Rosario Crocetta (foto LaPresse)

Ora in Sicilia Crocetta chiede le primarie

Massimo Bordin

Il centrosinistra diviso verso il voto

Ieri mattina si è ufficializzato a Palermo, con una fin troppo affollata conferenza stampa, quello che qui si era anticipato. Il centrodestra ha trovato un accordo e marcia spedito in una campagna elettorale che, anche se non sarà proprio la passeggiata in discesa prospettata da Renato Schifani, si annuncia competitiva per la vittoria. Notizie di segno opposto arrivano dalla coalizione guidata dal Pd, non solo per la sicura presenza di una candidatura concorrente alla sua sinistra. Non si tratta solo di Claudio Fava, né della concreta possibilità che il governatore uscente si ripresenti a sua volta. Il problema è che la richiesta di primarie avanzata da Rosario Crocetta non è poi così campata in aria, soprattutto se settori del partito mostrano di prenderla in considerazione.

 

A traballare ora è la candidatura di Fabrizio Micari, che ieri, in una intervista a Repubblica, si è detto indisponibile a passare attraverso le primarie. “Non c’entrano nulla con il senso della mia candidatura – ha detto il rettore – io sono stato chiamato da esterno a coordinare una coalizione”. Può non essere un argomento fortissimo e infatti il candidato del M5s ieri si è preoccupato di attaccare più il centro destra, ritenuto evidentemente più insidioso. La questione però non è solo siciliana per il Pd. Micari è il candidato del segretario del partito e se dovesse ritirarsi o essere ritirato non sarebbe lui il principale sconfitto.

Di più su questi argomenti: