Noi abbiamo Rizzoli, ma non è che altrove vada meglio

Quarantino Fox
Più che i diciassettenni allievi di Albalonga e Tor Sapienza che si sono menati in campo con tanto di calci tirati in testa e sganassoni che neanche tra lucciole che si contendono la piazzola di sosta in qualche stradaccia statale poco illuminata, il conato sorge spontaneo guardando il comportamento dei genitori sulla tribunetta.

Più che i diciassettenni allievi di Albalonga e Tor Sapienza che si sono menati in campo con tanto di calci tirati in testa e sganassoni che neanche tra lucciole che si contendono la piazzola di sosta in qualche stradaccia statale poco illuminata, il conato sorge spontaneo guardando il comportamento dei genitori sulla tribunetta: cori poco eleganti – altro che omaggio dei tifosi ospiti al portiere della squadra avversaria cui era morta la mamma (Olanda) – e bottigliette gettate in campo tentando di colpire l’adolescente rabbioso. E poi uno rimane scandalizzato se in Serie A fanno le risse, magari dopo che un arbitro concede un inesistente rigore al Milan al minuto novanta contro il derelitto Frosinone in corsa per la salvezza. La qualità dei fischietti nostrani è quella che è, e sempre peggio sarà, visto che il serbatoio della B è per capacità pari a quello dell’attuale Nazionale di Conte.

 

Rizzoli, il numero uno della categoria, ha fatto intendere in tutta la stagione che gli stimoli non sono più quelli d’un tempo. Ma non è che altrove vada meglio: basti pensare che Collina ha designato per Bayern-Atletico Madrid, semifinale di ritorno di Champions, il bravissimo turco Cuneyt Cakir. Tutto bene, se non fosse che lo stesso arbitro (una settimana fa) aveva diretto l’altra semifinale, Manchester City-Real. Non era mai accaduto. Possibile che non ci fosse nessun altro a disposizione, nessuno in grado di dirigere una semifinale di Champions? Se la risposta è sì, siamo davanti al più grande fallimento tecnico della storia arbitrale europea.

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