Il tramonto dei padri C’è una pagina precisa in cui lo Svedese, gigante buono, uomo giusto, padre affettuoso di una figlia diventata mostro, terrorista invasata e assassina, capisce di non essere bastato e si arrende. “Le ho dato tutto quello che potevo, tutto, tutto, le ho dato tutto. Ti giuro che le ho dato tutto”, e piange con il fratello al telefono, piange come non avesse altro scopo nella vita che quel pianto. In “Pastorale Americana”, di Philip Roth, la vita perfetta di un uomo perfetto, americano ottimista dalle migliori intenzioni, viene sfregiata e scoperchiata dall’enorme, tragico fallimento di padre: non ha saputo vedere, accompagnare, non è riuscito a far diventare sua figlia l’immagine perfezionata di se stesso. Gli sembrava giusto e naturale, un’unica strada diritta e illuminata, ma non è andata così. Colpa sua? 07 APR 2013
Piccolo genio Per molti genitori è un’ossessione: alle feste di compleanno, al parco, alle recite scolastiche, ai saggi sportivi e alla consegna delle pagelle dei figli ci si serve di qualunque mezzo per scoprire se il nostro bambino è più intelligente, più dotato, più simpatico degli altri. Padri che fanno piccoli test attitudinali fingendo di scambiare due chiacchiere, madri che origliano senza ritegno i discorsi dei ragazzi, bambini incitati a far sfigurare i compagni. 31 MAR 2013
Perugia nera Si ricomincia da capo, si riaccendono le luci, bisognerà cercare in cantina il plastico della villetta di Perugia, dove nel 2007 venne assassinata Meredith Kercher. Amanda Knox aveva ventiquattro anni quando venne assolta in appello con formula piena, e ne aveva trascorsi quattro in prigione. Raffaele Sollecito ne ha compiuti ventinove ieri, il giorno in cui l’incubo ha ripreso vita: sentenza nulla, processo spostato a Firenze, mentre Perugia mostra di nuovo il suo fondo torbido con un altro omicidio, un altro ragazzo ammazzato. 27 MAR 2013
Magdi cerca chiesa Magdi Allam si è dimesso. In un lunghissimo articolo pubblicato ieri dal Giornale ha spiegato il senso di una fine, le ragioni dell’addio. I motivi per cui, dopo cinque anni, non può restare un minuto di più: non in un giornale (dal Corriere della Sera si era già dimesso), non in un movimento politico, non in un incarico professionale, non in un matrimonio, ma nella chiesa cattolica, in cui era entrato con grande solennità da poco tempo. E’ stato battezzato nel 2008, durante la Veglia pasquale, da Joseph Ratzinger, e da allora ha aggiunto a Magdi il nome Cristiano, e scritto un libro intitolato: “Grazie Gesù”. 26 MAR 2013
Nostalgie benedettine Quando Joseph Ratzinger uscì a salutare il mondo, da Papa, nel 2005, il Maestro delle Cerimonie era disperato. Le maniche di un goffo maglione nero gli spuntavano dall’abito talare. Il vestito era troppo corto, non c’era stato il tempo di sistemarlo (anche se prima dell’elezione di un Papa il sarto prepara al buio tre abiti, piccolo, medio e grande) e quel Papa minuto e arrossito sembrava ancora più preda del vento e dell’umiltà. Da quel momento in poi, si preoccuparono tutti di proteggerne la fragilità con “pompa e circostanza”, come scrisse Shakespeare nell’“Otello”, con gli abiti grandiosi in filigrana dorata, il camauro e le preziose cose di un altro tempo. Matzuzzi L’incontro tra i due Papi è un gioco di specchi, ecco le differenze - Milani Mi piace il Papa povero, ho deciso che lascio tutto al Vaticano 23 MAR 2013
