◉ la giornata

Guerra in Ucraina, bombe russe su un teatro a Mariupol. Biden: "Putin criminale di guerra"

cicchetti, montenegro e roberto

I colloqui con la Russia sembrano ora "più realistici", dice Zelensky. Ma Putin risponde: "L'Ucraina non vuole davvero trovare soluzioni". "Missili da una nave verso Mariupol", dice il sindaco della città sul mar Nero. Bombe su tutte le principali città. Il Senato degli Stati Uniti riconosce all'unanimità Putin come criminale di guerra

Biden: "Putin è un criminale di guerra"

"Vladimir Putin è un criminale di guerra". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden in un breve scambio avuto con i giornalisti alla Casa Bianca. "Le parole del presidente parlano da sole. Ha parlato con il cuore", è stato il commento rilasciato successivamente da Jen Psaki, suo portavoce. Il Cremlino in una nota ha risposto dicendo che le parole di Biden sono "imperdonabili".

Altri 800 milioni di dollari in aiuti militari all'Ucraina, assicura il presidente Usa

Gli Stati Uniti stanzieranno altri 800 milioni di dollari in assistenza militare all'Ucraina. Lo ha annunciato il presidente Joe Biden: "Ringrazio il Congresso per aver stanziato questi fondi. Si tratta di un'assistenza senza precedenti, che include 800 sistemi antiaerei, 9 mila missili a spalla già utilizzati con grande efficacia dalle forze ucraine per distruggere i mezzi corazzati russi, 7 mila granate e mitra per un totale di 20 mila munizioni".

"Potrebbe essere una battaglia lunga e difficile, ma il popolo americano difende quello ucraino contro il massacro di Putin - ha aggiunto Biden -. Continueremo a mobilitare anche i soccorsi umanitari. Nelle ultime settimane abbiamo fornito 300 milioni di dollari in assistenza umanitaria e decine di migliaia di tonnellate di alimenti e beni umanitari. Intensificheremo la pressione sull'economia del Cremlino isolando Putin dal palcoscenico mondiale, rafforzando le mani degli ucraini sul campo di battaglia. Faremo tutto il possibile per spingere verso la fine di questa guerra non necessaria", ha concluso.

Nei giorni scorsi l'amministrazione americana aveva stanziato altri 200 milioni per supportare l'azione militare di Kyiv


Oms: il sistema sanitario ucraino è "in bilico"

Mike Ryan, direttore esecutivo del programma per le emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità ha spiegato che il sistema sanitario ucraino è "in bilico". Secondo l'Oms sarebbero almeno 43 le strutture ospedaliere colpite in Ucraina. 

"La salute sta diventando un obiettivo in queste situazioni; sta diventando parte della strategia e delle tattiche di guerra. È del tutto inaccettabile. È contro il diritto umanitario internazionale”, ha sottolineato Ryan. 
 


Le forze russe bombardano un teatro a Mariupol (che ospitava centinaia di persone)

Le autorità locali ucraine hanno dato notizia di un bombardamento da parte delle forze russe, nel pomeriggio, di un teatro a Mariupol. Centinaia di persone vi si erano accampate all'interno. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha postato un immagine del post attacco, dove si vede l'edificio praticamente distrutto. "Un altro orrendo crimine di guerra a Mariupol", ha scritto Kuleba sui social. 


Kiyv: liberato il sindaco di Melitopol

Il vicecapo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina, Kyrylo Tymoshenko ha riferito che il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov è stato liberato. Secondo fonti ucraine, il primo cittadino, che era stato rapito dall'esercito russo nei giorni scorsi, sarebbe stato messo in salvo attraverso una "operazione speciale".  Altre fonti affermano invece che il sindaco sarebbe stato rilasciato senza interventi militari di parte ucraina. 


Il punto di Kyiv sul presunto accordo con Mosca

Dopo che il Financial Times ha pubblicato la notizia di una proposta di piano di pace in 15 punti tra Mosca e Kiev, il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha risposto che questa mostra solo "le richieste della parte russa". "L'unica cosa che confermiamo in questa fase è un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza da un certo numero di paesi", ha aggiunto Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy.

