Europa Ore 7

L'Ue e la paura del terzo turno in Francia

La Commissione aspetta il nuovo governo in Slovenia prima di congratularsi, per Lavrov il pericolo di un conflitto nucleare è "reale" e esplosioni in Transnistria. La candidatura di Finlandia e Svezia alla Nato a metà maggio, la leader della Spd chiede a Schröder di dimettersi dal partito

David Carretta

Il risultato in termini di seggi potrebbe sembrare sorprendente alla luce del primo turno delle presidenziali, ma non per chi conosce le meccaniche elettorali francesi sono due gli scenari: in entrambi Macron avrebbe la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale

Nonostante la vittoria di Emmanuel Macron su Marine Le Pen domenica, l'Unione europea si prepara ad altri due mesi di batticuore in vista di quello che in Francia chiamano “il terzo turno delle presidenziali”. I francesi torneranno alle urne il 12 e 19 giugno per eleggere la nuova Assemblea nazionale. Il terzo turno delle presidenziali sono i due turni delle elezioni legislative. Con la nuova configurazione emersa dal voto presidenziale, con tre poli costituiti dal centro, dall'estrema destra e dall'estrema sinistra, la paura è che Macron si ritrovi costretto alla coabitazione con un governo antisistema o con un'Assemblea senza maggioranza. “La coabitazione sarebbe un problema per l'approvazione di alcune misure faro della legislatura europea”, ci ha detto ieri una fonte dell'Ue. La Francia si troverebbe rappresentata da Macron al Consiglio europeo e da ministri di tendenze completamente diverse al Consiglio dell'Ue, che deve approvare le singole misure legislative. “Il pericolo è la paralisi”, ci ha spiegato la nostra fonte. Un esempio: è difficile immaginare che un governo guidato da Marine Le Pen o Jean-Luc Mélenchon accetti di dare il via libera a un accordo di libero scambio concluso dall'Ue. Ma il pericolo appare fortemente esagerato.

Il primo sondaggio sul terzo “turno delle presidenziali” è stato realizzato da Harris Interactive per Challenges. Al primo turno delle legislative, La République En Marche di Macron dovrebbe ottenere il 24 per cento, davanti al Rassemblement National di Le Pen con il 23 per cento e la France Insoumise di Mélenchon con il 19 per cento. Più indietro arrivano i gollisti dei Républicains con (8 per cento), i Verdi (8 per cento), la Reconquete di Eric Zemmour (7 per cento) e il Partito socialista (3 per cento). Il risultato in termini di seggi potrebbe sembrare sorprendente alla luce del primo turno delle presidenziali, ma non per chi conosce le meccaniche elettorali in Francia. Ci sono due scenari. Nel primo, senza alleanze tra i vari partiti dei tre poli, La République En Marche otterrebbe tra i 328 e i 368 seggi. Il Rassemblement National si fermerebbe a 75-105 seggi. I Républicains avrebbero 35-65 seggi. La France Insoumise strapperebbe solo 25-45 seggi, poco più del Partito socialista con 20-40 seggi. Nel secondo scenario, con alleanze compatte attorno ai tre poli, i centristi di Macron (con i gollisti) otterrebbero tra i 326 e i 366 seggi. Il polo di estrema destra attorno a Le Pen (con Zemmour) avrebbe 117-147 seggi. Il polo di estrema sinistra di Mélenchon (con i socialisti e i Verdi) si fermerebbe a 73-93 seggi. Sul Foglio Mauro Zanon racconta come alle legislative destra e sinistra radicali vogliono la rivincita contro Macron. Ma, in entrambi gli scenari, Macron avrebbe la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale.

Due mesi sono lunghi e tutto può cambiare. Ma anche a livello europeo i timori di Macron con le mani legate da una coabitazione potrebbero essere esagerati. Il presidente siede comunque al Consiglio europeo e ha libertà di scegliersi il primo ministro e il ministro degli Esteri. La politica estera e i grandi orientamenti sull'Ue rimarrebbero di prerogativa di Macron. Sul Foglio spieghiamo che la rielezione di Macron apre le porte a un nuovo periodo di ristrutturazione dell'Ue. Ci sono i cantieri già aperti su impulso del presidente francese. Anche i più scettici si sono convinti della necessità dell'autonomia strategica. Ci sono nuovi cantieri da aprire, compresa l'ipotesi di una riforma dei trattati sull'onda della Conferenza sul futuro dell'Europa. In campagna elettorale, Macron non ha delineato le sue intenzioni europee. Le nuove proposte di Macron sull'Ue potrebbero arrivare il 9 maggio, festa dell'Europa e giorno di chiusura della Conferenza sul futuro dell'Europa. Il momento è doppiamente simbolico, e probabilmente dunque anche i contenuti. Quel giorno Vladimir Putin farà sfilare i carri-armati per le strade di Mosca per celebrare la Giornata della Vittoria in piena guerra contro l'Ucraina.

