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Crisi di governo, Conte: "Ora la decisione spetta a Draghi". Mercoledì la fiducia alle Camere

Redazione

La conferenza dei capigruppo ha deciso che ci sarà una chiama con appello nominale dopo le comunicazioni di Draghi in Aula, non passa la proposta di iniziare da Montecitorio. Ma i grillini se la prendono con il dissidente Crippa che ha appoggiato la richiesta di Pd e Italia Viva. Berlusconi a Roma per riunire i vertici di Forza Italia 

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È ancora il giorno del M5s, con l'assemblea fiume che da tre giorni va avanti su Zoom e oggi pomeriggio riprenderà alle 14. I grillini cercano di trovare una sintesi in vista di mercoledì, quando ci sarà da esprimersi a favore o contro il governo Draghi. In Aula, al Senato e alla Camera, dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi ci sarà un dibattito "fiduciario", ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, alla quale seguirà una votazione con appello nominale. Nel M5s la lista di chi è pronto a sostenere Draghi si aggiorna di ora in ora, se Conte decidesse di restare fuori dalla maggioranza i grillini governisti sono pronti a migrare verso altri gruppi parlamentari. Il centrodestra fa muro: mai più un governo con il M5s, hanno detto ieri Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che sembrano aver fatto un passo verso l'alleata della coalizione, Giorgia Meloni, aprendo alla possibilità di elezioni anticipate. Al netto dei maldipancia dei partiti, resta da capire quale sarà la posizione di Mario Draghi, che oggi è volato in Algeria per sottoscrivere un nuovo accordo per differenziare le forniture di gas. Verso il premier aumentano gli appelli di forze politiche e società civile per chiedergli di restare. La riserva sarà sciolta mercoledì. 

 

Forza Italia: "Draghi bis senza il M5s oppure voto"

"Si a un Draghi bis senza M5s o si va al voto". È la linea di Forza Italia, espressa da Antonio Tajani e rinsaldata dall'arrivo di Silvio Berlusconi a Roma che questa sera incontrerà i vertici del partito a Villa Grande. Il paese ha bisogno di stabilità, ripete il Cav. ai suoi. Ce l'ha con Giuseppe Conte e i parlamentari grillini, se la prende con la loro inaffidabilità, che mette a rischio la tenuta dell'Italia in un momento molto difficile, ancora nel pieno della pandemia Covid e alle prese con la crisi economica-energetica causata dal conflitto in Ucraina. Per l'ex premier la stabilità non la si ottiene con il Movimento cinque stelle di Giuseppe Conte dentro il governo.

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Conte: "Ora la decisione spetta a Draghi"

"Draghi deve valutare le condizioni e decidere il perimetro di questo percorso. La nostra linea è molto chiara e coerente". È la posizione di Giuseppe Conte espressa ai parlamentari durante l'assemblea del M5s, secondo quanto riporta l'Adnkronos. Dopo tre giorni di confronto i grillini sembrano non aver trovato una sintesi: "Posso sintetizzare che la stragrande maggioranza degli interventi ha colto la forza e la coerenza della nostra posizione", ha detto Conte. "Adesso la decisione non spetta a noi ma spetta al premier Draghi".

 

Lega, stasera riunione con i parlamentari

Il leader della Lega Matteo Salvini sta parlando con i dirigenti della Lega, come fatto costantemente soprattutto negli ultimi giorni. Lo rende noto il partito di via Bellerio. Oggi Salvini si è confrontato anche con associazioni di categoria, imprese, lavoratori. In serata, alle 20.30 Salvini vedrà alla Camera tutti i parlamentari della Lega.

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Grillo e la colla Coccoina: su Whasapp il messaggio contro i grillini attaccati alla poltrona

Draghi mercoledì in Senato, poi alla Camera 

Non passa la proposta avanzata da Italia Viva, Pd e appoggiata anche dal capogruppo del M5s di far partire la giornata parlamentare dalla Camera mercoledì. Secondo quanto riportano diverse agenzie, il presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati e il presidente della Camera, Roberto Fico hanno concordato di inizare dal Senato, dove il governo ha ottenuto la prima volta la fiducia e dove si sono manifestate le condizioni che hanno portato all'apertura della crisi.

A Montecitorio, questa mattina, durante la Capigruppo, M5S e Pd, avevano chiesto che Draghi si recasse in primo luogo a Montecitorio, dove si sarebbero manifestati i primi segnali di crisi per la decisione del Movimento Cinque stelle di non partecipare alla votazione finale sul Dl Aiuti. Richiesta che aveva visto il centrodestra contrario. Nel pomeriggio il confronto tra Casellati e Fico ha sciolto il nodo sulla strada da seguire, con il presidente della Camera che ha confermato a sua volta la linea indicata già in capigruppo

 

Sono 1.300 i sindaci che hanno sottoscritto l'appello per Draghi 

Continuano ad arrivare adesioni alla lettera aperta scritta da alcuni sindaci per chiedere al premier di continuare l'esperienza di governo. Sono 1.300 gli amministratori che hanno sottoscritto l'appello anticipato sabato dal Foglio. Qui la lista completa. 

 

Berlusconi a Roma. In serata vertice di Forza Italia

Silvio Berlusconi ha lasciato la Sardegna ed è arrivato a Roma nel pomeriggio. Secondo quanto si apprende, in serata è previsto un vertice di Forza Italia a Villa Grande, sull'Appia Antica. Qui il Cav. dovrebbe incontrare il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani, e i capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli.