 


    

Mariupol, “il peggiore” di tutti i fronti in guerra

Il ministero della Difesa ucraino ha descritto Mariupol come “il peggiore” di tutti i fronti in guerra. La città portuale nel sud est dell'Ucraina sta affrontando da giorni una catastrofe umanitaria, assediata dai carri armati russi che avanzano verso il centro in mezzo a bombardamenti quasi costanti. Nella notte tra martedì e mercoledì i missili hanno raggiunto Mariupol anche dalle navi russe che stazionano nel mar d'Azov. Su Telegram il comune di Mariupol riferisce dell'esplosione di una bomba vicino al Teatro regionale d'arte drammatica di Mariupol, "dove si nascondevano centinaia di persone. L'aereo ha sganciato una bomba su un edificio dove si nascondevano centinaia di pacifici residenti di Mariupol. È ancora impossibile stimare la portata di questo atto orribile e disumano. La parte centrale del teatro è stata distrutta e l'ingresso del rifugio antiaereo nell'edificio è stato distrutto", si legge nel post.


    

La corte dell'Aia ordina a Mosca di fermare la guerra

La Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite dell'Aia ha ordinato alla Russia di fermare l'invasione e dice di non aver visto alcuna prova del genocidio in corso nel Donbas come sostiene il Cremlino per giustificare la guerra. Mosca infatti afferma che l'Ucraina stesse commettendo un genocidio contro le persone di lingua russa nell'est del paese, nelle enclavi sostenute dalla Russia di Luhansk e Donetsk.

  

La corte ha deciso, con 13 voti contro due, di emettere un ordine provvisorio affinché "la Federazione Russa sospenda immediatamente le operazioni militari iniziate il 24 febbraio 2022 nel territorio dell'Ucraina". Solo i giudici russi e cinesi del tribunale hanno votato contro l'ordine.

 

La Russia non ha partecipato all'udienza iniziale sul caso, né i suoi avvocati si sono presentati per ascoltare la sentenza di oggi. Invece hanno inviato una lettera al tribunale sostenendo che l'Aia non abbia giurisdizione sul caso. È improbabile che la sentenza influenzi le scelte di Putin, ma fornisce un'autorevole confutazione del suo pretesto per iniziare la guerra.

  

  

Il presidente ucraino Zelenskiy ha accolto con favore l'ordine della Corte internazionale di giustizia.


    

Una bozza di accordo in 15 punti

Secondo il Financial Times esisterebbe una bozza di accordo in 15 punti per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Il un piano di pace provvisorio comporterebbe la rinuncia di Kyiv alle ambizioni di adesione alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza. 

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che è troppo presto per rivelare i potenziali accordi tra Mosca e Kyiv.

  

Di cosa stanno trattando Russia e Ucraina?

Innanzitutto sarebbe stabilito un cessate il fuoco e qualsiasi accordo comporterebbe comunque l'uscita delle truppe di Putin dal territorio dell'Ucraina se Kyiv dichiara la neutralità e accetta limiti alle sue forze armate.

  

"La natura delle garanzie occidentali per la sicurezza ucraina - e la loro accettabilità per Mosca - potrebbero ancora rivelarsi un grosso ostacolo a qualsiasi accordo, così come lo status dei territori ucraini sequestrati dalla Russia e dai suoi delegati nel 2014", scrive il FT, che cita tre diverse fonti coinvolte nei colloqui. Del resto, scrive il quotidiano, "una pausa nei combattimenti potrebbe essere potenzialmente vantaggiosa sia per Kyiv che per Mosca. La campagna russa per la conquista del territorio ha perso slancio e potrebbe riorganizzarsi. L'Ucraina, nel frattempo, sta premendo per un cessate il fuoco per evacuare i civili dalle città in prima linea e per fornire aiuti". 

  

L'Ucraina dovrebbe poi promettere di non ospitare basi militari o armi straniere in cambio di protezione da alleati come Stati Uniti, Regno Unito e Turchia. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha parlato di "un 'modello ucraino di garanzie di sicurezza', che implica la partecipazione immediata e legalmente verificata di un certo numero di paesi garanti al conflitto dalla parte dell'Ucraina, se qualcuno invade nuovamente la sua integrità territoriale". L'Ucraina, ha aggiunto Podolyak, "conserverebbe sicuramente il proprio esercito".

 

Due delle persone sentite dal FT avrebbero detto che il presunto accordo includerebbe anche disposizioni per tutelare la lingua russa in Ucraina. 
 
Il più grande punto critico rimane la richiesta della Russia che l'Ucraina riconosca l'annessione della Crimea del 2014 e l'indipendenza delle due autoproclamate repubbliche separatiste nel Donbas.