Nel frattempo in Francia si discute molto di come sarà il secondo mandato di Macron sul piano nazionale. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega come il presidente ambisca al monopolio dei cuori percorrendo la strada dei dibattiti per ricucire una Francia a pezzetti. Sempre sul Foglio Marina Valensise ha interrogato Nicolas Baverez: il politologo spiega che per federare le anime diverse dei francesi e colmare le fratture della società serve meno Jupiter e più proximité. Fuori dai confini francesi e dell'Ue, il premier britannico, Boris Johnson, ieri ha lasciato intendere di volere un reset delle relazioni con Macron. "Condividiamo una prospettiva comune, molto simile, e l'unità dell'Occidente, l'unità della Nato, è assolutamente vitale per la posizione che abbiamo preso contro Putin. E questo ora continuerà", ha detto Johnson. Ma non sarà una nuova intesa cordiale. "La nostra prima sfida non è la relazione tra il Regno Unito e la Francia", ha già detto il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 26 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Commissione aspetta il nuovo governo in Slovenia prima di congratularsi - Contrariamente a quanto accaduto per Emmanuel Macron, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, non ha inviato un messaggio di congratulazioni al vincitore delle elezioni in Slovenia. Robert Golob, con il suo neonato Movimento per la libertà, è riuscito a cacciare il premier nazionalista, Janez Jansa, liberando l'Ue di un orbaniano. Una fonte ci ha spiegato che la Commissione intende aspettare la formazione del nuovo governo sloveno prima di congratularsi. Così vuole la prassi. Il caso francese è diverso perché l'elezione del capo dello stato avviene per suffragio universale diretto e non c'è bisogno di un voto di fiducia in Parlamento.

 

Per Lavrov il pericolo di un conflitto nucleare è "reale" - La Russia di Vladimir Putin è tornata ieri a minacciare implicitamente un conflitto nucleare con l'occidente per il suo sostegno all'Ucraina, come sempre a modo suo, attribuendo ad altri la responsabilità. "Non voglio alzare questi rischi artificialmente. Molti lo vorrebbero", ha detto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, in un'intervista televisiva, secondo la trascrizione fornita dal suo ministero. "Il pericolo è serio, reale. E non dobbiamo sottovalutarlo", ha detto Lavrov, aggiungendo che la Russia vuole ridurre i rischi di conflitto nucleare. Sul Foglio Cecilia Sala spiega che nel Donbas l'offensiva della Russia va a rilento, in una ripetizione degli errori della prima fase della guerra di Putin.

 

Esplosioni in Transnistria - Alcune esplosioni hanno colpito ieri la sede dei servizi di sicurezza della Transnistria, due giorni dopo che la Russia ha parlato della possibilità di un intervento in questa regione separatista della Moldova denunciando l'oppressione dei russofoni. La Transnistria è controllata da separatisti pro-russi e ospita basi e depsoiti di armi russe al confine occidentale dell'Ucraina. Sul Foglio Micol Flammini spiega i rischi di trascinare anche la Moldova nella guerra contro l'Ucraina.

 

La candidatura di Finlandia e Svezia alla Nato a metà maggio - La guerra della Russia contro l'Ucraina sta spingendo Finlandia e Svezia a correre sempre più veloce per proteggersi sotto l'ombrello di sicurezza della Nato. Secondo il quotidiano finlandese Iltalehti, i governi di Finlandia e Svezia potrebbero presentare la loro domanda di adesione alla Nato a partire dal 16 di maggio per poter ottenere il via libera al vertice dell'Alleanza atlantica di giugno. Nel frattempo, secondo il giornale svedese Aftonbladet, la Svezia avrebbe ottenuto da Stati Uniti e Regno Unito garanzie di sicurezza nel lasso di tempo che interverrà tra la domanda di adesione e l'ingresso effettivo nella Nato.

