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i comuni al voto

Amministrative 2022, ecco le principali sfide per i partiti

Redazione

Proteste a Palermo per il forfait dei presidenti di seggio. Musumeci: "Si voti anche domani". La Lega parla di "furto della democrazia". Affluenza alle 18: referendum 11 per cento; Comunali del 36.4 per cento

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Disagi a Palermo, silenzio elettorale rotto a Milano (da Silvio Berlusconi) centrodestra infuriato. L'affluenza alle 18 è di circa il 11 per cento per quanto riguarda i referendum sulla giustizia e del 36.4 per cento per quanto riguarda le elezioni comunali. Ma a tenere banco è il caso Sicilia.

 

A Palermo, questa mattina le urne si sono aperte con la diserzione di circa cinquanta presidenti di seggio (denunciati gli assenteisti). La sostituzione ha ovviamente provocato rallentamenti e scatenato Matteo Salvini che ha parlato di "furto delle democrazia". Il leader della Lega si sta anche appellando a Sergio Mattarella. Chiede di prolungare l'orario di chiusura dei seggi. Il Viminale ha già fatto sapere che chi è ai seggi potrà votare anche oltre le 23. Anche Giorgia Meloni definisce "gravissimo" quanto accaduto a Palermo. Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, su facebook annuncia di aver chiesto "al ministro dell'Interno di valutare l'opportunità di autorizzare il prolungamento dell'apertura dei seggi elettorali, nella sola citta' di Palermo, fino alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno. Una misura straordinaria a seguito dell'altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali". A Milano, Berlusconi ha invece parlato di giustizia politicizzata sollevando le proteste della sinistra.

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Qui sotto la presentazione e i risvolti di questa giornata elettorale

 

Da questa mattina alle 7 e fino alle 23 di stasera in oltre 900 comuni sparsi su tutta la penisola gli elettori sono chiamati a scegliere chi sarà il loro sindaco per i prossimi cinque anni. I cittadini che si recheranno alle urne troveranno anche una seconda scheda, quella per i cinque referendum sulla giustizia. Per questo la giornata elettorale riguarda, in realtà, tutto il paese. Dei tanti municipi coinvolti nelle elezioni amministrative 142 contano più di 15mila abitanti, mentre sono 26 i capoluoghi di provincia coinvolti: 20 attualmente guidati dal centrodestra e solo sei con un sindaco uscente di centrosinistra.

Ogni città ha le sue peculiarità, ma da nord a sud ci sono alcune costanti politiche. Come ha detto nei giorni scorsi il segretario del Pd Enrico Letta in un’intervista alla Stampa: “Noi del centrosinistra questa volta ci presentiamo con un’idea opposta rispetto a cinque anni fa, quando perdemmo quasi ovunque, con un Pd autosufficente e isolato. Questa volta abbiamo voluto imprimere un allargamento della coalizione che spero possa dare un risultato diverso”. Il riferimento è ovviamento all’alleanza con il M5s che, in pratica, appoggia i candidati del Pd in 18 dei 26 capoluoghi al voto. Negli altri non partecipa alla contesa elettorale. A sinistra le amministrative saranno dunque un test per la tenuta del “campo largo”, ma anche per valutare il contributo del M5s di Giuseppe Conte che, non presentandosi in diversi comuni e andando al traino dem, conta di ridimensionare un’eventuale sconfitta.

A destra, invece, non è riuscito ovunque il tentativo di presentarsi compatti. Le frizioni che agitano la coalizione hanno sortito il loro effetto: in cinque comuni importanti – Verona, Parma, Messina, Catanzaro e Viterbo – il centrodestra si presenta diviso. Altro punto debole riguarda la scelta dei candidati: in ben quattro comuni – Carrara, Catanzaro, Taranto e Viterbo – il candidato sindaco di almeno un pezzo di centrodestra è un ex esponente del Partito democratico.

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Infine, il centro. Ancor più diviso di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Italia Viva in molti comuni va con Pd e M5s, ma ci sono anche notevoli eccezioni. Su tutte Genova e Verona dove il partito di Matteo Renzi sostiene candidati del centrodestra: Marco Bucci nel capoluogo ligure e l’ex leghista - appoggiato da Forza Italia - Flavio Tosi nel comune veneto. Diversa e più integralista la scelta di Azione che con +Europa corre da sola in molti comuni, mentre in altri, dove il centrosinistra corre senza liste del M5s a supporto, ha scelto di sostenere i candidati dem (a Verona e Piacenza ad esempio).

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Per vedere bene che cosa sta succedendo nelle principali città al voto abbiamo preparato per ciascuna una scheda che racconta i candidati, i retroscena e le prospettive. Ecco l’elenco:

 

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