  

Il discorso di Putin di oggi

La Russia non permetterà mai che l'Ucraina diventi una testa di ponte in grado di rappresentare una minaccia per la sua sicurezza. È quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione di governo trasmessa dalla televisione, nella quale ha tentato di giustificare il suo brutale attacco all'Ucraina. Riguardo alla risposta dell'occidente e alle sanzioni che hanno colpito la Russia, la sua economia, i suoi atleti e il suo mondo della cultura, Putin ha dichiarato che "l'occidente ha abbandonato la maschera della decenza e ha iniziato a comportarsi in modo ripugnante. Ci sono evidenti parallelismi con i pogrom antisemiti". Putin ha inoltre assicurato che la guerra lampo economica scatenata dall'occidente contro il suo paese è fallita, ha promesso di aumentare gli stipendi e le pensioni e di finanziare ulteriori aiuti economici per aiutare i cittadini a far fronte alle conseguenze delle sanzioni, inclusa la drastica svalutazione del rublo. Nessun ammorbidimento neppure nella linea anti-ucraina: "Nel prossimo futuro, era possibile che il regime filonazista di Kiev potesse mettere le mani sulle armi di distruzione di massa e il suo obiettivo, ovviamente, sarebbe stata la Russia", ha detto il presidente russo, che ha parlato del desiderio di Kyiv di creare armi nucleari, che sarebbe "una vera minaccia" per Mosca. 

Altri punti chiave nel discorso del leader del Cremlino hanno affrontato la questione del Donbas, i cui cittadini - sostiene Putin - sono stati sottoposti a un vero genocidio per 8 anni. Secondo Putin, l'offensiva di Kyiv sul Donbass e la Crimea era solo una questione di tempo, la Russia lo ha impedito. Putin ha detto che le operazioni militari in Ucraiuna sono perfettamente giustificate e che sta andando tutto secondo i piani di Difesa e stato maggiore e che, tuttavia, non c'è nessun desiderio da parte di Mosca di occupare l'Ucraina, ma se le truppe russe operassero solo nel Donbas, ciò non porterebbe all'eliminazione della minaccia, ci sarebbe solo una nuova linea del fronte

 


16 mila dollari raccolti grazie ai Lego raffiguranti Zelensky e le bottiglie Molotov  

Volodymyr Zelensky e le molotov: oltre 16mila dollari sono stati raccolti per beneficenza dalla vendita di Lego ispirati alla guerra in Ucraina. È stata un'idea di Citizen Brick, rivenditore della #Lego con sede a Chicago, che ha creato le miniature del presidente ucraino e delle bottiglie incendiare, divenute simbolo della resistenza ucraina, utilizzate non solo dall'esercito di Kyiv ma anche dagli stessi cittadini per arginare l'avanza dell'esercito russo.

Questi particolarissimi Lego sono stati venduti al prezzo di 100 dollari, nel caso della rappresentazione di Zelensky, e di 10 dollari per quanto riguarda le molotov: un totale di 16.540 dollari che saranno devoluti all'associazione americana Direct Relief che provvederà a far arrivare in Ucraina attrezzature mediche. Nei giorni scorsi Lego aveva sospeso le spedizioni dei propri prodotti in Russia, "a causa dell'impatto delle sanzioni e dell'ambiente operativo imprevedibile", annunciando una donazione da "110 milioni di corone danesi (16.5 milioni di dollari) ai soccorsi di emergenza, con particolare attenzione a fornire sostegno ai bambini e alle famiglie".


Uccisi 10 civili in coda per il pane a Kyiv

Secondo media nazionali come il Kyiv Indipendent, sarebbero stati "uccisi 10 civili in coda per il pane a nord" della capitale ucraina e sarebbero stati sparati colpi e fumogeni contro dei "manifestanti pacifici radunati nella piazza davanti al consiglio comunale per chiedere il rilascio dei leader locali detenuti nella zona occupata di Skadovsk, dell'Oblast di Kherson". Anche l'ambasciata americana in Ucraina riporta l'uccisione dei dieci civili a Kyiv, confermando che a sparare sono state le forze russe.

 


     

La bandiera russa è stata rimossa davanti al Consiglio d'Europa a Strasburgo

Il Consiglio d'Europa ha formalmente espulso la Russia dal principale organismo per i diritti umani del continente. 

In un comunicato, si legge che “la Federazione Russa cessa di essere membro del Consiglio d'Europa da oggi, dopo 26 anni di adesione”.