La leader della Spd chiede a Schröder di dimettersi dal partito - La leader della Spd in Germania, Saskia Esken, ha chiesto all'ex cancelliere Gerhard Schröder di lasciare il partito, dopo che in un'intervista al New York Times l'ex cancelliere ha confermato di non avere l'intenzione di dimettersi dalla presidenza di Rosneft e Nord Stream. Dimettersi da questi incarichi "sarebbe stato necessario per salvare la sua reputazione di ex cancelliere", ha detto Esken alla Deutschlandradio: "Purtroppo non ha seguito questo consiglio". A Esken è stato chiesto se Schröder debba rinunciare alla sua iscrizione alla Spd. "Dovrebbe", è stata la risposta. Secondo Esken, "Schröder ha agito per diversi anni come uomo d'affari e dobbiamo smettere di considerarlo come un vecchio statista, un ex cancelliere. Ha guadagnato soldi con il lavoro per le imprese di stato russe e la sua difesa di Vladimir Putin dall'accusa di crimini di guerra è assolutamente assurda", ha spiegato Esken, che condivide la leadership della Spd con Lars Klingbeil. In un editoriale Il Foglio spiega che la Spd si è finalmente svegliata su Schröder, ma dovrebbe svegliarsi anche su Olaf Scholz.

Un nuovo mandato a Eurojust per i crimini di guerra - La Commissione ieri ha proposto di modificare il regolamento Eurojust per dare all'agenzia la possibilità di raccogliere, conservare e condividere prove di crimini di guerra. La proposta arriva nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina. Secondo la Commissione, a causa del conflitto, è difficile stoccare e conservare le prove in sicurezza in Ucraina ed è dunque meglio portarle fuori dal paese per permettere di sostenere le inchieste e i procedimenti delle autorità giudiziarie europee e internazionali contro i responsabili di crimini di guerra. “Dobbiamo rafforzare Eurojust affinché disponga degli strumenti necessari per far fronte all'ampiezza delle atrocità commesse in Ucraina”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Vera Jourová. Il mandato di Eurojust sarà modificato anche per permettere all'agenzia di cooperare direttamente con la Corte penale internazionale.

Von der Leyen corteggia l'India con la carta rivalità con la Cina - L'esito della guerra della Russia contro l'Ucraina “non determinerà solo il futuro dell'Europa, ma avrà un impatto profondo anche sulla regione Indo-Pacifico”, ha detto ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in una visita a Nuova Delhi per rafforzare i legami tra l'Ue e l'India. Nei suoi incontri con il premier Narendra Modi e in un discorso pubblico, von der Leyen ha giocato la carta della rivalità con la Cina per cercare di allontanare l'India dalla Russia. “La Russia e la Cina hanno forgiato un patto senza restrizioni”, ha spiegato von der Leyen: “Hanno dichiarato che la loro amicizia è senza limiti (…)”. Ue e India “sono le due più grandi democrazie al mondo” e “dobbiamo tutti scegliere se vogliamo che una Terra Nova sia un luogo selvaggio, pericoloso e invivibile o una casa migliore per tutta l'umanità. Sono convinta che le democrazie avranno un ruolo cruciale da svolgere nella definizione del mondo di domani”, ha detto von der Leyen nel suo discorso al Raisina Dialogue.

Von der Leyen offre a Modi un Consiglio commercio e tecnologia - Nel loro incontro di ieri von der Leyen e Modi hanno annunciato un accordo per lanciare un Consiglio Ue-India per il commercio e la tecnologia. Fatto simbolico: “Questo è il secondo Consiglio commercio e tecnologia dopo quello con gli Stati Uniti”, ha spiegato la portavoce della Commissione: “Questo dimostra l'importanza che diamo alla relazione con l'India”. Questo meccanismo di coordinamento strategico dovrebbe consentire a entrambi i partner di discutere le sfide legate al commercio, alle nuove tecnologie e alla sicurezza sicurezza, rafforzando in tal modo la cooperazione in questi settori. Secondo il comunicato della Commissione, von der Leyen e Modi hanno “riconosciuto come il rapido evolversi del contesto geopolitico evidenzi la necessità di un impegno strategico congiunto e approfondito” tra Ue e India: “L'istituzione del Consiglio Ue-India per il commercio e la tecnologia è un passo fondamentale nella direzione di un partenariato strategico rafforzato”. Il portavoce della Commissione, tuttavia, non ha precisato quando e come verrà lanciato il nuovo Consiglio Ue-India.

