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Proverbio genovese con vista Colle

Il Grande Elettore non capisce una mazza e questo è un rischio

La vita in qualche forma continuerà. Punto uno. Ma suonerebbe saggio e infinitamente apprezzabile se la politica italiana, tutta intera, di destra e di sinistra, prima di approdare all’eventuale e legittimissima decisione, o diciamo più sinceramente, alla scelta sconsolante di scartare Mario Draghi dall’ipotesi Quirinale, facesse propria una confidenza quantunque plebea. Una confessione che il genovese con le pezze al culo ha ripetuto per secoli al vicino di casa. Priva di poesia non era e recitava così: “Gh’è tanta bura, in casa mè, che i ratti sciortan foea dae càntie cu ‘e lagrime ai oeggi”. C’è tanta miseria, a casa mia, che i topi si affacciano dai cassetti con le lacrime agli occhi. E’ esattamente il punto due della nostra politica di oggi. Quanto al terzo, il Grande Elettore che non capisce una mazza, né mai la capirà, potrebbe scegliere Amato, dato che l’uomo ha dimostrato coraggio da vendere, o meglio ancora una testa d’uovo come quella di Zagrebelsky. Perfino più soda.
 

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