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L'intervento in aula

Renzi in Senato: "Draghi vada avanti. Grillini irresponsabili"

Il leader di Italia Viva ha lanciato pesanti accuse al M5s: "La crisi innescata dal mio partito un anno e mezzo fa ha salvato l'Italia. Questa invece non è seria." E si appella al Pd: "Smarcatevi"

Redazione

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Il leader di Italia Viva è intervenuto nel dibattito del Senato per esprimere le posizioni del suo partito, confermando il proprio appoggio al dl Aiuti e lanciando un appello al premier Draghi affinchè non lasci la presidenza del Consiglio: "La situazione che si è creata pone l'esigenza di lanciare da questa aula un appello alla responsabilità e un appello a un destinatario, il presidente. Il governo deve andare avanti, bisogna chiudere il Pnrr e la legge di bilancio, poi l'anno prossimo andremo a votare." Con un preambolo iniziale, Renzi ha paragonato i grillini ai giacobini della Rivoluzione francese (riferendosi al 14 luglio come data di inizio della rivoluzione, con la presa della Bastiglia): "Chi è partito per ghigliottinare finì per essere ghigliottinato. Gli stessi dirigenti giacobini finirono sul patibolo. La Rivoluzione francese, però, è stata una storia seria. Una storia seria non è stato il dibattito di queste ore" ha continuato l'ex premier, perchè "se si apre una crisi in un momento di difficoltà è legittimo, sarei ipocrita se dicessi il contrario. Ma se si decide di non votare la fiducia, allora si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari". Renzi ha utilizzato questa via per smarcarsi dal parallelismo con le sue azioni di un anno e mezzo fa, quando il ritiro del sostegno parlamentare all'esecutivo da parte di Italia Viva ha svolto un ruolo cruciale nella caduta del governo Conte II, succeduto dall'attuale governo Draghi. "Vedendo il comportamento del professor Conte, spero capiate le ragioni della crisi di un anno fa", ha aggiunto. "Aver portato Draghi al posto di Conte non è stato un atto di irresponsabilità. Ha salvato l'Italia". 

"È ridicolo – ha proseguito - che il ministro per i Rapporti con il parlamento annunci la fiducia in aula e la capogruppo annunci che non la voterà", riferendosi alle mosse di Federico d'Incà per evitare il collasso del governo. Le mosse politiche dei pentastellati infatti hanno lasciato intendere una profonda spaccatura interna al movimento, iniziata dall'addio di Luigi Di Maio e proseguita con l'abbandono di vari componenti del partito. Il premier, che nei giorni scorsi ha lasciato intendere di non continuare senza l'appoggio grillino, secondo Renzi deve continuare nel suo operato, "Io farei una cesura seria e farei un Draghi bis, alle sue condizioni, come vuole lui: con gli stessi ministri, con un rimpasto, politico, tecnico, a sorteggio decida lui." C'è la guerra in Ucraina, ha ricordato il leader di Italia Viva, i problemi energetici, l'inflazione alta, la siccità, la carestia e le conseguenti migrazioni, non è questo il momento per innescare una crisi di governo. "L'ansia di responsabilità deve valere per il governo e per il presidente del Consiglio", e non è responsabile la scelta di uscire dal Senato in un momento tale. Infine Matteo Renzi si è rivolto agli ex compagni dem, lanciando un appello al Pd, colpevole dell'alleanza con il partito di Grilli. "Uscite dal tunnel della subalternità rispetto a quello che definivano il punto di riferimento del progressismo: erano i vostri fantasmi; tornate al riformismo che non potrà mai essere populismo."

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