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Carlà, si contenga

Sono bellissime, eleganti, altere, ma le ragazze di Nicolas Sarkozy ultimamente hanno esagerato nello sgallineggiamento. L’eccessiva quantità di pettegolezzi e dichiarazioni sui cinque cervelli di Sarkozy che l’hanno fatta innamorare ha reso noiosi persino i sorrisi assassini di Carla Bruni, e Rachida Dati non è più un mistero glamour di carattere e folle ambizione, ma un ministro zitella e intrigante che tempesta di messaggini il suo Presidente.

08 GIU 2008

Bambola?

E’ la bambola più venduta in America e in Inghilterra, ha ucciso la Barbie, tutte le bambine la vogliono ed è mostruosa: è la Bratz, che vuol dire monella, teppista, ma è soprattutto mignotta.

05 GIU 2008

Il ministro ombra alle comunicazioni Giovanna Melandri

30 MAG 2008

Lo statista tace

Il serio silenzio del Cav. è la grande novità estiva del governo: Silvio Berlusconi, premier sinceramente iperbolico, adesso tace e anzi disconosce pubblicamente e per sempre tutti quei fra virgolette che ogni giorno gli vengono attribuiti, perché “quando il presidente del Consiglio ha intenzione di dichiarare lo fa in maniera precisa e puntuale”, hanno detto a Palazzo Chigi. Niente frasette qua e là, niente pacche sulle spalle, niente dichiarazioni sotto casa ai giornalisti in attesa travestiti da fioriere, niente varietà improvvisati in mezzo alla strada.

29 MAG 2008

Un film di Cannes

Gli uffici di Dio

L’ascensore va molto in alto, sembra che voglia arrivare al duecentesimo piano. Le ragazze salgono fin lassù, entrano, si fermano in sala d’attesa, escono sul balcone a fumare, aspettano. Dovranno raccontare la loro storia, decidere cosa fare, smettere di piangere: stanno per entrare negli uffici di Dio, cioè in un centro francese di pianificazione familiare. Claire Simon, la regista che ha creato “Gli uffici di Dio” presentato nei giorni scorsi a Cannes, ha scelto un titolo così “perché gli uffici sono luoghi ordinari, quotidiani.

28 MAG 2008

Dopo il convegno di Italianieuropei - Oggi sul Foglio una pagina speciale di Francesco Cundari

La filosofia di Massimo di Camerota

"Per capire qualcosa dell’Italia dovremmo semplicemente smettere di frequentare tutti quelli che frequentiamo”, aveva detto Massimo D’Alema pochi giorni fa, agli intimi di Italianieuropei: cambiare amici, adoratori, orizzonti, letture, suggestioni, ed ecco allora D’Alema mentre mostra il cammino del futuro in mezzo ai filosofi e tra gli ulivi, lontano da Roma e di fronte al mare.

26 MAG 2008

Hornby racconta la vita giovane e inguaiata

Tutto per una ragazza

"E’ semplicemente una famiglia, no?”. E’ semplicemente una famiglia, quando la mamma ha sedici anni, il padre anche ed è arrivato in ospedale sullo skate, la nonna trentadue e da pochi minuti ha avuto un altro bambino, “una famiglia in cui tutti hanno l’età sbagliata”, certo, ma non va così male e il futuro visto da dentro è molto meglio del futuro immaginato quando si dice: non fare come me, non rovinarti la vita, stai attento. E’ “Tutto per una ragazza”, di Nick Hornby, uscito da poco per Guanda, storia dolce di giovani adulti con l’iPod e il porta enfant, disperazioni da Starbuck’s e decisioni da grandi.

23 MAG 2008

Dal Foglio del 28 marzo 2007

Non riusciamo a venir via da Cogne

Sono passati più di cinque anni e l’eccitazione non è diminuita mai, nemmeno un istante. Cinque anni dall’omicidio di un bambino molto piccolo in un posto di montagna, Cogne, cinque anni di chiacchiere pubbliche e processi alla madre, Annamaria Franzoni: è lei l’unica accusata di quella morte.

22 MAG 2008

Quando l'amore non è roba da donne

"L’amore non ha un perché, l’amore è il perché”. Nessun uomo al mondo, tranne quelli che per vivere scrivono canzoni, pronuncerebbe mai una frase così. Massimo Gramellini, vicedirettore e Buongiorno della Stampa, è l’eccezione assoluta: un uomo che parla d’amore, l’uomo della Posta del cuore (in dieci anni Gramellini ha riempito cinque grandi armadi di verissime lettere, fax, solite disperazioni e grandi follie, corna scoperte, corna sognate, passioni mai ricambiate, matrimoni felici e matrimoni falliti, malinconie, colpi di fulmine, figli, angosce, noia e felicità: tutta la vita in una lettera, tutte le vite in quegli armadi).

21 MAG 2008

L’ultimo libro del giornalista sul lato oscuro della guerra partigiana

Pansa e gli inverni delle donne fasciste uccise quando “nevicava sangue”

C’è una canzone, una sola in tutto il romanzo, ed è “Tornerai”, cantata alla radio in cucina dal Trio Lescano. “Tornerai da me perché l’unico sogno sei del mio cuor, tornerai tu perché senza i tuoi baci languidi non vivrò”. E’ la canzone dei ritorni alla vita, all’amore, agli abbracci, ma ne “I tre inverni della paura” (Rizzoli, uscirà in Italia il 21 maggio), ci sono solo i ritorni mancati. I letti vuoti, i corpi mai ritrovati, le giovinezze schiantate, la gente presa dentro le case e ammazzata nei fossi, le dita mozzate per portar via gli anelli. Sono le mostruosità della guerra civile in Emilia, dopo la caduta del fascismo. Le cose assolute della guerra mescolate alla ferocia di anni in cui “nevicava sangue”, ha scritto Giampaolo Pansa, e sembrava non finire mai.

19 MAG 2008
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