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preghiera

Un grazie agli elettori di Fratelli d'Italia per avermi liberato dalla volgarità della Littizzetto

Camillo Langone

L’emancipazione da un dominio di bassezze e malignità il cui pedaggio veniva estorto con la bolletta della luce

Vorrei fare non dico un mea culpa, non chiedetemi troppo, ma almeno un bagno di umiltà. Forse è troppo anche questo, con la superbia che mi ritrovo, ma vorrei almeno provarci. Alle ultime elezioni (come pure alle penultime, alle terzultime…) non ho votato. Sono rimasto nella mia torre ahimè non d’avorio dalla quale sono uscito solo per andare a messa (nemmeno di andare a messa avevo molta voglia, e però me lo chiedeva Cristo, non Mattarella). Consapevole grazie all’Ecclesiaste della vanità del tutto, e grazie alla Politica di Aristotele e al Tramonto di Spengler della vanità del voto, non ho ritenuto di partecipare ai ludi cartacei. Oggi tuttavia festeggio la liberazione dall’immensa volgarità di Luciana Littizzetto, l’emancipazione da un dominio di bassezze e malignità il cui pedaggio mi veniva estorto con la bolletta della luce, e sento di dover ringraziare chi quella domenica si è presentato ai seggi per votare Fratelli d’Italia. Vorrei ringraziarli uno a uno quegli elettori. (No, non credo alla motivazione esclusivamente economica del passaggio a Discovery, non sono marxista, i soldi spiegano tanto ma non spiegano mai tutto).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).