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Piccole creative sottomissioni

Le fantasie sessuali delle donne in carriera secondo Newsweek

Quando qualcuno domandò a Simone de Beauvoir se la sua sottomissione a Jean Paul Sartre nella vita privata non fosse in contrasto con le teorie del femminismo, lei rispose: “Non me ne frega niente”. La vita intima sfugge spesso alle convinzioni, alle idee e alle conquiste sociali, e anzi succede di aver voglia di trasgredire e ribaltare tutto. Le ragazze moderne, quelle della nuova serie americana “Girls”, di Lena Dunham, e soprattutto quelle in carriera, con figli, denaro e potere indagate dall’ultima copertina di Newsweek (una donna nuda e bendata), si annoiano molto, a letto, con i postfemministi.

17 APR 2012

Mater scholarosa

Vieni qui, siediti bene, non sbriciolare, facciamo i compiti. Scrivere dieci paroline con “eu”. Ma come non le sai? E’ facile: Europa, eureka, pneumatico, feudale, freudiano, neuroni, ad esempio. Non capisco perché piangi, adesso. Su, scrivi: eu-fe-mi-smo. La sera dei dittonghi, in prima elementare, pensai che avevo sbagliato tutto. Mandarla a scuola un anno prima (non per ambizione ma per lasciarla con le amiche a cui sognava un giorno di mostrare un vero chihuahua bianco che avrebbe chiamato Fragolina) era stata una pessima idea.

16 APR 2012

Sarkoziste disperate

Vi avranno invitato, anche con l’inganno, a una di quelle riunioni per signore in cui si chiacchiera, si prende il tè, e a un certo punto una delle presenti fa un sorriso satanico e si rivela essere una presentatrice di trucchi o di prodotti per la casa: li mostra piena di entusiasmo, e voi già sapete che dal vostro acquisto dipenderà la provvigione o l’avanzamento in carriera dell’amica, o dell’amica dell’amica, così per non deludere nessuno comprate un tagliaverdure per le odiose verdure.

12 APR 2012

Il sangue dei Bossi, ovvero la parodia troppo seria di una dinastia

Avevano deciso di avvalersi del diritto dinastico, come nel “Padrino”, come nei “Soprano”, come i reali d’Inghilterra. Era la parodia, troppo seria, di una dinastia, quelle in cui i valletti conoscono ogni segreto e scrivono libri rivelazione. In questo caso l’autista del Trota, come ogni valletto, ha tradito e si è filmato per dimostrare l’uso del bancomat dei rimborsi benzina, si sa poi che faceva al rampollo anche da preparatore intellettuale per le interviste televisive.

11 APR 2012

L’unico “amiainsaputa” possibile è di Bossi

Di tutte le insapute esistenti e portate in giro come nuovo manifesto esistenziale privo di senso del ridicolo (case al Colosseo, a Montecarlo, vacanze, alberghi, denari, donne, conti pagati)  l’unico “amiainsaputa” possibile è quello di Umberto Bossi, che si è dimesso ringhiando “Io non le so queste cose” (più vari vaffanculo e incitazioni alla rissa e un ultimo rassegnato: “Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti”).

06 APR 2012

Bye Bye Babies

Non basta tenere accanto a sé un vassoio di croissant, offrirne, mangiarne, avere i capelli in disordine (essendo la direttrice di Vogue) e raccontare di sentirsi molto sollevate di essere state giovani quando ancora non si usava la ceretta brasiliana e non bisognava essere perfette. Non basta non essere magre e non vestire Prada, insomma, per essere la fata di Cenerentola. Alexandra Shulman, direttrice da vent’anni di Vogue Inghilterra.

05 APR 2012

Ego smisurato

Ci sono cose su cui il re dei conduttori non può soprassedere: le limousine, ad esempio. Keith Olbermann, famosissimo anchorman liberal, che Al Gore in visita in Italia aveva definito “il Santoro americano” (per fare un grande complimento a entrambi) e che adesso lo stesso Al Gore ha licenziato dalla sua Current Tv per insopportabilità manifesta, primadonnismo sfrenato e anarchia vacanziera, ha cambiato in un anno otto servizi di auto con conducente.

03 APR 2012

Tributo a Emilio Fede

"Io sono il Tg4", ha detto Emilio Fede, percosso e attonito dal calcio nel sedere che non arrivava mai e poi però è arrivato.  Tra mille fandonie, una verità assoluta: Emilio Fede era davvero il Tg4, o forse il Tg4 era diventato Emilio Fede, così lontano dal giornalismo anglosassone, così vicino all’intrattenimento con le bolle di sapone, somigliante a una dichiarazione d’amore con i riflessi ramati nei capelli.

30 MAR 2012

Era mia madre ma non era mia madre

Era mia madre. Non era mia madre. Qual è la verità, e quanto è profonda la ferita, e cosa sarebbe diventata Jeanette Winterson, la più importante scrittrice inglese vivente, senza la madre adottiva e depressa, con due dentiere, una opaca per tutti i giorni e una perlata “per le feste”, che odiava la vita, il mondo, il desiderio, l’amore, che aspettava l’Apocalisse fumando mille sigarette e che chiudeva Jeanette nella carbonaia per punizione o la lasciava fuori casa di notte, che le bruciò tutti i libri trovati sotto il materasso, negli anni Settanta ad Accrington, nel nord dell’Inghilterra.

29 MAR 2012

Il prof. Monti ci tratterà come ragazzini finché non saremo tutti laureati

Quando Mario Monti va a Seul e dice: “Se il paese non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro potremmo anche non restare”, mi ricorda me con mia figlia: per spronarla a fare i compiti la minaccio di andare in ufficio e di lasciarla a sbrigarsela da sola se non scrive subito tutti i pensierini con l’apostrofo senza distrarsi con i pupazzetti di gomma. Per il suo bene, mi dico, tocca fare un po’ la spocchiosa madre tigre.

28 MAR 2012
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