I Medici. Una regina al potere

Edoardo Rialti

Matteo Strukul
Newton Compton, 374 pp., 9,90 euro

Per Foscolo Machiavelli aveva svelato “di che lacrime grondi e di che sangue” lo scettro dei potenti del Rinascimento e in fondo di ogni tempo. I costi e le violenze imposte ai sudditi e agli oppressi. Ma spesso i romanzieri storici hanno mostrato che quell’immagine è una spada a doppio taglio, e che a sanguinare e piangere sono i potenti stessi. E’ quello che racconta e investiga anche la fortunata trilogia di Matteo Strukul dedicata ai Medici, di cui la vicenda di Caterina in Francia costituisce l’ultimo tassello, quello in cui la famiglia fiorentina, dapprima protagonista della vita cittadina e poi nazionale, si trova ormai a giocare sulla grande scacchiera del potere mondiale. Un mondo raffinato e brutale, dove una donna non bella ma determinata, tra diffidenze e sospetti che non la abbandoneranno neppure da morta, porta quello che Strukul stesso definisce non solo patrimonio culturale, ma perfino genetico: una tradizione fatta di denaro, calcolo e perfino violenza, capace tuttavia di sbocciare nel mecenatismo in cui si riconosce ammirata un’intera collettività. Una corte di intrighi, dove, per una principessa, fare figli maschi è una vittoria pari a una città espugnata. Incontriamo così una donna al tempo stesso protagonista e vittima degli eventi che investono l’Europa delle grandi monarchie nazionali e della lacerazione religiosa, le cui tensioni sfoceranno nella strage degli ugonotti. Tra le voci più pioneristiche del pulp italiano, Strukul coniuga una ricostruzione attenta del contesto a personaggi sfaccettati e grandi scene d’azione corale, memore dei suoi maestri Willocks e Altieri. E gli sceneggiatori delle prossime stagioni dei “Medici” farebbero bene a prendere nota. La narrazione del potere ci affascina da sempre perché ultimamente mette a tema il rapporto complesso che si instaura tra l’io e il simbolo, tra la singola persona, con le sue doti e insicurezze, e il ruolo ben più grande che si trova a svolgere e incarnare nella scena pubblica (soggetto che continua a funzionare da parecchie centinaia di anni, dalla Bibbia alla serie Netflix “The Crown” su Elisabetta II). E’ davvero una felice intuizione quella per cui Strukul, in ciascuno dei suoi libri, ha sempre istituito un confronto tra i politici protagonisti e un artista come Brunelleschi o Leonardo. Ed è altrettanto riuscita la variazione in questo terzo romanzo. Qui invece l’interlocutore è un profeta-mago, quel Nostradamus nei cui occhi di ghiaccio e fuoco pare nuotare il più grande, seducente avversario di ogni politico, temuto come un ricattatore, desiderato come un amante: il futuro.

 

I MEDICI. UNA REGINA AL POTERE
Matteo Strukul
Newton Compton, 374 pp., 9,90 euro

 

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