 

  

Il Consiglio d'Europa è un'organizzazione internazionale, con sede a Strasburgo, che riunisce 47 paesi democratici europei. La sua missione è quella di promuovere la democrazia e di proteggere i diritti umani e lo stato di diritto in Europa. Da non confondere con il Consiglio europeo, istituzione dell'Unione europea volta alla pianificazione delle politiche comunitarie e composta dai capi di stato e di governo degli stati membri e dal presidente della Commissione europea.


   

L'allarme della Croce Rossa

In un tweet e in un video pubblicati sui social media, Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa - giunto a Kiev per una visita di cinque giorni in Ucraina - dice che l'ente ha bisogno di un migliore accesso ai civili coinvolti nella guerra. "I bisogni sono enormi, le condizioni instabili. Non stiamo risparmiando sforzi per rispondere" all'emergenza, dice. E aggiunge che la Croce Rossa è particolarmente preoccupata per quello che viene descritto come "l'incubo a occhi aperti" nella città portuale di Mariupol, dove nessuno è più in grado di fornire aiuti e decine di migliaia di persone sono ancora intrappolate. Chiede di potere intervenire su evacuazioni e nella raccolta dei cadaveri.

  


   

Zelensky al Congresso americano

"Abbiamo bisogno di voi, del vostro aiuto. Abbiamo bisogno di una no-fly zone. E' troppo da chiedere? Allora abbiamo bisogno di sistemi di difesa aerei e di velivoli". Sono le parole del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso davanti al Congresso degli Stati Uniti. Zelensky ricorda Pearl Harbour e l'11 settembre: "Il nostro paese sta vivendo lo stesso, ogni giorno, in questo momento, da tre settimane. La Russia ha trasformato il cielo ucraino in una fonte di morte per migliaia di persone". Poi cita, parafrasandolo, Martin Luther King: "Ho un sogno. Che chiudiate i cieli". E aggiunge: "Combattiamo non solo per l'Ucraina, ma per la libertà, per i vostri stessi valori"

 

(Il video che Zelensky ha mostrato al Congresso degli Stati Uniti, chiedendo la chiusura dei cieli dell’Ucraina)

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky terrà un discorso virtuale tra circa un'ora al Congresso degli Stati Uniti. Zelensky si era già rivolto ai membri del Congresso degli Stati Uniti, in una chiamata Zoom alcune settimane fa, e aveva chiesto chiesto più sostegno, inclusi la consegna di caccia militari e una no-fly zone. È probabile che ripeterà quelle richieste, aumentando la pressione sul presidente americano Biden. C'è un certo sostegno al Congresso per la fornitura di jet da combattimento, ma la no-fly zone è una linea rossa, perché ciò metterebbe i soldati russi in contatto diretto con quelli statunitensi e della NATO, aggravando il conflitto.

La scorsa settimana è intervenuto al parlamento del Regno Unito e ieri in quello canadese.


    

La diplomazia ancora in stallo

Nei negoziati di pace si discute della possibilità di un "compromesso" sull'Ucraina neutrale secondo il modello svedese o austriaco, annuncia il Cremlino. Secondo il capo negoziatore di Mosca ai colloqui, Vladimir Medinsky, Kyiv sarebbe disponibile ad assumere uno status di "neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito". Un'opzione che, per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "può essere considerata un compromesso". E' Medinsky a ricordare che l'Ucraina "ha già lo status di neutralità" nella sua Costituzione e che è stato proprio sulla base di questo principio "che si ritirò dall'Unione Sovietica nel 1991". "Chiaramente - aggiunge - la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa".

 

Eppure questa volta è Kyiv a fare un passo indietro. Il presidente ucraino Zelensky ha detto di rifiutare il modello austriaco o svedese di neutralità del paese e vuole mettere nero su bianco delle maggiori garanzie di sicurezza. Il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak spiega che per loro sarebbe accettabile solo un accordo con "garanzie di sicurezza assoluta" contro la Russia e "i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kyiv in caso di aggressione".

    

   

Tuttavia un accordo di pace potrebbe essere vicino, ha affermato il ministro degli Esteri russo:

 

Lo status neutrale viene ora seriamente discusso insieme, ovviamente, alle garanzie di sicurezza. Questo è ciò di cui si discute ora ai colloqui. Ci sono formulazioni assolutamente specifiche e, a mio avviso, le parti sono vicine a concordarle.

