Alcuni manifestanti contro l'American Health Care Act di Trump (foto LaPresse)

L'ultimatum di Trump per abolire subito l'Obamacare

Redazione

Molti tra i Repubblicani pronti a bocciare l'American Health Care Act, oggi sottoposto al voto del Congresso

Oggi il Congresso americano vota la riforma sanitaria proposta dal presidente Donald Trump. Il suo American Health Care Act (ossia la “Legge per la Sanità Americana”), nel caso fosse approvata sostituirebbe la contestata riforma introdotta da Barack Obama nel 2010, l’Affordable Care Act (la “Legge per una Cura Accessibile”).

  

Nel corso di un incontro a porte chiuse alla Casa Bianca, il presidente Trump avrebbe avvertito i Repubblicani che il voto di oggi è l’unica possibilità che hanno di stralciare la legge di Obama, l’opposizione alla quale è stata uno dei suoi cavalli di battaglia elettorale.

 

  

Ma molti tra gli stessi Repubblicani si oppongono al decreto: per alcuni il cambiamento proposto è troppo radicale, per altri non lo è abbastanza. La spaccatura del partito di maggioranza è probabilmente la ragione per cui il voto, inizialmente calendarizzato per ieri, è slittato a oggi.

 

Alla Camera i Repubblicani hanno 237 seggi, e per approvare la legge servono 215 voti. Basta che 22 Repubblicani decidano di votare contro e il decreto verrà affossato. Secondo un conteggio dell’Associated Press, i deputati del Gop intenzionati a bocciare la riforma sarebbero almeno 28.

  

Così si spiegherebbe perché Tom Price, ministro della Salute, giovedì sera è stato visto al Bar di Capitol Hill, come notato malignamente da alcuni giornalisti americani, anziché nel suo ufficio a far chiamate e a contare i voti.

  

Il presidente della Camera Paul Ryan, considerato un falco degli anti-Obamacare, ha detto che “per sette anni e mezzo abbiamo promesso agli americani che avremmo stralciato e sostituito questa malandata legge che sta danneggiando e impoverendo le famiglie. Per questo procederemo in quella direzione”.

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