Europa Ore 7

La riforma del Patto di stabilità può attendere

Weber non si candiderà per la presidenza del Parlamento europeo e volano stracci contro la Lega sulla Russia. Il processo al terrorismo per la strage del Bataclan e l'Ue che critica il governo talebano

David Carretta

Si deve aspettare l'esito delle elezioni in Germania e dei negoziati per la formazione di una nuova coalizione, che potrebbero protrarsi fino al 2022. Il negoziato all'Eurogruppo inizierà solo dopo che la Commissione avrà presentato la sua proposta per rivedere i regolamenti del Two Pack e del Six Pack

I ministri delle Finanze della zona euro e dell'Unione europea si ritroveranno domani e sabato a Brdo in Slovenia per un Eurogruppo e un Ecofin informale. L'agenda è carica, dall'euro digitale alla tassazione delle multinazionali. Anche se non è all'ordine del giorno dell'Eurogruppo, durante l'Ecofin ci sarà anche tempo per parlare di revisione delle regole fiscali. Ai ministri sarà presentato un rapporto del think tank Bruegel che sta destando molto interesse in vista del dibattito su come applicare il Patto di stabilità e crescita. Problema: il negoziato vero e proprio rischia di iniziare molto tardi e sicuramente non si concluderà “entro la fine dell'anno”, ci ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo. In un editoriale il Foglio spiega che la rivoluzione del Patto può attendere. Si deve aspettare l'esito delle elezioni in Germania e dei negoziati per la formazione di una nuova coalizione, che potrebbero protrarsi fino al 2022. Inoltre – ci ha detto la fonte – l'Eurogruppo vuole raggiungere “un consenso” sul nuovo quadro fiscale. “C'è determinazione. Ma è una questione complessa e ci vorrà un po' di tempo. Non trattenete il respiro”, ha avvertito la nostra fonte.


Il negoziato all'Eurogruppo inizierà solo dopo che la Commissione avrà presentato la sua proposta per rivedere i regolamenti del Two Pack e del Six Pack, che erano stati introdotti durante la crisi del debito sovrano. I partner della Germania hanno mantenuto l'impegno di non interferire nella campagna elettorale con interventi pubblici troppo rumorosi sul Patto di stabilità. Ma nessuno dubita che nell'Ue post Covid e del Green deal ci sarà una revisione del Patto. Il commissario Paolo Gentiloni ha spiegato che bisogna ammorbidire la regola sul rientro del debito. La crisi del Covid-19 con l'esplosione del debito pubblico anche in Francia ha reso quella regola “inapplicabile”, ci ha spiegato una fonte di Bercy, il ministero francese delle Finanze. Parigi ha un doppio interesse sul dossier. Nel primo semestre del 2022 la Francia avrà la presidenza di turno dell'Ue e Emmanuel Macron deve farsi rieleggere all'Eliseo. Incassare una riforma anche minima del Patto di stabilità sarebbe un bel trofeo da presentare agli elettori. Le nuove regole devono “tenere conto della situazione di ciascun paese, perché la situazione molto diversa dopo la crisi Covid”, ha spiegato la fonte di Bercy. Ma nemmeno a Parigi ci si illude sui tempi. Quello che conta è la sostanza della revisione.


Il rapporto di Bruegel viene guardato con molto interesse perché concilia la linea espressa da Berlino con quella di Parigi. L'arrivo di Olaf Scholz alla cancelleria non necessariamente porterebbe a una rivoluzione sul Patto di stabilità e crescita. Il candidato socialdemocratico (e attuale ministro delle Finanze) in campagna elettorale ha detto più volte che le regole attuali sono già abbastanza flessibili. Nel loro documento, Zsolt Darvas e Guntram Wolff di Bruegel propongono una “Green Fiscal Pact per una ripresa resiliente” volto ad aumentare gli investimenti verdi, consolidando al contempo i conti pubblici. La tesi: le regole del Patto sono già abbastanza flessibili e non vanno modificate in modo sostanziale, ma occorre introdurre una “golden rule” per gli investimenti verdi. “Allentare” il quadro fiscale attuale oltre alle flessibilità previste “non appare necessario nei prossimi anni” se si introduce la “golden rule” verde. In ogni caso nemmeno il Bruegel ha la bacchetta magica. “Data la complessità della questione in discussione e l'importanza di questa, penso che nel caso migliore questo processo prenderà un certo periodo tempo”, ci ha detto la fonte dell'Eurogruppo: “Che ci sia un governo in Germania o meno, non penso che avremo un consenso entro la fine dell'anno”.


