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a matera cade l'ennesimo dogma

Ora il M5s sdogana anche i condannati nelle giunte a cinque stelle

Domenico Di Sanzo

Succede a Matera, dove Giuseppe Digilio, responsabile delle Attività produttive nella squadra del grillino Bennardi, è stato condannato per danno erariale. La città, emblema secondo Di Maio del nuovo grillismo, sancisce l'equivoco tra i cinquestelle e il giustizialismo

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Assessore in una giunta guidata dal M5s e condannato per danno erariale. Orribile a dirsi, parrebbe. E invece Giuseppe Digilio, imprenditore e politico lucano che sarà nella nuova squadra del grillino Domenico Bennardi, a Matera, con la delega alle attività produttive, è stato condannato alla restituzione di 20mila euro per lo stipendio percepito quando era consigliere di amministrazione di Ageforma, l'agenzia provinciale per l'istruzione e la formazione professionale. Un condannato nella giunta della città diventata il simbolo politico del nuovo grillismo, quindi. Anche se si tratta di un provvedimento civile. Digilio, segretario regionale dei Verdi Basilicata - Europa Verde, è stato condannato dal Tribunale Civile di Matera il 4 marzo 2015. Poi il ricorso, rigettato a marzo dell'anno scorso. Digilio ha ricoperto la carica di componente del Cda di Ageforma Matera dal 2009 al 2014. Tra il 2009 e il 2010, secondo la Corte dei Conti, insieme ai vertici dell'Agenzia ha percepito dei compensi considerati illegittimi, perché le cariche di Ageforma erano da ritenersi onorifiche, quindi da non retribuire. Ed ecco la condanna a restituire 20mila e 390 euro.

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Assessore in una giunta guidata dal M5s e condannato per danno erariale. Orribile a dirsi, parrebbe. E invece Giuseppe Digilio, imprenditore e politico lucano che sarà nella nuova squadra del grillino Domenico Bennardi, a Matera, con la delega alle attività produttive, è stato condannato alla restituzione di 20mila euro per lo stipendio percepito quando era consigliere di amministrazione di Ageforma, l'agenzia provinciale per l'istruzione e la formazione professionale. Un condannato nella giunta della città diventata il simbolo politico del nuovo grillismo, quindi. Anche se si tratta di un provvedimento civile. Digilio, segretario regionale dei Verdi Basilicata - Europa Verde, è stato condannato dal Tribunale Civile di Matera il 4 marzo 2015. Poi il ricorso, rigettato a marzo dell'anno scorso. Digilio ha ricoperto la carica di componente del Cda di Ageforma Matera dal 2009 al 2014. Tra il 2009 e il 2010, secondo la Corte dei Conti, insieme ai vertici dell'Agenzia ha percepito dei compensi considerati illegittimi, perché le cariche di Ageforma erano da ritenersi onorifiche, quindi da non retribuire. Ed ecco la condanna a restituire 20mila e 390 euro.

 

Digilio, danno erariale a parte, non è certo un personaggio nuovo nel panorama politico della città dei Sassi. Assessore provinciale alla Cultura e alle politiche sociali dal 2006 al 2009 sempre in quota Verdi. Nel 2008 i compagni di partito in consiglio provinciale proposero la sua espulsione dai Verdi, poi bloccata dall'esecutivo nazionale della lista ecologista. In seguito Digilio ricompare come segretario provinciale di Api-Alleanza per l'Italia, il partito centrista fondato nel 2009 da Francesco Rutelli e Bruno Tabacci in polemica con un Pd considerato troppo spostato a sinistra. E cinque anni fa il decreto ingiuntivo che lo condannava a pagare 20mila euro per lo stipendio percepito da consigliere di amministrazione dell'agenzia provinciale Ageforma. In merito alla vicenda del danno erariale, l'anno scorso, dopo il rigetto del ricorso, l'ex presidente dell'organismo Nicola Trombetta si giustificava così: "Ricordo che tutto venne fuori dal cambio di una norma di legge per cui non si sapeva se l'Agenzia doveva corrispondere o meno compensi ai suoi amministratori. La direzione generale li corrispose per 5-6 mesi prima di chiedere un parere specifico alla Corte dei conti. Quando esso arrivò i pagamenti furono immediatamente sospesi". Tutto un equivoco insomma, come quello tra i grillini e il giustizialismo.

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