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l'intervista

“Altro che Salvini, quando Letta attacca la Polonia fa l’interesse di Putin”. Parla Fazzolari (FdI)

Salvatore Merlo

Le parole del segretario del Pd a Cernobbio secondo il senatore meloniano sono un danno: sarebbero specchio della sua politica che negli anni ci avrebbe legati alla Russia per l'approvvigionamento di gas a basso costo

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“Sono allibito”, dice. “Il Pd si mette a fare incongrue lezioni di occidentalismo a tutti, per giunta non si sa bene da quale cattedra visto che loro sono i discendenti del Pci sovietico. E poi domenica ci tocca pure sentire Enrico Letta che parla a Cernobbio, e mentre accusa altri di putinismo, sembra lui la quinta colonna del putinismo in Italia”. Enrico Letta? “Sì. E non è un paradosso il mio. Per ragioni non chiarissime, domenica Letta si è impancato in una distinzione tra un’Europa di serie A e una di serie B. Un concetto che poi ha ripetuto anche in diverse interviste. Quella di serie A sarebbe, secondo lui, l’Europa occidentale rappresentata da Francia e Germania. Mentre l’Europa di serie B sarebbe l’Europa dell’est e in particolare la Polonia.

 

Cioè il paese che si ritrova in prima linea davanti ai carri armati della Russia. Il paese che teme di essere invaso. Il paese da cui passano le armi per l’Ucraina e che ha un’assoluta centralità logistica in questa tragica fase di conflitto. Guardi, spero che Letta chiarisca le sue parole, perché sono gravi. Al limite dell’insipienza. Altro che Matteo Salvini”. Dice così Giovanbattista Fazzolari, senatore, architetto di retrovia di Giorgia Meloni, probabilmente il prossimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, uno che in Fratelli d’Italia la politica non solo la fa, ma la pensa. 

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Enrico Letta insiste da alcuni giorni, nel pieno della campagna elettorale, con l’idea che da una parte ci sia il Pd ancorato all’occidente e ai suoi costumi, mentre dall’altra parte c’è Salvini amico di Putin con Fratelli d’Italia che sta invece con la Polonia governata dalla destra di Morawiecki. “E io trovo scandaloso che lui, forse per colpire noi in campagna elettorale, o forse (e sarebbe peggio) per assecondare una tentazione egoistica e pericolosa che attraversa la politica europea, divida l’Europa in due”, dice Giovanbattista Fazzolari.

 

“Letta parla come se l’Unione europea non fosse una comunità solidale di destino, ma un club in cui alcuni paesi dettano le regole e gli altri se non si adeguano sono sacrificabili. Ecco questo mi ripugna. Mi ripugna in generale, e mi ripugna anche in particolare. In generale, perché ritengo che l’allargamento a est non sia stato un errore dell’Europa ma il compimento della sua vocazione liberatrice come sosteneva De Gaulle e come si augurava anche Papa Giovanni Paolo II. Ma questa distinzione di Letta, che ritengo quasi razzista, mi ripugna in particolare perché precipita in  un momento delicatissimo in cui l’est dell’Europa è minacciato dall’autocrazia imperialista della Russia. Quelli non rischiano un inverno al freddo. Quelli rischiano di fare i conti con i cingolati russi. La Finlandia non entra nella Nato per capriccio, ma per giustificata paura. I paesi baltici sono in allarme perché sentono sulla pelle l’alito pesante della Russia nazionalista. E la Polonia è talmente preoccupata, che si sta riarmando: compra cannoni e insegna addirittura l’uso delle armi da fuoco nelle scuole.

 

Non è mica uno scherzo. La guerra in Ucraina ha già fatto ottantamila morti. E mentre succede tutto questo, mentre Putin attraverso il ricatto del gas tenta di separare gli interessi dell’Europa occidentale da quelli dell’Europa orientale, mentre ci spinge a mollare l’Ucraina minacciandoci con il prezzo dell’energia, il segretario del Pd cosa dice? Dice che la Polonia appartiene alla serie B dell’Europa. Caspita! Putin non avrebbe saputo dirla meglio. Ma se la Polonia appartiene alla serie B dell’Europa, se è un paese inferiore, quasi indegno, allora è praticamente un paese sacrificabile. Come diamine si fa a dire una cosa del genere? E com’è possibile che quegli stessi che sono pronti a segnalare, anche giustamente, ogni presunto cedimento alla retorica putiana nel nostro paese non dicano nulla su Letta? È ipocrita, non notarlo.  Ed è gravissimo dirlo”. 

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Ma probabilmente il segretario del Pd intendeva dire che il governo polacco, l’attuale governo, non il paese Polonia, è irrispettoso dello stato di diritto. E dunque che ci sono paesi cui ispirarsi, per tradizione democratica. E paesi che al momento sono invece guidati da partiti meno attenti alle regole democratiche. “Può darsi l’abbia detta male”, ammette per un attimo Fazzolari. “Ma se non spiega, se Letta non ritorna su quelle parole, allora siamo autorizzati a pensare il peggio”. Che Letta sia amico di Putin? “Guardi che Letta non è Luigi Di Maio. Non è uno che parla a casaccio. Enrico Letta è una persona che sa leggere, scrivere e fare di conto. È uno che ha rapporti internazionali, ed è collegato a una filiera. Quindi se dice che esiste un’Europa di serie A e una di serie B, e non lo smentisce, ci autorizza a pensare che lui aderisca a un’inclinazione diffusa nella politica europea.

 

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Un modello che ci ha portato ai guasti cui assistiamo adesso. Mi riferisco a quella politica che ci ha legati alla Russia per l’approvvigionamento di gas a basso costo attraverso i gasdotti Nord Stream e che ha relegato l’est Europa alla funzione di serbatoio di manodopera a basso costo per le industrie dell’Europa occidentale. Questa non è una fantasia. È un fatto. E ancora oggi ci sono ovvi e fortissimi interessi a farla finita con la guerra, a mollare l’Ucraina al suo destino, per tornare in qualche modo a comprare il gas da Putin. Anche a costo di sacrificare la libertà di gente che evidentemente consideriamo di serie B. Ecco, questo mi indigna. Ed è anche stupido. Sarebbe la fine dell’Europa”.

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