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• Si riduce il consenso politico per il numero uno delle Fs. S’affumano gli amici (dov’è D’Alema?). Ma se lascia, le ferrovie reggono?

Perché il ras delle rotaie Moretti è (quasi) rimasto da solo

Sono i giorni dell’abbandono per l’amministratore delegato delle Ferrovie dello stato Mauro Moretti? Sono pochi ad averlo appoggiato da venerdì scorso, quando ha minacciato le dimissioni qualora il governo dovesse davvero equiparare il compenso dei manager pubblici a quello del capo dello stato (per Moretti significa un decremento del 70 per cento del suo stipendio, da 873.666 euro a 248 mila annui). L’uscita incauta di un manager impulsivo come Moretti (“sarei pronto ad andarmene”) è rientrata poche ore dopo (“potrei farlo anche gratis ma i miei dirigenti devono essere adeguatamente pagati”, riportava il Corriere della Sera di ieri).

25 MAR 2014

Fermi tutti, ecco i dubbi dei piloti sulla scomparsa del volo malese

I comandanti e i piloti che hanno avuto la possibilità di condurre un Boeing 777 in lungo e in largo per i cieli di tutto il mondo sono sempre stati alquanto scettici circa la scomparsa nel nulla del volo MH370 della Malaysia Airlines. Dopo molte teorie circolate sui mezzi di informazione in queste due settimane di ricerca transcontinentale – la più lunga caccia a un aeroplano civile nella storia dell’aviazione moderna – solo ieri è arrivato il primo indizio considerato “credibile” sia da osservatori tecnici sia, soprattutto, dal governo della Malesia che fino a ora aveva centellinato le informazioni (parziali o tardive) fornite alla stampa, peraltro contraddicendosi.

20 MAR 2014

L’internazionale degli affari teme la roulette russa delle sanzioni

Nemmeno il presidente americano Ronald Reagan, in piena Guerra fredda, riuscì a portare gli alleati sulle posizioni di Washington e sanzionare la Russia attraverso il blocco dei lavori di costruzione del gasdotto che dalla Siberia avrebbe rifornito di energia l’Europa. L’escalation militare nella Polonia sotto il dominio sovietico, all’inizio degli anni Ottanta, non bastò al democrat Reagan per convincere Francia, Germania e Gran Bretagna (reggente, Margaret Thatcher) a rinunciare agli interessi economici orbitanti attorno al gasdotto.

20 MAR 2014

Speciale online 10:00

Non solo Lufthansa, anche l'americana Delta osteggia l'alleanza tra Etihad e Alitalia

Non è solo la tedesca Lufthansa a osteggiare l'ìngresso nel capitale di Alitalia da parte del colosso degli Emirati Arabi Uniti Etihad. I tedeschi minacciano di fare ricorso alla Commissione europea per presunti aiuti di stato, il ministro dei trasporti italiano Maurizio Lupi li mette a posto a suon di hashtag (#Lufthansa dovrebbe fare ricorso anche contro la Germania visto che #Etihad è la stessa compagnia che ha comprato Air Berlin!! #Alitalia, ha scritto in un tweet il 14 marzo). Pochi ne parlano ma anche l'americana Delta Airlines, la seconda compagnia americana per numero di passeggeri trasportati, è più che irritata all'idea di vedere il raggio d'azione degli emiratini espandersi fino agli Stati Uniti, con prepotenza. Leggi anche Così Etihad e Air France giocano col destino di Alitalia

17 MAR 2014

Così Etihad e Air France giocano col destino di Alitalia

“Abbiamo un ottimo rapporto con Etihad, che si è dimostrato un partner molto leale e ora stiamo lavorando sulla fase successiva. Studiamo l’attuazione di un sistema di condivisione dei ricavi su una serie di destinazioni. Ma questo è un argomento complicato, che richiederà un po’ di tempo. Non abbiamo fissato una data per partire”. A parlare non è un top manager di Alitalia come potrebbe pensare un osservatore un po’ distratto, viste le difficoltose trattative in corso a livello privato e governativo affinché il colosso degli Emirati arabi uniti entri nel capitale della tracollante compagnia aerea italiana

14 MAR 2014

Speciale online flash 12:00

L'ala spezzata dell'aereo malese che non si trova

Si sono attivate le autorità americane, quelle cinesi con il supporto dei tecnici della Boeing per cercare l'aereo malese scomparso con 239 persone a bordo la notte dell'8 marzo a due ore dal decollo da Kuala Lumpur mentre sorvolava il Golfo di Thailandia. Non è stata esclusa la pista del terrorismo come segnalato anche dal Foglio. Poco si sa tuttavia sul passato di quel Boeing 777. Sebbene non ci sia una relazione con la scomparsa, qui intendiamo soltanto segnalare una curiosità sulla "vita" del jumbojet.

11 MAR 2014

Speciale online flash 20:47

Nessun terremoto nel cda del Corriere (dove tutto trema)

Non ci sono state né dimissioni né rimpasti all’interno del cda della Rizzoli Corriere della Sera. Voci di stampa nelle settimane scorse davano per possibili le dimissioni del presidente del cda, Angelo Provasoli, e la decadenza dell’organo della società editrice del primo quotidiano nazionale per diffusione. Nulla di tutto questo è accaduto: i vertici Rcs, dopo una riunione di cinque ore, hanno solo approvato i conti dell’anno scorso.  

10 MAR 2014

Speciale online 15:30

Carlo De Benedetti perde il pelo ma non il "green"

Carlo De Benedetti non perde l'istinto per l'economia verde che aveva motivato l'acquisizione di Sorgenia quindici anni fa. Sorgenia fatica a rinegoziare il debito con le venti banche creditrici per 600 milioni (debito in eccesso) su 1,8 miliardi complessivi. La famiglia non intende sborsare più di cento milioni al fine di proteggere la cassa della holding di controllo, la Cir. Le banche chiedono più impegno alla proprietà. I negoziati proseguono da settimane.

10 MAR 2014

Speciale online flash 14:22

I piloti boicottano l'alfabeto in volo in onore dei due Marò

E' una protesta garbata e non violenta quella che frulla nella testa dei piloti civili italiani, che volano in tutto il mondo, per sostenere le ragioni della liberazione dei due Marò. A due anni di distanza dal fermo dei fucilieri Salvatore Girone e Nicola Latorre in India si sta diffondendo tra i comandanti e i piloti l'idea di boicottare il tradizionale alfabeto Icao, quello usato per le comunicazioni in volo

06 MAR 2014

Delenda Roma

E allora demolitela questa Capitale guidata da un sindaco pavido, incapace di sdradicare i clientelismi annidati nelle ramificazioni del Campidoglio sotto forma di carrozzoni aziendali inefficienti diventati postifici pubblici. Fate entrare la troika, i commissari, qualcuno che abbia il coraggio di prendere l’emergenza dal verso giusto senza chiudere gli occhi davanti alla palese realtà della “città eterna” che ha uno squilibrio di bilancio strutturale da un miliardo di euro ogni anno e che va fermato.

28 FEB 2014
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