In attesa di Eurogruppo e Ecofin, tocca alla Banca centrale europea prendere decisioni che avranno conseguenze per il futuro degli stati membri della zona euro. Dopo il Consiglio dei governatori, oggi Christine Lagarde potrebbe annunciare il calendario di una riduzione degli acquisti di titoli del programma Pepp lanciato durante la pandemia. Diversi osservatori scommettono che Lagarde userà la sua arte oratoria per convincere i mercati che non è una svolta, ma solo un aggiustamento. Ma anche il Financial Times, generalmente schierato con le colombe, in un editoriale invoca il “tapering” della Bce.

 



Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 9 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo


 

 

Manfred Weber esce dalla corsa per la presidenza del Parlamento europeo - Il capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, ieri ha annunciato che non si candiderà per la presidenza del Parlamento europeo alla scadenza del mandato di David Sassoli nel gennaio del 2022. "Non correrò per diventare presidente del parlamento europeo", ha detto Weber, annunciando che intende candidarsi per la presidenza del partito del Ppe. La sua intenzione è fondere le cariche di presidente del gruppo e del partito. Il ritiro di Weber tuttavia non apre le porte a una riconferma di Sassoli che, secondo diverse fonti, sta pensando di presentarsi per un secondo mandato. Come spieghiamo sul Foglio, il Ppe è determinato a riprendersi la presidenza del Parlamento europeo, anche a costo di minacciare di rompere la coalizione di Ursula von der Leyen su dossier legislativi fondamentali come il pacchetto clima. "La seconda metà della legislatura appartiene al gruppo del Ppe", ha detto Weber.


Sulla Russia volano stracci tra sovranisti (contro la Lega)  al Parlamento europeo - Uno degli elementi che entrerà nella partita per la seconda metà di legislatura del Parlamento europeo è la possibile costituzione di un gruppo unico delle destre sovraniste e nazionaliste. Nel frattempo, però, come spiega Valerio Valentini sul Foglio, volano stracci tra la Lega e i suoi alleati nell'Ue. In una riunione del gruppo Identità e democrazia, Alternativa per la Germania ha accusato la Lega di aver votato in commissione Esteri a favore di un rapporto molto critico della Russia di Vladimir Putin. Il Carroccio ha giustificato la svolta anti Russia spiegando che ora è in coalizione al governo. Ma, per AfD, il tracollo probabile della Cdu non ammette scantonamenti.


Nel dopo Merkel, Merkel non farà niente - A diciassette giorni dalle elezioni legislative in Germania che porranno fine alla sua era come cancelliera, Angela Merkel ieri ha confessato cosa farà nel dopo Merkel: niente. "Ho deciso per me stessa che, prima di tutto, non farò niente e aspetterò quello che verrà", ha detto Merkel in un evento a Dusseldorf. Bloomberg racconta tutti i dettagli. Nel tentativo di risalire la china dei sondaggi che danno stabilmente in testa (e in progressione) la Spd e Olaf Scholz, il candidato dell'Unione Cdu-Csu, Armin Laschet, ieri era a Parigi dove è stato accolto all'Eliseo da Emmanuel Macron. Oggi è l'ufficio di presidenza del gruppo del Partito popolare europeo che si riunirà a Berlino con una parata di capi di stato e di governo che esprimeranno il suo sostegno a Laschet.


Il terrorismo a processo a Parigi - Ieri si è aperto a Parigi il processo al terrorismo per la strage del Bataclan e gli altri attentati del 13 novembre del 2015. Il principale imputato è Salah Abdeslam, l'unico membro sopravvissuto del commando che ha causato la morte di 130 persone. Sul Foglio Micol Flammini spiega chi è il suo avvocato Olivia Ronen.


