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La statista Meloni dia battaglia sul referendum

Andrea Marcenaro

Farebbe bene a smetterla di dire che il Governo non c'entra, che Sì o No sono pari. Il Governo c'entra: se il Sì perde la destra va a casa

Forse, certo, forse. Ma c’è in giro un climino: che alla fin fine sarà più facile votare No; che sia tornata l’ora, per il Corriere, di intervistare Bruno Liberati; che il professor Ilvo Diamanti rimetta fuori la testa per dimostrare con i numerini come quelli del Sì al referendum della giustizia si sentano ormai mordere il sedere da quelli del No; che la Elly Schlein, perculata, poverina, fino a ieri, goda negli ultimi giorni di una nuova autorevolezza, ecco: si sta forse, certo, forse, creando un climino per causa del quale  la statista Meloni farebbe bene a smetterla di dire che il Governo non c’entra, che Sì o No per lei pari sono, che la discussione sarà esclusivamente tecnica, più altre cazzate del genere. Scenda in campo e dia battaglia.

Il Governo c’entra eccome, se il Sì perde, la destra va a casa, piaccia o non piaccia ai suoi tenutari. Già l’altra volta si fece con Renzi una figura da clown per i motivi opposti. Quello non scese soltanto in campo, pretese di ararlo. Ora. Sappiamo anche noi che un clown deve ripetersi con naturalezza, per essere un buon clown, ma che ripetersi sia una faccenda seria da morire, beh, fin lì non ci arriva nemmeno lui.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.