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L'intervista

"Conte, chiama Renzi e facci la pace". Come nasce l'appello all'unità di Grillo

Colloquio col deputato siciliano. "Per me quello è un invito alla responsabilità di tutti. Capisco che, rilanciato da Beppe, sembri un invito a un governissimo. Le elezioni? Sarebbero una catastrofe"

Parla Trizzino, il deputato del M5s che ha ispirato l'appello all'unità del comico genovese. "Il leader di Iv si fermi. Ma anche il premier la smetta di usare toni irridenti, metta da parte il risentimento e cerchi una mediazione"

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Che l'ha ripubblicata Beppe Grillo, lo scopre con un certo stupore. "Ma davvero l'ha condivisa?". E allora Giorgio Trizzino scorre tra i tanti messaggi non letti sul suo cellulare, e resta sorpreso. "Sì, eccolo. Mi ha scritto poco fa per dirmi che la rilanciava su Facebook". Un follower d'eccezione, per il deputato siciliano del M5s che ieri ha scritto una lunga lettera, "aperta ai partiti di maggioranza e opposizione", per "lavorare uniti, tutti insieme". Insomma, è riuscito a trasformare Grillo in un fan di Mario Draghi. "Capisco che condiviso da Beppe, questo appello assume un valore politico di grosso impatto. Certo, potrebbe apparire un'apertura a un'ipotesi di governissimo, di esecutivo istituzionale".

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Che l'ha ripubblicata Beppe Grillo, lo scopre con un certo stupore. "Ma davvero l'ha condivisa?". E allora Giorgio Trizzino scorre tra i tanti messaggi non letti sul suo cellulare, e resta sorpreso. "Sì, eccolo. Mi ha scritto poco fa per dirmi che la rilanciava su Facebook". Un follower d'eccezione, per il deputato siciliano del M5s che ieri ha scritto una lunga lettera, "aperta ai partiti di maggioranza e opposizione", per "lavorare uniti, tutti insieme". Insomma, è riuscito a trasformare Grillo in un fan di Mario Draghi. "Capisco che condiviso da Beppe, questo appello assume un valore politico di grosso impatto. Certo, potrebbe apparire un'apertura a un'ipotesi di governissimo, di esecutivo istituzionale".

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E però lui, Trizzino, medico palermitano arruolato da Luigi Di Maio tra le "supercompetenze" nel marzo 2018, e poi messosi a capo nell'autunno del 2019 di una fronda di parlamentari ostili al giogo di Rousseau e di Casaleggio e a qualsiasi ipotesi di ritorno di fiamma con la Lega di Matteo Salvini, dice di essere distante, dalle logica della tattica di Palazzo. "Per me - ci racconta Trizzino al telefono - quell'appello è un messaggio di speranza, un appello al senso di responsabilità di tutte le forze parlamentari, nel solco dell'appello ai 'costruttori' lanciato dal presidente Sergio Mattarella". 

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Eppure tutto sembra andare nella direzione opposta, in queste ore di crisi convulsa. "Una crisi che nessuno capisce, nel paese". Che fare, allora? "Riacquisire un senso delle cose, tutti. Rendersi conto che i dissidi personali, le antipatie, l'orgoglio di un presidente del Consiglio e del suo sfidante non possono condizionare l'agenda del governo". Ce l'ha con Matteo Renzi e Giuseppe Conte?  "Renzi deve fermarsi, recedere dai suoi propositi più bellicosi. Ne ho parlato anche coi suoi deputati di Italia viva, e anche loro sono assai perplessi su questa strategia senza senso. Dall'altro lato, Conte deve moderarsi. Non può utilizzare i toni irridenti che, stando a quel che mi viene riferito, adopera nei vertici con gli esponenti di Iv. Conte - prosegue Trizzino, che pure viene considerato uno dei più zelanti "contiani" nella pattuglia grillina - sbaglia a lasciare che siano altri a trattare per lui. Sbaglia a farsi governare dal risentimento. Alzi il telefono, chiami Renzi, lo inviti a prendersi un caffè, una pizza. I problemi si risolvono così. La gente non sempre apprezza chi tiene il broncio più a lungo. La gente sa apprezzare chi, usando l'intelligenza, permette di superare un conflitto". 

Se così non avvenisse, si andrebbe alle elezioni. "Una catastrofe per tutti, a mio avviso", dice Trizzino. "Una catastrofe sanitaria", spiega il medico siciliano, "coi contagi che rischierebbero di salire vertiginosamente tra comizi, assembranti vari e code ai seggi. E anche politica, perché sarebbe un fallimento dell'Italia agli occhi dell'Europa e degli investitori internazionali". 

 

Oppure ci sono i responsabili, l'altra opzione che a Palazzo Chigi si sta vagliando per neutralizzare Renzi. "Mi pare una strada assai accidentata, quella. Preferisco pensare che responsabili lo siano tutti, in Parlamento, nei prossimi mesi. A prescindere dai rispettivi schieramenti". Un governo di tutti? "Una tregua tra maggioranza e opposizione". Con Conte premier, o con una personalità più istituzionale? "Anche con Conte, a mio avviso. Ma, ripeto, io non mi intendo di formule politiche". 

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