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Speciale online

"Non fateci fare la fine di Alitalia". La svolta buona di Air France

Da oppositori intransigenti a collaborativi partner, causa crisi. E' la svolta buonista dei principali sindacati di Air France, compagnia dove lo stato francese è il socio singolo più forte col 15 per cento delle quote. Con una lettera pubblicata dalla Tribune le otto sigle sindacali hanno cercato l'attenzione del nuovo primo ministro Manuel Valls: chiedono all'Eliseo di rivedere una tassazione eccessiva, anche sul costo del lavoro, e di mettere fine o limitare la concorrenza "sleale" dei vettori del golfo e dei treni dell'alta velocità che pesano sul vettore di bandiera. La preghiera è di non fare la fine dei colleghi di Alitalia. "La posta in gioco è enorme per la Francia.

18 APR 2014

Speciale online 17:35

La sete del gas

Ci sono voluti più di vent'anni di studi tecnici e sperimentazioni perché gli Stati Uniti potessero dirsi indipendenti dal petrolio estero grazie allo sfruttamento del gas naturale intrappolato in profondità nel sottosuolo, lo shale gas. E' invece più difficile capire come l'industria dello shale potrà rendersi indipendente dall'acqua, elemento fondamentale per il processo d'estrazione degli idrocarburi ma limitato e non riproducibile artificialmente in quantità. Leggi anche Brambilla Così le armi dei giudici ambientalisti si affilano in Parlamento

15 APR 2014

Così le armi dei giudici ambientalisti si affilano in Parlamento

Mentre la sinistra non osa affrontare il ventennale “tabù” di una riforma omnicomprensiva della giustizia, si può dire che il conflitto tra magistratura, ambiente e industria sia rientrato? O invece si sta incancrenendo nelle norme giuridiche? Il subcommissario all’Ilva di Taranto, già ministro dell’Ambiente, Edo Ronchi, sostiene che si stia arrivando a un armistizio tra le due fazioni ideologicamente contrapposte degli industrialisti e degli ambientalisti, non foss’altro perché molti impianti inquinanti sono stati chiusi e altri sono in via di risanamento, ha detto al sito Formiche.net.

15 APR 2014

Veti, riforme e direzione

Ichino spiega come Renzi può far cambiare verso ai sindacati

Ci sono numeri che urlano e numeri che urlano un po’ meno. I sindacati confederali, compresa la Cgil di Susanna Camusso, in generale hanno promosso con qualche riserva il Documento di economia e finanza (Def) presentato dal governo Renzi martedì – il messaggio di una riduzione delle diseguaglianze tra cittadini e politica ed establishment è passato – ma aspettano di vedere le “coperture” derivanti per la maggiore parte da 4,5 miliardi di riduzione della spesa pubblica del commissario Carlo Cottarelli. Gli economisti si sono concentrati sui decimali del pil (crescita dello 0,8 per quest’anno, quando il governo precedente stimava l’1,1; bagno di realtà statistica a Palazzo Chigi).

10 APR 2014

Il lavoro è vivo, il vero freno è un vecchio pregiudizio novecentesco

Finora l’Italia è rimasta ancorata a un paradigma novecentesco che ha permeato una cultura del lavoro che rifugge il lavoro stesso, inteso come fatica, calli sulle mani, sudore, quello delle “hard working people” nel mondo anglosassone (non a caso all’Università di Harvard c’è la scritta: “Non dirmi chi sei, dimmi cosa sai fare” e chi protestava davanti alla Sorbona di Parigi nel ‘68 gridava “abbasso il lavoro”). Chissà quanta quota parte dei disoccupati d’oggi è figlia di quel pensiero, incarnato dall’ala conservatrice del Partito democratico e dalla Cgil di Susanna Camusso. Loro si lagnano per l’emergenza occupazionale ma il lavoro c’è: basta prendere un quindicinale laziale per trovare oltre un centinaio d’offerte d’ogni tipo, operai, informatici, segretari, fissi o part-time.