Il Twitter di Musk alla prova del Dsa - Elon Musk da ieri sera è il nuovo e unico proprietario di Twitter, dopo che il consiglio di amministrazione del social network ha accettato un'offerta da 44 miliardi di dollari. Musk ha subito twittato il suo programma: "La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante, e Twitter è la piazza digitale dove questioni vitali per il futuro dell'umanità sono dibattute". Musk vuole migliorare Twitter con nuove funzioni, rendere gli algoritmi open source per aumentare la fiducia, sconfiggere i bot che spammano e autenticare tutti gli utenti umani. "Twitter ha un potenziale tremendo", ha detto Musk. Ma sulle due sponde dell'Atlantico c'è preoccupazione che la libertà di parola versione Musk si trasformi in libertà di disinformazione, propaganda e odio. La trasformazione di Twitter con Musk potrebbe rivelarsi il primo banco di prova del Digital Services Act (Dsa), su cui Parlamento europeo e governi hanno appena trovato un'intesa. "Ci sono cose interessanti in quello che Musk vuole fare per Twitter, ma ricordiamo che il Dsa - e dunque l'obbligo di lottare contro la disinformazione, l'odio online, eccetera - si applicherà a prescindere dall'ideologia del suo proprietario", ha detto il segretario di stato francese per la Transizione digitale, Cédric O.

La Commissione approva 2 miliardi di aiuti di stato per la 5G in Italia - La Commissione ieri ha approvato un regime da 2 miliardi di euro di aiuti di stato che l'Italia ha messo a disposizione attraverso il piano nazionale per la ripresa e la resilienza per la diffusione di reti mobili 5G ad alte prestazioni. Grazie a questi aiuti “i consumatori e le imprese potranno accedere a servizi 5G di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e agli obiettivi strategici dell'Ue relativi alla transizione digitale”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager. Gli aiuti, validi fino al 2026, assumeranno la forma di sovvenzioni dirette a favore dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica per finanziare la realizzazione di reti di backhaul e delle stazioni di base necessarie alla fornitura di servizi mobili 5G.

Veicoli a motore e giocattoli in cima alla lista dei prodotti pericolosi - Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ieri ha presentato la relazione annuale sul Safety Gate, il sistema di allarme rapido dell'Ue per i prodotti non alimentari pericolosi. In base alle segnalazioni notificate nel 2021, per la prima volta le automobili figurano in cima all'elenco dei prodotti pericolosi, seguite dai giocattoli e dagli apparecchi e dispositivi elettronici. Lo scorso anno, le segnalazioni nel sistema Safety Gate sono state 2.142. Per i veicoli a motore si è fatto prevalentemente ricorso al richiamo del prodotto a causa di problemi tecnici, mentre per i giocattoli ci si è incentrati sulla presenza di sostanze chimiche pericolose e di pile a pastiglia. I problemi più comuni segnalati per gli apparecchi e dispositivi elettrici riguardavano parti in tensione esposte e surriscaldamento. Inoltre, secondo la Commissione, nel contesto della pandemia di Covid-19, i dispositivi di protezione come le mascherine rappresentano ancora una parte considerevole dei prodotti pericolosi. In questo contesto, e dato il ruolo che giocano le piattaforme nelle vendite online, la Commissione  anche annunciato un nuovo strumento di vigilanza elettronica chiamato "web crawler" che aiuterà le autorità nazionali a intercettare le offerte online dei prodotti non sicuri segnalati nel Safety Gate.

La produzione nel settore delle costruzioni in crescita in febbraio - Da gennaio a febbraio la produzione nel settore delle costruzioni è cresciuta del 1,9 per cento nell'area euro e dell'1,1 per cento nell'Ue a 27, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Tra gli stati membri, gli aumenti maggiori sono stati registrati in Ungheria (+13,3 per cento), Slovenia (+8,4 per cento) e Austria (+5,3 per cento). L'Italia ha segnato un aumento del 3,9 per cento. Per contro la produzione nel settore delle costruzioni è scesa in Svezia (-11,4 per cento), Polonia (-6,0 per cento) e Germania (-0,7 per cento).

 


Accade oggi in Europa

– Forum l'Ue incontra i Balcani con Metsola, Varhelyi, Stoltenberg, Mogherini

– Commissione: il vicepresidente Timmermans e la commissario Johansson ricevono il sindaco di Firenze, Dario Nardella

– Commissione: discorso del vicepresidente Schinas al Wilfried Martens Centre su come è cambiata la sicurezza europea dopo gli attacchi terroristici di Parigi e Bruxelles

– Commissione: il commissario Breton a Roma

– Commissione: discorso della commissaria Gabriel all'Università di Medicina di Brescia

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla durata massima dei controlli alle frontiere interne di Schengen); sentenza sulla direttiva sul diritto d'autore)

– Corte dei conti dell'Ue: rapporto speciale sulla protezione della proprietà intellettuale nell'Ue

– Eurostat: pubblicazione delle eurostatistiche e dell'inflazione nel 2021; dati sul commercio internazionale di auto nel 2021; dati sulle cause di morte per gruppo di età nel 2019