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I contagi si avvicinano a 25 mila. In Puglia chiuse le scuole

Da venerdì nuovo lockdown in Francia: ma scuole e uffici pubblici rimarranno aperti

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Nel bollettino della Protezione civile si avvicinano a quota 25 mila i nuovi contagi registrati oggi. Sono 24.911, a fronte di quasi 200 mila tamponi processati (19.8952 per la precisione). Il rapporto tra tamponi e pazienti positivi è 12,56 per cento. I nuovi decessi sono invece 205. Rispetto a ieri i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 125 unità (1.536, il totale), quelli nei reparti ordinari sono 1.026 in più.

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Bollettino, 24911 nuovi casi e 205 decessi

Nel bollettino della Protezione civile si avvicinano a quota 25 mila i nuovi contagi registrati oggi. Sono 24.911, a fronte di quasi 200 mila tamponi processati (19.8952 per la precisione). Il rapporto tra tamponi e pazienti positivi è 12,56 per cento. I nuovi decessi sono invece 205. Rispetto a ieri i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 125 unità (1.536, il totale), quelli nei reparti ordinari sono 1.026 in più.

 

In Puglia scuole chiuse per due settimane 

Le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse in Puglia per due settimane. Lo ha annunciato il presidente della Regione Michele Emiliano in diretta a Sky Tg24. La richiesta era stata formulata alla giunta regionala dalla Federazione dei pediatri di famiglia. "Abbiamo verificato che l'aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole", ha aggiunto Emiliano. 

 

Il lockdown degli altri 

Questa sera alle 20 il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha parlato alla nazione. Dopo aver constatato che il coprifuoco non è servito a interrompere la catena di diffusione del virus, il presidente ha annunciato un altro lockdown generalizzato, appena più leggero di quello dello scorso marzo. "E' mia responsabilità prendere decisioni difficili", ha detto Macron, aggiungendo che dopo "colloqui e consultazioni con l'Ue ho deciso di tornare al lockdown a partire da venerdì". Nello specifico, le scuole rimarranno aperte, così come gli uffici pubblici, le aziende agricole e alcune fabbriche, ma come ha premesso Macron "chi potrà dovrà restare a casa". Ci si potrà spostare solo se muniti di autocertificazione che attesti la causa (lavorativa, scolastica o per motivi di urgenza) per cui ci si sta muovendo. I trasgressori potranno essere sanzionati con multe fino a 135 euro. La misura durerà almeno fino all'1 dicembre. Anche la cancelliera Angela Merkel, dopo l'invito fatto ai tedeschi a “rimanere a casa” ha deciso di comune accordo con i lander, dopo che i nuovi casi covid-19 hanno raggiunto le 15 mila unità, di chiudere bar e ristoranti, piscine e palestre per tutto il mese di novembre.

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Il modello Irlanda

Quello che sta per essere adottato da Macron ricalca quanto fatto dal governo irlandese. L'Irlanda è il primo tra i paesi dell'Unione europea a imporre un nuovo lockdown, in vigore dalla scorsa settimana e per una durata di 6 settimane, fino all'inizio di dicembre, introdotto allo scopo di salvaguardare il commercio nel periodo natalizio. In Irlanda la situazione si è aggravata repentinamente. In un giorno si è passati da un scenario di rischio intermedio all'ultimo nella scala, con oltre 1000 contagi giornalieri su una popolazione inferiore ai 5 milioni di abitanti. La gran parte delle attività commerciali, tra cui pub e ristoranti, sono stati chiusi. Alle persone è fatto divieto di allontanarsi più di 5 chilometri dalla propria abitazioni ed è permesse incontrare un solo nucleo familiare alla volta, e soltanto all'aperto. Le scuole di ogni ordine e grado sono invece rimaste aperte. 

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Von der Leyen: "Misure di contenimento allentate troppo presto"

In una conferenza stampa organizzata a Bruxelles, il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha detto che nei paesi europei le strategie di uscita dai lockdown di primavera sono state "in parte troppo rapide", e che le misure di contenimento "sono state allentate troppo presto". Mentre sul vaccino Von der Leyen ha confermato di muoversi con cautela: "richiederà tempo, non è la soluzione miracolosa che cambia tutto da un giorno all'altro". 

 

Per i timori di lockdown calano le borse 

Il timore che quanto disposto da Francia e Germania possa interessare a mano a mano altri paesi europei ha condizionato la performance delle borse internazionali. Piazza Affari è arrivata a perdere il 4 per cento a livello di compravendite sul listino Fitse-Mib (al momento la perdita è del 3,5 per cento), mentre Londra ha perso il 3,5 per cento e Francoforte il 4,9 per cento. 

