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Assoluti indoor

L'ascesa di Samuele Ceccarelli

Fausto Narducci

Il 23enne di Massa ha battuto agli Assoluti indoor di Ancona Marcell Jacobs segnando la terza prestazione europea dell'anno sui 60 metri. Il suo allenatore, Marco Del Medico, ci racconta dove può arrivare lo sprinter azzurro

Per scalare il mondo in pochi mesi e battere il numero uno mondiale dello sprint ci vuole una guida. E Samuele Ceccarelli, il 23enne di Massa che agli Assoluti indoor di Ancona ha battuto per un solo centesimo Sua Maestà Marcell Jacobs, non ha scelto una guida qualunque. Marco Del Medico, il tecnico che prima dei tricolori non aveva avuto nessun contatto con i vertici nazionali, è l’artefice del miracolo, un toscano fuori dal grande giro che finora si era fatto conoscere proprio per questo: guida paralimpica dell’ipovedente Lorenzo Ricci che all’Olimpiade di Sydney 2000 aveva conquistato due ori, nei 100 metri e nella staffetta.

   

Del Medico aveva aperto la strada anche in questo campo. “Posso dire che è merito mio se da Londra 2012 anche le guide olimpiche possono salire sul podio e ricevere le medaglie al pari degli atleti. A Sydney grazie al comune lavoro nelle poste Lorenzo, che valeva 11”6, mi scelse perché ero ancora in grado di correre sotto gli 11” e ai Giochi penso di aver svolto bene il mio compito. Poi fui protagonista di una protesta plateale: salii sul podio e in mondovisione Ricci si tolse la medaglia dal collo e me la consegnò. Ne nacque una interrogazione parlamentare che rese ufficiale il ruolo delle guide”.

 

Una buona carriera da allievo frenata da infortuni e problemi familiari, il poliziotto di Seravezza, provincia di Lucca, cominciò ad allenare a tempo perso al campo di Pietrasanta in Versilia dove un amico gli portò prima la figlia, Sara Corrotti, e poi un ragazzo che da junior aveva corso in 10”58 ma era fermo per infortunio da otto mesi. Eravamo a inizio 2020: mi trovai davanti un ragazzo ben strutturato, classe 2000, che veniva dal calcio e dal karate ma non riusciva a dare sfogo tecnicamente alla sua velocità di base. “Capii subito che il problema erano i plantari che Samuele metteva nelle scarpe ma non riuscii a convincerlo: così rimediò una frattura da stress prima al polpaccio destro e poi a quello sinistro. Eppure, ogni tanto in allenamento Samuele faceva cose straordinarie come un 15”2 sui 150 metri. Così un giorno gli posi l’aut aut: se vuoi allenarmi con me devi buttare questi benedetti plantari. Il risultato si vide subito: nel 2021, prima dell’Olimpiade, agli Assoluti corse in 10”45 a Rovereto arrivando quinto alle spalle di Jacobs e agli Europei under 23 a Tallin piazzò un fantastico 9”49 nell’ultima frazione della staffetta 4x100. Capii che se avessi trovato l’assetto giusto avevo fra le mani un fenomeno”.

   

Una storia esemplare di perseveranza e dedizione. Nel dicembre scorso prima di lasciare la categoria under 23 Ceccarelli ha piazzato un significativo 5”81 sui 50 metri a Modena, poi 6”61 all’inizio del 2023 ad Ancona e Del Monaco ha convinto la Jump, il gruppo manageriale che segue Larissa Iapichino, a trovargli spazio in qualche meeting estero. “È lì, di fronte ai grandi dello sprint e di fronte al grande pubblico, Samuele ha dimostrato tutto il suo carattere: 6”65 a Sabadell e un incredibile 6”58 a Berlino che è stato l’antipasto di quanto visto ad Ancona. Eppure pochissimi se ne sono accorti: ho chiesto agli amici giornalisti e ho bussato alle porte dei giornali della Versilia ma mi hanno detto che lui era di Massa. Sui giornali sono uscite poche righe. E volete sapere la verità: a parte i contatti da atleta con Stefano Mei negli anni Ottanta quando eravamo insieme all’Assi Banca, io i tecnici azzurri li ho visti per la prima volta ad Ancona”.

   

Insomma, Samuele Ceccarelli, aspirante avvocato sulle orme del padre, era ancora un oggetto sconosciuto quando agli Assoluti indoor ha bruciato allo sprint Jacobs con un 6”54 che vale già la terza prestazione europea dell’anno e ha mostrato di non essersi montato la testa nelle interviste in zona mista. Anzi, per sapere qualcosa di più di lui al Palaindoor di Ancona siamo andati a caccia di Nicola Vizzoni, il martellista che ha reso famose le pedane di Pietrasanta quando ha vinto l’argento olimpico proprio a Sydney 2000. “Samuele l’ho visto crescere mentre si allenava col sole e con la pioggia perché Marco è un mio amico. Due persone equilibrate e perbene, mai una parola fuori posto. Quando mi hanno chiesto le chiavi del lucchetto per prendere i miei attrezzi e fare un po’ di pesi gli ho messo la palestra a disposizione. Ecco io non sono sorpreso: sentiremo parlare a lungo di Ceccarelli”. Non si batte Jacobs per caso.