
Massimo D'Alema (foto LaPresse)
D'Alema è un pleonasmo
Larghezza di vedute, profondità di pensiero, sincerità di accenti
Chiunque avesse letto l’intervista di Massimo D’Alema al Fatto quotidiano, ne avesse notato la larghezza di vedute, la profondità di pensiero, la sincerità di accenti (“Pisapia è il mio leader”) e l’acutezza particolare nell’analisi, sarebbe arrivato alla conclusione che il cognome dell’intervistato è un pleonasmo: l’apostrofo basta e avanza.

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Marco è Le Cornu, ma di cognome fa ancora Travaglio

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Non siamo più devastatori, ma meneremmo, questo sì, palate di ebrei

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