Modi, i giovani, il futuro Noi continuiamo a dire che i giovani sono il futuro e, quanto al presente, non gli lasciamo battere una palla. A parte l’induismo di destra, oggi sono d’accordo col primo ministro indiano Narendra Modi. Adriano Sofri 24 FEB 2015
In India si resuscita, almeno per il Times of India Oggi citerò un modo esemplare di rendere il giornalismo brillante, o almeno piccante. E’ tratto dal Times of India di ieri, prima pagina, titolo di spalle: “Donna di 90 anni, bruciata viva, resuscita”. E’ successo a Udaipur. Adriano Sofri 20 FEB 2015
Il tempio dei topi e i diritti umani in medio oriente Ieri ho visitato il famoso Tempio dei topi, Karni Mata, a Deshnok, nel Rajasthan. Ammirata l’ingenua venerazione tributata da una miriade di mitissimi indiani agli animaletti e alla dea eponima, ho deciso di fare anch’io un voto. Adriano Sofri 19 FEB 2015
L'infamia su Greta e Vanessa Desidero allegare un argomento alla piccola infamia sui rapporti sessuali delle giovani donne che chiamiamo semplicemente Greta e Vanessa. L’infamia è grande, piccolo l’autore. Adriano Sofri 21 GEN 2015
Buon 2015 C’era la ressa sul ponte della nave Norman Atlantic. Un scena che avevamo già visto, nei Giudizi Universali: gli angeli che tiravano in salvo erano qui elicotteristi, i diavoli che tiravano in basso erano quelli su cui più che il pudore poté il terrore, o l’egoismo. Adriano Sofri 02 GEN 2015
Pontificare stanca Nonne, radici, ebraismo. Qualche parola imperfetta di Francesco a Strasburgo, e di troppo in aereo. E’ l’oblio di Dio a generare violenza? Dipende. Nominare o meno lo Stato islamico e i rischi da evitare. Adriano Sofri 28 NOV 2014
Arringa pro veritate per Mauro e Chicca A Trapani sta per concludersi in Corte d’assise il processo per l’omicidio di Mauro Rostagno. Le difese degli imputati appartenenti a Cosa nostra – Vincenzo Virga come mandante, Vito Mazzara come esecutore – stanno completando le arringhe, poi le repliche e infine il ritiro in Camera di consiglio, probabilmente il prossimo 7 maggio, e la sentenza. L’informazione sul processo è abbastanza paradossale. Per un verso, Radio Radicale e il blog curato da giornalisti locali, specialmente da Rino Giacalone, permettono a chiunque di seguire le udienze con una partecipazione cui manca solo (non è poco, naturalmente) l’aria che si respira dentro e attorno all’aula. Adriano Sofri 05 MAG 2014
La disputa sui buoni Mi piacerebbe una bella discussione, anche la più accesamente polemica: se ne fanno così di rado. Sul libro di Luca Rastello, “I Buoni”, si consuma una bruttissima discussione. Avevo letto il libro alla vigilia della sua uscita, senza conoscere l’autore se non per i suoi scritti, pregevoli per stile, e per l’esperienza vissuta che rivelavano. Questa volta si trattava di un romanzo dedicato a un tema fatale: come far bene il bene o come non farlo troppo male. Poiché la grande associazione di benevolenza e impegno per la legalità raccontata nel libro evoca nel modo più trasparente don Ciotti e i suoi collaboratori, avvertivo che l’identificazione – più piccante per la coincidenza fra l’uscita del libro e l’incontro col Papa – avrebbe dirottato il proposito di affrontare una questione universale. Adriano Sofri 08 APR 2014
Guantanamo, the torture and us A friend of mine said; “I hear that the New York Times paid the standard rate for the Yemeni prisoner’s article (€150), and the money was sent to his family back in Yemen. I confess to thinking, and then feeling guilty for thinking it, “who knows what they will do with that money, will they spend it on food for hungry children, or will they put it to building a bomb like the one which exploded in Boston, which cost $100?”. There you have it. My friend’s moment of dilemma helped remind me how, beyond the basic principle of it, there is a difference between prevention and repression. With the supposedly dangerous prisoners detained without charge in Guantanamo, and rendered dangerous, the difference between the two has been eliminated. Repression wants to be a form of prevention. Adriano Sofri 24 MAG 2013
Guantánamo, la tortura e noi In calce alla lettera del detenuto yemenita a Guantánamo pubblicata lo scorso 14 aprile dal New York Times si legge qualche centinaio di commenti. Uno dice: “Io concordo col senatore McCain, che fu lui stesso vittima di tortura. Quando un altro senatore gli disse: ‘Perché dovremmo preoccuparci di questi terroristi?’, McCain replicò: ‘Non si tratta di chi sono loro, ma di chi siamo NOI. Noi siamo gli Stati Uniti d’America, e gli Stati Uniti d’America non torturano la gente”. Ferraresi Il fronte liberal intravede il bluff dietro l'infatuazione civile di Obama Adriano Sofri 03 MAG 2013