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La rivelazione

Il generale Graziano: "Un ministro gialloverde propose l'equidistanza da Russia e Nato"

Redazione

Lex capo di stato maggiore e attuale presidente Fincantieri ripercorre la propria carriera militare nel libro "Missione": "L’obiettivo della Russia è sempre stato quello di incrinare l’unità euro-atlantica. C'è bisogno di una Difesa europea autonoma"

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“Durante quei mesi di governo, in una riunione alla quale partecipai in qualità di capo di stato maggiore della difesa, ascoltai un esponente dell’esecutivo teorizzare che l’Italia sarebbe dovuta essere equidistante tra due 'poli di amicizia internazionale'. Al 'polo' americano, infatti, lo Stato — in tutte le sue articolazioni, militare inclusa — dovrà affiancare il 'polo' russo": le parole sono quelle di Claudio Graziano, attuale presidente di Fincantieri, dopo una carriera militare che lo ha portato al comando di numerose missioni militari internazionali, dal Libano all'Afghanistan. fino a ricoprire anche la carica presidente del Comitato militare dell'Unione europea, il massimo organo di difesa comunitario. "Mi fu chiesto un parere in quanto capo di stato maggiore della difesa e risposi che sarebbe stata un scelta avventata”. 

 

La rivelazione è contenuta nel libro "Missione", scritto con Marco Valerio Lo Prete, di cui Repubblica riporta alcune anticipazioni. Il generale Graziano riporta testimonianze che arrivano direttamente dalla sua esperienza sul campo e dai consessi internazionali a cui ha partecipato. Sottolinea il collocamento atlantista dell'Italia  spiegando dal suo punto di vista la strategia del Cremlino: "L’obiettivo della Russia è sempre stato quello di incrinare l’unità euro-atlantica (e in subordine europea). E, in quanto superpotenza continentale, di riuscire ad affacciarsi sul Mar Mediterraneo per meglio opporsi alle potenze marine occidentali. Il divide et impera rimane la strategia di fondo di Mosca verso l’Europa".
 

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Anche da qui, spiega ancora il generale nel libro, deriva l'urgenza di una maggiore coesione europea in termini di difesa. "La Nato non si mette in discussione ma c'è bisogno di una Difesa europea autonoma". Un tema a cui Graziano ha dedicato gli ultimi anni della sua carriera, proprio come presidente del Comitato militare di Bruxelles, ma anche una necessità, che prima ancora dell'invasione dell'Ucraina, si era palesata già nell'agosto dello scorso anno: "Bisogna essere onesti e riconoscere che nel 2021 abbiamo assistito a una pesante sconfitta di tutto l’Occidente — più coinvolto che in Vietnam, dove gli Usa combattevano praticamente da soli — e di parte di quello in cui abbiamo creduto negli ultimi vent’anni. Abbiamo fallito infatti nel raggiungere le condizioni politiche che ci eravamo prefissati, necessarie per costruire nel Paese un’alternativa democratica ai talebani". 

 


 

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