 

M5s, parlamentari contro Crippa in assemblea 

È ripresa l'assemblea del M5s. Nel corso del dibattito, secondo quanto riporta l'AdnKronos, il capogruppo alla Camera Davide Crippa sarebbe stato incalzato da chi gli chiede conto del suo appoggio alla richiesta di Pd e Italia Viva di iniziare dalla Camera le comunicazioni del premier Mario Draghi mercoledì. Polemica alimentata anche da Giuseppe Conte, che ai parlamentari ha detto di non essere stato informato dell'iniziativa. 

Iniziare la giornata parlamentare dalla Camera mercoledì porterebbe dei vantaggi all'ala governista dei grillini, questa la tesi. A Montecitorio la scialuppa di chi sarebbe pronto a votare la fiducia a Draghi può contare su poco meno di una ventina di deputati. Al Senato invece prevale la linea Taverna contro Draghi. 

Secondo Crippa, chiamato a giustificare la sua posizione sulla proposta maturata all'interno della riunione dei capigruppo che si è svolta oggi a Palazzo Madama, sarebbe corretto iniziare dalla Camera perché è qui che è stato votato per il primo passaggio parlamentare il dl Aiuti su cui si è consumato lo scontro in Senato. A riguardo si deciderà dopo la riunione dei capigruppo del Senato. 

 

 

Fedriga: "Draghi ci dica quali sono le sue intenzioni. Non si può escludere nessun percorso"

"In questa situazione non si può escludere nessun percorso". E però "la cosa fondamentale è che bisogna capire la volontà del presidente Draghi, perchè ho sentito molte riflessioni, firme o non firme, senza sapere quello che vuole fare il premier". A parlare è il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. "Penso che per rispetto nei confronti del presidente del Consiglio e per quella stima che ho nei suoi confronti noi dobbiamo capire cosa vuole fare rispetto a una situazione vergognosa e incresciosa che si è creata con il non voto del M5S alla fiducia", ha detto l'esponente della Lega. "Prima di tutto quindi il presidente deve dire le intenzioni che ha, perchè capisco la situazione devastante che c'è stata per la maggioranza, dopodichè si valuterà rispetto alle volontà di Draghi".

Mercoledì la fiducia alla Camera 

Ci sarà un dibattito "fiduciario", mercoledì nelle Aule di Camera e Senato, cui seguirà una votazione secondo la procedura dell'appello nominale (la cosiddetta "chiama"), al termine del passaggio parlamentare innescato dalle annunciate dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. E' quanto si è appreso al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Una riunione dei presidenti dei gruppi, già concovocata per domani alle 16,30, definirà nel dettaglio gli orari della seduta, in relazione a quanto stabilito da Palazzo Madama, dove Draghi terrà le comunicazioni mercoledì mattina. Secondo quanto è stato riferito, il presidente del Consiglio dovrebbe depositare alla Camera il discorso tenuto in Senato, assistere, quindi, alla discussione che si terrà nell'Aula di Palazzo Madama, e successivamente, salvo diversi passaggi istituzionali, tornare a Montecitorio per seguire il dibattito che si terrà nel secondo ramo del Parlamento, dove dovrebbe replicare agli interventi dei deputati.

 

Draghi incontra il presidente algerino Tebboune

Il premier Mario Draghi è arrivato al palazzo presidenziale di Algeri, accolto dal presidente della Repubblica d'Algeria, Abdelmadijd Tebboune. Con il presidente del Consiglio una delegazione di sei ministri: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, della Transizione ecologica Roberto Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Dopo aver deposto una corona di fiori al Monumento del martire algerino, Draghi è quindi arrivati al palazzo presidenziale 'El Mouradia' per l'incontro con il presidente Tebboune. Contestualmente avranno luogo i colloqui tra i ministri italiani membri della delegazione ufficiale e i rispettivi ministri algerini. A seguire la sessione plenaria del IV Vertice intergovernativo italo-algerino. Quindi alle ore 13 (ora locale, le 14 in Italia) si svolgerà la erimonia di adozione delle dichiarazioni finali del Vertice e firma di accordi. Quindi il presidente Draghi e il presidente Tebboune rilasceranno dichiarazioni congiunte alla stampa a cui seguirà un pranzo presso la Residenza di Stato del Presidente. Infine Draghi parteciperà all'inaugurazione del Business Forum al Centro Internazionale di Conferenze, prima del rientro a Roma in serata.

 

A Roma manifestazione pro Draghi. Partecipa anche Italia Viva 

Italia viva "aderisce e partecipa alla manifestazione lanciata dallo studente Manfredi Mumolo affinché Mario Draghi resti a palazzo Chigi. Alla manifestazione che si terrà questo pomeriggio alle ore 18:30 in piazza San Silvestro", a Roma, "parteciperanno il presidente del partito Ettore Rosato, il sottosegretario Scalfarotto, i coordinatori di Roma e del Lazio e la delegazione dei parlamentari di Italia viva. Rispettando lo spirito civico e spontaneo con cui è stata lanciata l'iniziativa, non saranno presenti simboli di partito, ma solo bandiere dell'Italia e dell'Europa". Lo comunica in una nota l'ufficio stampa di Iv.

 

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