04 APR 2014

Speciale online

Draghi a parole caccia nel dimenticatoio lo spread

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi stamattina scende 160,60 punti, il minimo dal dicembre 2010, dopo l'apertura di ieri della Bce sull'acquisto di bond. Il rendimento si attesta al 3,22%, minimo dal 2005. Serviva un ritorno della fiducia nella fragile economia dell'Eurozona perché ieri il consiglio direttivo della Banca centrale europea guidato da Mario Draghi arrivasse muoversi all'unisono verso un obiettivo che è insieme dichiarato, visibile e condiviso nelle modalità tra i suoi ventiquattro membri, senza divergenze tra falchi e colombe. L'obiettivo è influenzare il tasso di cambio della moneta unica nei confronti del dollaro attraverso l'uso della retorica, della parola. Leggi anche Nella tana dell’austerity sbocciano fiori Brambilla Il lavoro è vivo, il vero freno è un vecchio pregiudizio novecentesco

04 APR 2014

Ambienti collaterali

Il giustizialismo ambientalista intacca sempre di più gli interessi di nevralgici siti produttivi dell’industria pesante nazionale e di impianti energetici importanti, oltre che l’onorabilità dei loro amministratori. Il guaio è che le azioni contundenti delle varie magistrature inquirenti e dei tribunali giudicanti solo accidentalmente riescono a tutelare la salute dei cittadini. Più spesso ottengono risultati differenti. E’ il caso della condanna di primo grado comminata lunedì dal tribunale di Rovigo a Franco Tatò e Paolo Scaroni in quanto manager che si sono susseguiti alla guida dell’Enel nel periodo antecedente al 2005 (quando è arrivato Fulvio Conti, finito assolto). Guarda anche Ferrara L'Italia non è un paese per industriali

02 APR 2014

Da Letta a Renzi, gli investitori esteri si galvanizzano ma restano esigenti

Le intenzioni riformatrici del governo guidato da Matteo Renzi hanno contribuito a migliorare la percezione dell’Italia agli occhi degli investitori esteri che tuttavia restano guardighi in quanto consapevoli della enorme mole di drastiche riforme da realizzare per rendere il paese realmente competitivo e quindi attraente. Questa riflessione emerge da un sondaggio condotto da Ispo per conto dell’Associazione italiana banche estere (Aibe) tra ventiquattro operatori esteri tra cui fondi d’investimento privati, fondi sovrani, Camere di commercio, banche d’affari e anche opinion maker (direttori di giornali). Il risultato dell’indagine pubblicata ieri si riassume nell’Aibe Index: l’Italia risulta un paese “non attrattivo” con un punteggio di 35 punti su 100. 

01 APR 2014

Non solo Lucchini. La sfilata dei cavalieri bianchi e pataccari

Sono decine i funzionari di esotiche aziende estere che in questi sei anni di recessione si sono presentati al ministero dello Sviluppo economico, dove si discutono le più rilevanti crisi aziendali d’Italia, con altisonanti piani industriali (farlocchi) e promesse (fallaci) di non licenziare nessuno. Ma un bluff come quello della Lucchini non si era ancora visto. Lunedì i tecnici del ministero hanno respinto l’assurda offerta d’acquisto dell’acciaieria più antica d’Italia da parte della holding tunisino-giordana Smc. Il progetto di investire la cifra monstre di tre miliardi di euro per rilevare gli impianti, salvare oltre duemila posti di lavoro, smaltire le scorie, tenere acceso l’anti economico altoforno di Piombino e costruire un polo alberghiero in Toscana era tutta una bufala.

26 MAR 2014

Speciale online flash 13:25

I veri avversari di Moretti sono a Parigi

Oggi alla presentazione del piano industriale delle Ferrovie dello Stato, l'amministratore delegato Mauro Moretti ha chiesto di essere valutato per i risultati, e non per le chiacchiere. Il riferimento è alle polemiche sugli stipendi dei manager pubblici che si trascinano da giorni e che hanno dato occasione a Diego Della Valle, tra i fondatori della compagnia Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv),l’unico concorrente di Trenitalia nell’alta velocità, d'invocare le dimissioni di Moretti. Leggi anche Brambilla Perché il ras delle rotaie Moretti è (quasi) rimasto da solo

25 MAR 2014
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