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L'Ue ha deciso nuove sanzioni alla Russia per l'avvelenamento di Navalny

Bruxelles inserisce sei funzionari e un istituto pubblico russo nella lista nera. Sanzioni anche allo "chef di Putin" per la violazione dell'embargo alla Libia

David Carretta

La decisione presa all'unanimità e in tempi record: divieto di viaggio e congelamento dei beni per quattro funzionari del Cremlino, due viceministri della Difesa e l'istituto pubblico incaricato della distruzione delle armi chimiche. Colpito anche Yevgeniy Prigozhin, accusato dall'Ue di intrattenere “relazioni strette, anche di natura finanziaria, con la società militare privata Wagner Group, coinvolta in violazioni plurime e ripetute dell'embargo sulle armi in Libia”

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Bruxelles. L'Unione Europea ha deciso di colpire la cerchia ristretta di Vladimir Putin imponendo una nuova serie di sanzioni alla Russia per l'avvelenamento dell'oppositore Alexei Navalny. Quattro funzionari del Cremlino, due viceministri della Difesa e l'istituto pubblico incaricato della distruzione delle armi chimiche sono stati inseriti questa mattina nella lista nera dell'Ue - che impone il divieto di viaggio e il congelamento dei beni – dopo che Germania e Francia avevano proposto i loro nomi agli altri partner europei a seguito della conferma da parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell'uso di un agente nervino della famiglia Novichok. La decisione è stata presa all'unanimità e in tempi record. Un accordo era stato raggiunto alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue lunedì a Lussemburgo.

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Bruxelles. L'Unione Europea ha deciso di colpire la cerchia ristretta di Vladimir Putin imponendo una nuova serie di sanzioni alla Russia per l'avvelenamento dell'oppositore Alexei Navalny. Quattro funzionari del Cremlino, due viceministri della Difesa e l'istituto pubblico incaricato della distruzione delle armi chimiche sono stati inseriti questa mattina nella lista nera dell'Ue - che impone il divieto di viaggio e il congelamento dei beni – dopo che Germania e Francia avevano proposto i loro nomi agli altri partner europei a seguito della conferma da parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell'uso di un agente nervino della famiglia Novichok. La decisione è stata presa all'unanimità e in tempi record. Un accordo era stato raggiunto alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue lunedì a Lussemburgo.

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I sei funzionari sono accusati di aver giocato un ruolo nell'avvelenamento di Navalny. A differenza di quanto era accaduto con l'attacco al Novichok dell'ex spia russa Serghei Skripal nel Regno Unito, l'Ue si è mossa con maggiore rapidità prendendo di mira direttamente il Cremlino e il governo russo. “Alexei Navalny è stato bersaglio di repressione e vessazioni sistematiche da parte degli attori statali e giudiziari della Federazione russa a motivo del suo ruolo di rilievo nell'opposizione politica”, si legge nella decisione. “Le attività di Alexei Navalny sono state seguite da vicino dalle autorità della Federazione russa durante il suo viaggio in Siberia nell'agosto 2020”. È stato confermato l'uso di un agente nervino tossico del gruppo Novichokaccessibile soltanto alle autorità statali della Federazione russa. In tali circostanze è ragionevole concludere che l'avvelenamento di Alexei Navalny è stato possibile solo con il consenso dell'ufficio esecutivo presidenziale”, dice la decisione dell'Ue.

 

I sei nomi nella lista nera

Andrei Yari – il primo nome inserito nella lista nera dell'Ue – è il capo della direzione della polizia nazionale presidenziale presso l'ufficio esecutivo presidenziale della Federazione russa. Nell'esercizio di tale funzione è responsabile dell'elaborazione e dell'attuazione di orientamenti politici interni. Inoltre, ha parte della task force del Cremlino il cui ruolo era quello di contrastare l'influenza di Navalny nella società russa anche attraverso operazioni volte a screditarlo. In considerazione del suo ruolo di leader di alto livello di detto ufficio, Andrei Yarin è considerato dall'Ue responsabile di aver indotto e fornito sostegno alle persone che hanno eseguito o sono state coinvolte nell'avvelenamento di Navalny, il che si configura come uso di armi chimiche nel quadro della Convenzione sulle armi chimiche.