 

Conte temporeggia. "Lockdown? Aspettiamo prima dieci giorni"

 

Dieci giorni. E' questo l'arco di tempo che Giuseppe Conte vuole darsi, per capire se e come prendere ulteriori misure restrittive. "Diamoci dieci giorni per valutare l'impatto dell'ultimo dpcm, e poi decidiamo", ha ribadito ieri sera il premier durante il vertice a Palazzo Chigi coi capigruppo di maggioranza. I quali, tuttavia, nelle oltre tre ore d'incontro (dalle nove fino alla mezzanotte passata), davanti ai dati snocciolati dal ministro della Salute Roberto Speranza e commentati da Conte stesso insieme al ministro Federico D'Incà, si sono guardati tra loro con l'aria di chi sospetta che questa attesa possa rilevarsi tremendamente lunga, visto che nel frattempo tutto sembra precipitare, o quanto meno scivolare, verso un nuovo lockdown. Che tutti, ovviamente, si augurano che non rassomigli del tutto a quello già varato in primavera, durante la prima ondata: sia perché le ricadute economiche sarebbero gravissime, sia perché l'umore del paese è assai meno sereno di quanto fosse a maggio. Partecipando al question time alla Camera, Conte oggi ha ricordato come le restrizioni adottate con il dpcm di domenica "rispondono a precisa strategia del governo, volta a gestire la pandemia senza rimanere sopraffatti. L'esperienza ci insegna che preservando la salute pubblica proteggiamo meglio il tessuto economico e produttivo del paese".  E anche in questa occasione il premier ha precisato che l'obiettivo è "scongiurare un nuovo lockdown, che danneggerebbe in misura ancora maggiore l'economia del paese".

 

Il vertice a Chigi e la stretta tra i contagi e la protesta

E dunque Conte tentenna e freme allo stesso tempo, tra le terapie intensive che nel giro di un mese rischiano di finire in sofferenza e le strade occupate dai manifestanti. Resta stretto tra il timore di una curva dei contagi che non accenna a calare, e la paura per le eventuali rivolte che una nuova stretta potrebbe generare. Le immagini degli scontri di piazza del popolo, le notizie dei tafferugli nei dintorni di piazza Risorgimento che arrivavano a Palazzo Chigi durante la riunione, poche ore dopo l'allarmata conferenza stampa degli epidemiologi del ministero della Salute Giovanni Rezza e Silvio Bursaferro, davano il senso della morsa sanitaria e sociale. E nel frattempo le agenzie che parlano dell'imminenza del lockdown in Francia, riportando la preoccupazione del presidente Emmanuel Macron, ridonavano la gravità di un'emergenza che impone a tutti, in giro per l'Europa, sacrifici enormi, e toglievano forza alle istanze di chi, come Maria Elena Boschi, era arrivata a Palazzo Chigi con l'intento, almeno formale, di ribadire la richiesta di alleggerire l'ultimo dpcm avanzata già da Matteo Renzi.

 

L'ipotesi di lockdown per Napoli e Milano

E però dieci giorni sono anche quelli che si è preso Giuseppe Sala, il sindaco di Milano che è stato da più parti sollecitato, insieme al suo omologo napoletano Luigi De Magistris, a valutare l'ipotesi di un lockdown locale. “E’ un’opzione da prendere in considerazione, direi quasi un automatismo se la situazione sfugge di mano in certi luoghi del paese”, hanno detto ieri Rezza e Brusaferro. Ed entrambi, sia il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute sia il presidente dell’Istituto superiore di sanità, hanno fatto esplicito riferimento al modello di Codogno, il primo del Lodigiano costretto per prima alla chiusura totale. Solo che immaginare i posti di blocco tutt'intorno a capoluogo come Napoli e MIlano, il divieto assoluto di circolazione, saracinesche serrate, prefigura uno scenario difficile da sostenere, per motivi politici e non solo.

 

La lettera di Sala a Speranza: "Ricciardi parla a nome del ministero?"

E così, dopo un'intervista al Corriere della Sera in cui prendeva tempo ("Abbiamo ancora dieci o quindici giorni di tempo per decidere") , il sindaco di Milano si è rivolto direttamente al ministro Speranza.

 "Stamattina ci siamo sentiti con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, perché ieri il consulente del ministero della Salute, il professor Ricciardi, ha evocato un lockdown a Napoli e Milano. Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso fosse un’opinione del ministero, se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo". Del resto, non è la prima volta che Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, sembra voler anticipare lo stesso ministro Speranza, preparando il terreno a misure più restrittive con interviste e dichiarazioni allarmate. 

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