Non voglio sapere quante calorie (e metafore) ci sono in un cheeseburger Non voglio sapere quante calorie ci sono nel cheeseburger, quanto colesterolo cattivo, grassi saturi, piombo fuso, non mi interessa quanti mesi di vita vengono polverizzati da una cena ricca di formaggi, salame e carboidrati. Anche la ginnastica di Michelle Obama, il suo orto e la metafisica del cibo sano e delle verdure lesse, tutta la voluttà per i pomodori anticancro: dev’essere magnifico, anche nutrirsi di germogli e di lavande gastriche, ma bisognerebbe risparmiare almeno il dibattito attorno agli anti radicali liberi contenuti nel radicchio rosso. 19 MAR 2013
Tette al vento e femminismo poetico per la Woody Allen di Brooklyn Lei ha le tette sempre al vento, così tanto al vento che, dicono le donne che guardano “Girls” (in Italia è su Mtv), “vedo praticamente più le sue delle mie”. E mentre si discute di quell’ultima puntata di “Girls” andata in onda l’altra sera in America, in cui una scena di sesso termina in un modo un po’ scioccante (in una serie non pornografica), ci si chiede se sia addirittura stupro o soltanto un modo piuttosto realistico di raccontare il sesso dei Millennials, in realtà si parla sempre di lei, Lena Dunham: nata nel 1986, cresciuta a Brooklyn, figlia di artisti, ha ideato, scritto, interpretato e prodotto una serie da Golden Globe che ha cambiato il modo di raccontare la giovinezza americana e che l’ha resa, come sempre succede, un fenomeno culturale. 17 MAR 2013
Bad Sex Award Quando Stephen King partecipò, senza vincere, al Bad Sex Award, il premio per la peggiore scena di sesso della letteratura (“Oh caro, oh mio caro, oh mio caro caro Dio, oh sugar!”, nel suo “22/11/63”), anche Murakami Haruki era piuttosto favorito, con la descrizione di seni di donna “come nuovi viticci in cerca della luce solare”. Non vinse nessuno dei due, sbaragliati da un romanzo in cui lei abusa di lui sotto la doccia con un pezzo di sapone. Dal 1993, cioè da quando la rivista inglese Literary Review ha istituito il premio, gli scrittori, soprattutto inglesi, hanno il terrore di vederselo attribuire, o anche solo di arrivare fra i finalisti e preferiscono scrivere di qualunque altra cosa: bambini, famiglia, cibo, ma niente sesso, come ha detto Julian Barnes in un’intervista alla radio della Bbc. 10 MAR 2013
Milf sarai tu C’è una lunga fila, al momento, di donne desiderose di entrare nel club delle Milf. Ci sono diete apposite, a base di cereali e germogli di soia, smalti per le unghie, sorrisi bianchissimi all’uscita da scuola dei figli, e una specie di Milf pride, la rivendicazione di appartenenza a un genere: madre amorevole e donna navigata e seducente, eventualmente sognabile. Milf significa Mother I’d Like To Fuck, ed è un’espressione creata dagli adolescenti americani per manifestare il proprio entusiasmo verso le mamme degli amici (usata in “American Pie” per una bionda signora divorziata e scollatissima, che a un certo punto rende molto felice un compagno di liceo del figlio). 07 MAR 2013
Mettete i fiori nei vostri smartphone, o almeno lasciateli fuori dal letto Loro due bevono qualche bicchiere di vino, è sera tardi e sono allegri, hanno visto quella serie americana sui tradimenti, lui le fa qualche complimento, lei ride, vanno a letto. Lei controlla la sua timeline di Twitter prima di mettere il telefono in carica sul comodino, perché lo usa come sveglia, e perché di notte controlla che ora è (e se c’è qualcuno ancora sveglio su Twitter, qualche foto su Facebook, qualche email di insonni o le ricevute di Amazon, la risposta alla domanda di ammissione per la scuola del figlio). Lui le dice: ma che cosa stai facendo, sai che non lo sopporto, e comincia una discussione sulla differenza fra l’andare a letto e l’andare a dormire. 05 MAR 2013