Le stesse motivazioni sono usate per gli altri nomi sulla lista nera dell'Ue.

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Sergei Kiriyenko è il primo vice capo di stato maggiore dell'ufficio esecutivo presidenziale, responsabile di affari interni, nonché di attività e gruppi politici.

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Sergei Menyailo è il rappresentante plenipotenziario del presidente della Federazione russa presso il distretto federale siberiano (responsabile di garantire l'attuazione dei poteri costituzionali del presidente) compresa l'attuazione della politica estera e interna dello Stato) ed è membro non permanente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.

 

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Fuori dalle mura del Cremlino, nella lista è finito Aleksandr Bortnikov, il direttore del Servizio federale di sicurezza della Federazione russa (per l'Ue è ragionevole concludere che l'avvelenamento di Navalny sia stato possibile soltanto mediante il coinvolgimento del Servizio federale di sicurezza).

Il quinto nome è quello di Pavel Popov, vice ministro presso il ministero della Difesa con la responsabilità generale delle attività di ricerca, compresa lo sviluppo di potenziali armi e attrezzature militari.

L'ultimo nome è quello di Aleksei Krivoruchko, il vice ministro presso il ministero della Difesa con la responsabilità generale per gli armamenti, incluso il controllo degli stock di armi e attrezzature militari e la loro eliminazione nel quadro dell'attuazione dei trattati internazionali “Vista la responsabilità generale del ministero della Difesa per quanto riguarda lo stoccaggio sicuro e la distruzione delle armi chimiche, l'uso di tali armi chimiche nel territorio della Federazione russa non poteva che conseguire da un'intenzione o una negligenza da parte del ministero della Difesa e della sua leadership politica”, si legge nella comunicazione.

 

L'istituto russo per la distruzione delle armi chimiche

L'entità russa nella lista nera dell'Ue è lo State Scientific Research Institute for Organic Chemistry and Technology (GosNIIOKhT), un istituto di ricerca statale incaricato della distruzione degli stock di armi chimiche ereditati dall'Unione sovietica. L'istituto, nel suo ruolo originario prima del 1994, era coinvolto nello sviluppo e nella produzione di armi chimiche, compreso l'agente nervino tossico Novichok. Dopo il 1994, questa stessa struttura aveva preso parte al programma governativo per la distruzione degli stock di armi chimiche ereditati dall'Unione sovietica.

 

Con un'altra decisione sulle sanzioni per la violazione dell'embargo alla Libia, l'Ue ha colpito un altro personaggio vicino al Cremlino, l'imprenditore russo Yevgeniy Prigozhin. Soprannominato "lo chef di Putin" per aver fornito il catering delle cene del presidente russo con diversi dignitari stranieri, Prigozhin è accusato dall'Ue di intrattenere “relazioni strette, anche di natura finanziaria, con la società militare privata Wagner Group. In tal modo, Prigozhin partecipa e dà il proprio sostegno alle attività del Wagner Group in Libia che minacciano la pace, la stabilità e la sicurezza del paese”, si legge nella decisione. “Il Wagner Group è coinvolto in violazioni plurime e ripetute dell'embargo sulle armi in Libia”, compresi la consegna di armi e lo schieramento di mercenari a sostegno dell'esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar. “Il Wagner Group ha partecipato a svariate operazioni militari contro il governo di intesa nazionale sostenuto dall'Onu e ha contribuito a danneggiare la stabilità della Libia e a minare il processo pacifico”, ha detto l'Ue. Anche a Prigozhin si applicano il divieto di ingresso e il congelamento dei beni. Prigozhin era stato accusato di aver cercato di influenzare le presidenziali del 2016 e le elezioni di mid term del 2018 negli Stati Uniti. Secondo un'indagine di Bellingcat, The Insider e Der Spiegel, le sue operazioni "sono strettamente integrate con il ministero della Difesa russo e con il suo braccio di intelligence (il Gru)".

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