Beppe Severgnini all'ultimo giorno della fiera Tempo di Libri a Milano (foto LaPresse)

Servegnini zebrato, l'editore è sfregiato

Servegnini tradisce l’Inter e dedica la copertina alla Juve. Cairo perdona, lui ama i ribelli

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Grande attesa tra i lettori di 7: quante immagini di Joe ci saranno sul nuovo numero? Più di quelle di Tutmosi III a Luxor? Più di quelle del Re Sole a Versailles? Più di quelle di Semiramide a Babilonia? Ed è subito bau-Sette-tè!

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Il fantasmagorico Joe ripudia se stesso, cestina la fede interista e – come un qualunque arbitro, in totale soggezione verso la Vecchia Signora del calcio – alza i vessilli della Juventus e così (vero, Irene?) porta a segno il suo primo rigore a porta vuota. E senza neppure togliersi il suo proverbiale impermeabile bianco.

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Questa, per Joe, è anche una prova di autonomia. Dedica alla zebra juventina la copertina del suo secondo numero di 7 – ormai un appuntamento imprescindibile per Nove Colonne (vero, Irene?) – e fa un marameo grande così a Urbano Cairo, il suo datore di lavoro, nonché presidente e padrone del Toro.

 

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Ora si capisce il perché abbia tolto la rubrica ad Aldo Grasso, seguitissima peraltro. Proprio per castigarne la fede granata. Ora si capisce perché Joe abbia proposto a Giampiero Mughini, idolo delle tifoserie juventine, un sontuoso contratto di collaborazione. E ora si capisce perché non commissioni uniformi per le proprie amazzoni (vero, Irene?) senza avere consultato prima Pierluigi Battista, autorevole oltre che illustre tifoso della Juve.

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Il Toro dell’editore è zebrato dal direttore. Per un attimo Joe (vero, Irene?) è tentato di correre ai ripari: promette copertine su tutti i giocatori del Toro di cui lui stesso lava e stira le maglie ma Cairo, si sa, porta pazienza: ama i ribelli, accoglie con sofferenza lo stillicidio continuo degli inserzionisti in fuga da 7 e così lo sfregio.

   

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Cairo, di suo, gli farebbe assaggiare la frusta, ma sarebbe in linea con la sfumatura sadomaso dell’impermeabile e perciò si volgerebbe in piacere più che un castigo, per Joe e perciò, Cairo, accetta. Si fa carico di un giornale, dove pure profonda che tanti buoni taxi, votato alla causa della squadra nemica. Una ne fa, cento ne pensa, però, Servegnini. Questa copertina è rivelatrice delle vere intenzioni di Joe (vero, Irene?). Il motto con cui allerta le amazzoni a lui fedeli è sempre lo stesso: Oggi a 7, domani al Corriere.

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! La scelta della zebra, al punto di fare di se stesso il Badoglio dell’Inter, è rivelatrice di una precisa strategia messa in atto da Joe: sostituire il quadrupede con un altro. Da quando Cairo gli ha elargito i buoni taxi Milano-Crema, e il servizio risciò per raggiungere gli studi di Otto e Mezzo, Joe (vero, Irene?) non ha avuto altra mira: prendere possesso di via Solferino.

   

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Il perrimo atto di ostilità è presto detto: trasformare in mortadella (vero, Irene?) l’asinello mascotte di Lucianino Fontana, il direttore animalista e rendere vani i servizi speciali che questi, ormai messo alle strette, dedica al ciucciarello nella speranza di commuovere i lettori.

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! L’intera pagina sull’asino, amorevolmente confezionata da Fontana, non è certo sfuggita a Joe. Indurito nella lotta per la conquista del Corriere, Servegnini ha sfoderato – anche in forza della sua mascella semovente – il suo più spietato ghigno (vero, Irene?) sibilando al cospetto delle sue amazzoni: “Vorrà dire che vi farò fare il bagno nel latte d’asina…”.

  

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Proprio incredibile, Joe. Salta sulla testa di Cairo, tradisce la propria Inter (vero, Irene?) solo per il gusto di mettere una zebra al posto di un asino. Intanto i tifosi interisti, inferociti, organizzano una grigliata di zebra a largo Treves, i tifosi del Toro, delusi dalla troppa liberalità del proprio presidente, disdicono gli abbonamenti, cestinano le card del canale satellitare e non fanno arrivare, insomma, neppure più un centesimo di euro alle casse della squadra.

   

Servegnini zebrato, l’editore è sfregiato. Bau-Sette-tè! Il risparmio sulle maglie lavate da Joe non è sufficiente (vero, Irene?) a far pareggiare il bilancio e Cairo, zebrato, si dispera: “Ma perché non me ne restavo con Sandro Mayer!!!”.