 
                Sergio Mattarella (foto LaPresse)
Quanto è sensibile Mattarella
I contraenti chiedono tre giorni per esprimere il premier? Lui glie li dà. Ne domandano altri sei? Gliene concede dodici.Perché lui è fatto così. E' educato
Se i due contraenti del contratto per la Nazione devono ancora discutere, che fa il presidente Mattarella, non li lascia discutere? Ci mancherebbe pure. Come ha certificato Paolo Mieli, uomo navigato e di cultura il quale al potere, in qualsiasi forma il potere si presenti, non riesce mai a risparmiarne una (d’altronde, che volete farci, Paolino è ribelle per carattere), il presidente Mattarella è un fenomeno: pilastro della Costituzione più bella del mondo e lenza politica nel contempo. Che sa darci di tacco senza mostrare di offenderla. I contraenti chiedono tre giorni per esprimere il premier? Lui glie li dà. Ne domandano altri sei? Gliene concede dodici. Non è insensibile, Mattarella. E’ educato. Sa benissimo che i contraenti lavorano pure al contratto, che come dice il nome è da contrarre. Prima l’incaricato a governare, stabilivano la logica e la legge. E incaricare toccherebbe a Mattarella. Non si può avere tutto. Gli presentano una busta col nome? Prende quella. Due buste con due nomi? Ricorre a Einaudi. Se la terza è a sorpresa, che fa? Dice di no? Che magari c’è dentro il nome più sfizioso? Bon. Facesi, fassi, o come cazzo direbbe uno dei contraenti, o forse due, facessesi presente comunque la seguente: nella suddetta merda ci troviamo perché Mattarella, certo che sì, ma quello stronzo di Amato non andava bene.
 
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