Moiro non perdona

Redazione
Imprese valdostane del direttore del circense Tg1. Il duro Frittella fa il waterboarding a Iacopino

    Più di Joe, meglio di Johnny. Ieri, 1 gennaio, anno II dell’ER (era renziana), il comandante Moiro Orfeo detto Orfei, direttore del circense Tg1 Rai, pilotando con ardita perizia un aliante, e non “un volo di stato”, è atterrato sull’altura impervia di Courmayeur dove – con sprezzo del pericolo – ha salvato Matteo Renzi stretto d’assedio da torme di gufi a Cinquestelle.


    Più di Joe, meglio di Johnny. Un’impresa leggendaria questa del comandante Moiro. Superiore, è il caso di dire, a quella intrapresa da Otto Skorzeny sul Gran Sasso per la liberazione del Duce. Non c’erano i carabinieri agli ordini di Casa Savoia, certo, ma c’erano i titolisti dei giornali sgraditi alla Leopolda.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Moiro, dopo avere immobilizzato a colpi di slide i rappresentanti dei risparmiatori di Banca Etruria asserragliatisi dentro i locali della Caserma Perenni, armato di telecamera ha raccolto dalla viva voce del premier la parola d’ordine unica e impegnativa per tutti: “Spezzeremo le reni alle polvere sottili”.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Con abilità degna di un domatore di leoni, Moiro ha poi catturato Enzo Iacopino – presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti – e non gli ha certo perdonato il comportamento irriguardoso verso l’amato premier, ma l’ha rinchiuso in una stanza per sottoporlo a un feroce aggiornamento del waterboarding.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Altro che acqua, dunque. Moiro Orfeo è proprio spietato: ha costretto Enzo Iacopino – disteso su un piano inclinato, con le caviglie e i polsi legati, a testa in giù – a vedere ininterrottamente, attraverso un televisore piazzatogli davanti al volto, il discorso di fine anno di Sergio Mattarella.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Inutili sono stati gli appelli di Emergency, Amnesty International, Fraternità sacerdotale San Pio X dei lefebvriani e dei circoli sociali “Bruzia”, “Francesco da Paola” e “Reggio domani”. Pur di superare in fedeltà Gianni & Riotto detto Johnny e Joe Servegnini, Moiro Orfeo detto Orfei – ormai primo al traguardo del cuore di Renzi – non ha voluto perdonare.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Il direttore del circense Tg1 ha messo in conto a Iacopino lo sgarbo fatto a Renzi durante la conferenza stampa di fine anno. Indifferente a ogni richiesta di pietà, infatti, ha aggravato la tortura: ha alternato Mattarella col concerto di Gigi D’Alessio. E il tutto è stato intercalato da brevi pause di ciao ciao con la manina di Marco Frittella che pronunciava a Iacopino il suo memento: “Così impari a volere la libertà di stampa, tié”.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Tra D’Alessio e Mattarella, Frittella è riuscito a essere ancora più letale. Manovra la manina, fa gli occhietti cattivi e dice all’inerme Iacopino: “Così impari a criticare la meritata gogna per i giornali cattivi, tiè”.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. L’anno nuovo ha questa new entry, è Moiro e Frittella è il suo più inesorabile esecutore. S’incunea tra Mattarella e Gigi D’Alessio e sussurra, bieco, a Iacopino: “Così impari a lamentarti per i 4.901 euri lordi annui per i giornalisti schiavizzati, tiè!”. E, infine: “Così te lo ricordi di non scocciare con le domande il premier”.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Frittella, manca poco, e ruba la scena a Moiro ma questi, spegnendo il video, si affaccia sul tavolaccio di supplizio e urla in faccia a Iacopino tutto il disappunto: “Alle 13,30 c’è il Tg1 e le conferenze stampa si chiudono prima, sempre che l’amato premier non decida di chiuderti ancora prima l’Ordine!”.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Moiro Orfeo detto Orfei deve tornare al suo principale compito: condurre Renzi da Courmayeur alle folle plaudenti che lo attendono dagli schermi del circense Tg1 Rai. Urla ancora un “hai capito?” a Iacopino che però, coriaceo calabrese, pur sotto tortura, non demorde: “Boia chi molla!”. Moiro gli accende nuovamente il waterboarding e torna la faccia di Mattarella, anzi no, quella di Gigi D’Alessio. Neppure: è di nuovo Frittella.

     

    Più di Joe, meglio di Johnny. Ma, ecco, un colpo di scena: c’è Joe Servegnini, con le scarpe rotte, e con il proverbiale ciuffo candido da suora laica (questa volta spolverato di carbone) pronto a decollare in groppa a una scopa. “Sono in arrivo!”, dice orgoglioso. Renzi, commosso, lo ringrazia. Gli riempie la calza di contratti Rai e si congratula: “La patria si serve anche facendo la guardia all’Erba dei vicini”.