Cinema: addio a George Segal, star di commedie spensierate tra anni '60 e '70 / Adnkronos (2)
(Adnkronos) - Il 1973 è l'anno di "Una pazza storia d'amore", vestendo i panni di un ardente innamorato, ma anche del suo maggior successo, "Un tocco di classe", dove interpreta un dirigente di una società di assicurazioni con una moglie intelligente e bella ma prepotente. Con Jane Fonda recita in "Non rubare... Se non è assolutamente necessario" (1977), che racconta le vicende di un uomo e una donna pronti a ricorrere anche ad azioni criminose, pur di mantenere un elevato tenore di vita. Con Natalie Wood, Segal interpreta "L'ultima coppia sposata" (1980).
Tuttavia la stella di Segal comincia a declinare nella seconda metà degli anni Settanta. Nonostante "Rollercoaster - Il grande brivido" (1977), "Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa" (1978) e "Marito in prova" (1979), inizia per l'attore un periodo di insuccessi commerciali. Si aggiungono anche alcune scelte sbagliate, a partire dal rifiuto del ruolo da protagonista in "10" (1979) di Blake Edwards, che lancerà la carriera hollywoodiana di Dudley Moore. A partire dai primi anni Ottanta Segal sembra prediligere la tv. Nel 1989 con "Senti chi parla" ritorna a recitare al cinema con una certa frequenza ma solo in ruoli da comprimario, come in "L'amore ha due facce" (1996). Tra i film più recenti "2012" di Roland Emmerich (2009) e "Amore & altri rimedi" (2010).
E' stato attore in sitcom di successo come "Just Shoot Me!" tra il 1997 e il 2003, candidato due volte ai Golden Globes, e a partire dal 2011 di "Retired at 30". Dal 2013 ha preso parte al cast della serie tv "The Goldbergs", interpretando il nonno George Solomon.
(di Paolo Martini)

"Utilizziamo meglio le risorse puntando al farmaco mirato che può garantire maggiore efficacia"
Tumori, oncologo Pinto: "Terapia di precisione ha cambiato cura cancro stomaco"


Raffaele Fitto: "Le città sono ponte tra modernità e tradizione, sono motori di innovazione e cambiamento per i cittadini". Il presidente Emiliano: "Rigenerare le nostre città significa ricucire il tessuto sociale, promuovendo modelli di sviluppo sostenibili, inclusivi e capaci di valorizzare il patrimonio esistente"