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nel weekend

Chi ci sarà alla convention di Fratelli d'Italia, che prova a farsi partito di governo

Redazione

L'evento di Milano è chiamato a stilare un programma in vista delle politiche (e inviare un messaggio alla Lega sul radicamento al nord). Da Nordio a Ricofi a Beppe Sala, ecco tutti gli ospiti

Inizia oggi alle 14 la tre giorni di convention di Fratelli d'Italia. Già nella scelta della località, il Mico (Milano Convention centre), Giorgia Meloni vuole mandare un messaggio all'alleato Salvini. Della serie: anche al nord, a partire dalla Lombardia, possiamo essere il primo partito. Come segnalano oramai da settimane i sondaggi sulle intenzioni di voto a livello nazionale. E infatti i dibattiti, gli incontri, le tavole rotonde che animeranno il weekend sono stati pensati proprio con l'obiettivo di trasmettere all'esterno l'immagine di una forza politica pronta a governare. "Indipendenza, libertà, crescita. Appunti per un programma conservatore", è il titolo. Sembra, insomma, una parte della campagna elettorale che confluirà nelle politiche del prossimo anno. E a cui Meloni arriverà dalla posizione più agevole per racimolare voti: cioè all'opposizione del governo Draghi. Anche se vuole rassicurare, far capire che il suo è un progetto concreto.

Ma perché proprio Milano e la Lombardia? L'intento sfidante, tutto interno alla coalizione, è palese. E infatti subito dopo l'annuncio della convention di FdI Salvini ha presentato una nuova edizione dell'adunata di Pontida per il Carroccio, che quest'anno si terrà il 17 e 18 settembre. Anche se lo storico colonnello di Fratelli d'Italia a Milano Ignazio La Russa al Foglio ha minimizzato, dicendo che "non c'è nessuno tentativo di Opa nei confronti della Lega" in atto. Questo perché "se avvessimo voluto avremmo avuto il gruppo raddoppiato". 

Un ulteriore spunto di analisi lo danno le analisi demoscopiche. Per cui si segnala un progressivo travaso di voti da Salvini a Meloni, un poì in tutta Italia ma soprattutto nelle circoscrizioni settentrionali. Per dire, secondo un dettagliato sondaggio di Nando Pagnoncelli dello scorso autunno, mentre a livello nazionale era intorno al 18 per cento, sia nel nord-est che nel nord-ovest era almeno tre punti sopra. Segno che più che seguire un trend lo ha anticipato. (visto che adesso a quella cifra il partito della Meloni ci è arrivato a livello nazionale). 

Da Nordio a Ricolfi (a Beppe Sala), gli ospiti della tre giorni

Oltre alla gran parte degli esponenti di Fratelli d'Italia, che modereranno i diversi tavoli tematici (è previsto il ritorno di Carlo Fidanza, che si era autosospeso dopo un servizio di Fanpage sulle inflitrazioni dell'estrema destra nel partito), è in programma la partecipazione di docenti, magistrati, giornalisti e personalità della cultura che si sono avvicinate al progetto della Meloni. Tra questi il magistrato in pensione Carlo Nordio, l'ex presidente del Senato Marcello Pera, entrambi presenti nella rosa del centrodestra per l'elezione del presidente della Repubblica. E poi ancora il sociologo dell'Università di Torino Luca Ricolfi, l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, l'ad di Terna Stefano Antonio Donnarumma, la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi. A fare un saluto ci saranno anche il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente della Lombardia Attilio Fontana (mentre gli altri esponenti del Carroccio come i capigruppo Romeo e Molinari – inizialmente previsti – diserteranno, alimentando le tensioni emerse dopo il Quirinale). Sono tutti tentativi per normalizzarsi, e cercare di ribadire che anche Fratelli d'Italia ha una sua classe dirigente, con una specie di squadra di governo ombra.

Domenica, poi, all'ora di pranzo ci sarà la relazione conclusiva di Giorgia Meloni. Da cui è probabile emergeranno nuove frecciate agli alleati nemici. Per dire loro: ora la guida del centrodestra sono io.