 


   

Quasi 50mila profughi in Italia

Ad oggi sono 47.153 i profughi entrati in Italia dall'inizio del conflitto, segnala il Viminale. Si tratta di 24.032 donne, 4.052 uomini e 19.069 minori.


    

Un altro sindaco rapito

Secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, le forze armate russe avrebbero rapito Oleksandr Yakovlev, il sindaco della città portuale di Skadovsk, nella regione di Kherson in Ucraina, e il suo vice, Yuri Palyukh.

  

L'attivista Artem Kostyuchenko ha trasmesso in diretta le proteste dei cittadini della città ucraina.

 


    

La Nato: siamo pronti a difenderci

L'invasione russa dell'Ucraina è "devastante per la popolazione ucraina" e "avrà conseguenze durature per la sicurezza di tutti gli alleati Nato", ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Nella riunione di oggi "affronteremo non solo le conseguenze immediate dell'invasione russa ma anche quelle a lungo termine", e "rimuoveremo qualsiasi dubbio di Mosca sulla nostra determinazione a difendere i nostri alleati", ha aggiunto Stoltenberg, prima della ministeriale Difesa, cui partecipano anche l'Ucraina, la Georgia, la Finlandia, la Svezia e l'Ue.


   

Russia: Ucraina disponibile a neutralità

Secondo il capo negoziatore russo ai colloqui con l'Ucraina, Vladimir Medinsky, Kyiv sarebbe disponibile ad assumere uno status di "neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito". Lo scrive Interfax. "Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell'esercito ucraino", avrebbe detto Medinsky.


   

La Corte di giustizia dell'Onu decide oggi sullo stop all'invasione

La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell'Onu si pronuncerà oggi sulla richiesta urgente dell'Ucraina affinché la Russia fermi immediatamente l'invasione. La sentenza è attesa per le 16 all'Aja. Kyiv chiede che la Corte prenda misure urgenti e ordini alla Russia di "sospendere immediatamente le operazioni militari". La Russia ha disertato le udienze del 7 e 8 marzo, sostenendo che la Corte "non ha giurisdizione" perché la richiesta di Kiev non rientra nell'ambito della Convenzione sul genocidio del 1948 su cui si basa il suo caso e dicendo di non essersi presentata perché non aveva abbastanza tempo per prepararsi. Mosca ha giustificato il suo uso della forza in Ucraina sostenendo di "stare agendo per autodifesa".


 

Cingolani: l'Europa dà 1 miliardo al giorno a Putin per il gas

"Il flusso attuale dalla Russia è il più alto nei tempi recenti" non solo in Italia ma in Europa "e si è sollevata la questione che l'Europa sta pagando la Russia circa un miliardo di euro al giorno al di là delle quotazioni e questo ha implicazioni che va oltre il settore energetico", ha sottolineato il ministro italiano della Transizione ecologica, Roberto Cingolani in una informativa urgente del governo al Senato sull'incremento dei costi dell'energia e sulle misure adottate per contrastarne gli effetti. "È una riflessione importante che va fatta", ha detto il ministro.


     

Quarto generale russo ucciso, sostiene l'Ucraina

Funzionari ucraini affermano di aver ucciso un quarto generale russo. sarebbe il segno che i comandanti di Mosca sono costretti sempre più a guidare l'offensiva dal fronte.

  

 

Anton Gerashchenko, un consigliere del ministero dell'Interno di Kyiv, ha detto su Telegram che le forze ucraine hanno ucciso il maggiore generale russo Oleg Mityaev, il comandante della 150ma divisione motorizzata, nei combattimenti alla periferia di Mariupol. Mosca non ha commentato e per il momento non abbiamo modo di confermare quanto sostengono gli ucraini. "Una stima approssimativa", ha scritto su Twitter nei giorni scorsi il giornalista del quotidiano britannico Dan Sabbagh, "è che ci sarebbero stati circa 20 generali dispiegati in Ucraina per guidare le forze russe nell'invasione", quindi i quattro morti sono già una percentuale di vittime relativamente alta. Sorprende che così tanti grandi generali siano schierati così vicino alla prima linea, hanno detto alcuni funzionari occidentali a Sabbagh. Ciò potrebbe suggerire che "le truppe russe non sono in grado di prendere decisioni da sole, mancano di consapevolezza della situazione o hanno paura di andare avanti".


