di approvare la riforma entro maggio, ieri Renzi ha annunciato che il progetto sarà in Consiglio dei ministri il 13 giugno, e di fatto ieri il premier ha parlato di un metodo, non di un testo).

01 MAG 2014

Speciale online

Le minacce necessarie di Renzi e l'asse con Berlusconi che esiste e resiste

Leggi anche Perché il filo che lega Cav. e Renzi tiene. Nonostante i vari buffetti elettorali

29 APR 2014

Forza Italicum

Perché il filo che lega Cav. e Renzi tiene. Nonostante i vari buffetti elettorali

Tattica, campagna, elezioni, strategie, frizioni vere, frizioni finte, balletti elettorali e una nuvola di fumo dietro la quale si nasconde una verità che potremmo sintetizzare più o meno così: proviamo. Nonostante i buffetti che ogni giorno Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si scambiano con affetto, e che per evidenti ragioni elettorali continueranno a scambiarsi da qui alle europee, la sostanza del rapporto tra il presidente del Consiglio e l’ex premier è sempre la stessa. E non è cambiata di un millimetro: Renzi ha bisogno di Berlusconi nella stessa misura in cui Berlusconi ha bisogno di Renzi.

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