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“Proteggiamo i giovani dal lato oscuro della Cina”. Le voci dei volontari anziani di Hong Kong

<p>&ldquo;Non lo facciamo per soldi ma perch&eacute; pensiamo di doverlo fare&rdquo;, dicono i cittadini che aiutano a proteggere i manifestanti e i Lennon walls. &ldquo;Ho figli e nipoti e non voglio che Hong Kong diventi irriconoscibile&rdquo;</p>

Davide Lemmi e Marco Simoncelli
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È il quindicesimo weekend consecutivo di proteste a Hong Kong. Il 15 settembre migliaia di manifestanti hanno sfidato il divieto della polizia cinese e hanno partecipato alla marcia pro-democrazia partita dall'area dello shopping di Causeway Bay e diretta verso Central, la zona delle sedi governative e istituzionali. In quest'area sono avvenuti ieri i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, con lanci di molotov e sassaiole da una parte, e impiego di cannoni ad acqua e fumogeni dall'altra. Le proteste, che si sono poi spostate in diversi luoghi della città, hanno proseguito fino a notte inoltrata. In questo video il Foglio parla con alcuni residenti di Hong Kong, anziani e adulti, che spiegano le ragioni per le quali difendono gli studenti e i giovani che si trovano in strada in questi mesi. “Sono fuggita dalla Cina negli anni Ottanta, non potevo sopravvivere lì. Così ho attraversato il confine illegalmente per venire a Hong Kong. Ho visto il lato oscuro della Cina. Ecco perché devo proteggere i giovani e gli studenti”, dicono i volontari che proteggono i manifestanti.

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