     

Un punto di giornata

I colloqui con la Russia continuano e sembrano ora "più realistici", dice il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso pronunciato a notte fonda. "Tutte le guerre terminano con un accordo", osserva, ricordando come i negoziati fra le delegazioni di Mosca e di Kyiv in corso siano "difficili", ma "di fondamentale importanza". "E mi dicono che le posizioni ai colloqui ora suonano più realistiche" e "c'è sicuramente spazio per compromessi". 

     

 

"Abbiamo comunque bisogno di tempo perché le decisioni da prendere siano nell'interesse dell'Ucraina", conclude Zelensky, che ieri, in teleconferenza ha ammesso che ormai Kyiv accetta il fatto che non potrà entrare nella Nato, ma chiede garanzie per la propria sicurezza riservandosi il diritto di stringere patti con singoli paesi. Questo è certamente uno degli obiettivi di Mosca in questa guerra, ma è difficile immaginare che basti a fermare Putin, che vuole anche che l'Ucraina gli consegni porzioni di territorio - una richiesta inaccettabile da parte di Zelensky, per il momento. Inoltre Mosca sta mettendo nelle città conquistate sindaci compiacenti: l'obiettivo è "denazificazione" dell'Ucraina, ha dichiarato Putin, ma sarebbe meglio dire che è la "russificazione" del paese. Non ci sono comunque dubbi sul fatto che Putin abbia bisogno di trovare un modo per porre fine alla guerra, ma dovrà essere in grado di dire alla sua gente che ha vinto. All'apertura di Zelensky, tuttavia, il leader del Cremlino ha risposto con durezza: "L'Ucraina non mostra di voler seriamente trovare soluzioni mutualmente accettabili", ha detto in una telefonata con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. I colloqui di pace "non sono facili", ma c'è "speranza di compromesso", ha aggiunto questa mattina il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un'intervista a Reuters. 

     

Nelle prime ore del mattino, a Mariupol, da giorni sotto assedio da parte delle forze russe, ai raid aerei si sono aggiunti anche attacchi dal mare d'Azov. Lo riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco. "I primi missili - spiega - sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città". L'ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe "che costringono i medici a curare i loro feriti" e "usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati". Le navi russe nel mar Nero, segnala Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari Interni dell'Ucraina, hanno iniziato a bombardare anche le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell'Ucraina e principale porto del paese. Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. Nella notte hanno suonato le sirene antiaeree a Poltava, Dnipro, Ivano-Frankivsk e Leopoli

 

 

Ancora missili sulla periferia di Kyiv, la capitale, e anche la seconda città più grande dell'Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte con due persone confermate morte e due edifici residenziali distrutti. 

   

La Russia ha preso di mira le infrastrutture civili nella città di Zaporižžja, una stazione ferroviaria e un parco pubblico, ha affermato il capo dell'amministrazione militare regionale.

 

  • Secondo le ultime stime dell'intelligence britannica: Mosca ha difficoltà ad avviare nuovi attacchi per le pesanti perdite subite a causa della resistenza ucraina. La Russia, per compensare "le continue pesanti perdite", sta richiamando rinforzi da tutto il Paese da inviare in Ucraina, secondo un rapporto dell'intelligence pervenuto oggi al ministero della Difesa britannico, citato dalla Cnn. I funzionari della sicurezza del Regno Unito affermano che "le tattiche delle forze armate ucraine hanno sfruttato abilmente la mancanza di manovra della Russia, frustrando l'avanzata russa e infliggendo pesanti perdite alle forze d'invasione". La distruzione dei ponti da parte delle forze ucraine ha "svolto un ruolo chiave nello stallo dell'avanzata russa". Secondo il rapporto, i russi dovrebbero avere difficoltà a tenere i territori che hanno occupato finora a causa della mancanza di truppe.
  •   L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) segnala che oltre 3 milioni di persone hanno lasciato il paese.
  • Il Senato degli Stati Uniti ha approvato all'unanimità una risoluzione che condanna il presidente russo Vladimir Putin come criminale di guerra, una rara dimostrazione di unità in un Congresso profondamente diviso. La risoluzione, presentata dal senatore repubblicano Lindsey Graham e sostenuta da senatori di entrambe le parti, ha incoraggiato la Corte penale internazionale dell'Aia e di altre nazioni a prendere di mira l'esercito russo in qualsiasi indagine sui crimini di guerra commessi durante l'invasione russa dell'Ucraina.
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