L'Ue critica il governo talebano - Il portavoce del Servizio europeo di azione esterna guidato da Josep Borrell ieri ha criticato il nuovo governo annunciato dai talebani perché non rispetta una delle cinque condizioni che erano state poste dai ministri degli Esteri dell'Ue. “Dopo una prima analisi dei nomi annunciati, non sembra  una formazione inclusiva né rappresentativa della ricca diversità etnica e religiosa dell'Afghanistan che speravamo di vedere e che i talebani avevano promesso nelle scorse settimane”, ha detto il portavoce. Sul Financial Times Stephanie Findlay e Amy Kazmin spiegano come il nuovo governo talebano dimostri la poca influenza dell'Occidente sul nuovo regime a Kabul. Ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, hanno presieduto una riunione virtuale di paesi occidentali per cercare di coordinarsi e correre ai ripari. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega l'approccio pragmatico della Germania con i talebani, ma anche che il peso dell'occidente è leggerissimo. Sempre sul Foglio, da leggere Daniele Raineri che da Kabul spiega come, dopo il trionfo militare, i talebani rischiano di perdere nei rapporti di forza su conti pubblici e dipendenza.


Prestito illegale ad Alitalia, via libera a Ita - Margrethe Vestager, la vicepresidente della Commissione responsabile della concorrenza, oggi dovrebbe annunciare quello che tutti sanno dal 2017: il prestito ponte da 900 milioni concesso ad Alitalia è illegale. Ma, secondo il Financial Times, la zarina antitrust dovrebbe dare comunque il via libera all'operazione di salvataggio mettendo il bollino sul lancio di Ita. La soluzione è analoga a quella trovata nel 2008 per far rinascere Alitalia dalle sue ceneri grazie a Cai: la discontinuità economica farà in modo che non sia Ita a dover rimborsare gli aiuti di stato illegali, che nella sostanza rimarranno a carico del contribuente italiano. Il commento su Twitter di Nicholas Hirst, giornalista di MLex che segue la concorrenza, è una buona sintesi: una palanca di aiuti di stato illegali che la nuova compagnia di bandiera non dovrà rimborsare.


La Commissione vuole libertà di azione per l'Ue - Il collegio dei commissari ieri ha adottato il secondo rapporto annuale di previsione strategica, intitolandolo "Capacità e libertà di azione dell'Ue". Il documento, che individua i grandi trend mondiali, dovrebbe orientare i programmi di lavoro della stessa Commissione e contribuire a definire le priorità. Il rapporto individua quattro principali tendenze globali che incidono sulla capacità e sulla libertà di azione dell'UE: il cambiamento climatico e altri problemi ambientali, l'iperconnettività digitale e la trasformazione tecnologica, le pressioni sulla democrazia e sui valori, e i cambiamenti nell'ordine e nella demografia globali.


Dieci settori in cui l'Ue può dimostrare leadership mondiale - Nel documento sulla previsione strategica della Commissione sono elencati dieci settori di azione chiave in cui l'Ue potrebbe dimostrare leadership mondiale e di autonomia strategica aperta: garantire sistemi sanitari e alimentari sostenibili e resilienti; garantire un'energia decarbonizzata e a prezzi accessibili; rafforzare la capacità nel settore della gestione dei dati, dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie di punta; garantire e diversificare l'approvvigionamento di materie prime essenziali; assumere una posizione di primo piano a livello mondiale nella definizione di norme; creare sistemi economici e finanziari resilienti e adeguati alle esigenze future; sviluppare e mantenere competenze e talenti in linea con le ambizioni dell'Ue; rafforzare le capacità di sicurezza e difesa e l'accesso allo spazio; collaborare con i partner globali per promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità di tutti; e rafforzare la resilienza delle istituzioni. Vasto programma.


Che cos'è la previsione strategica (o "strategic foresight") - I traduttori della Commissione hanno scelto "previsione" per la parola inglese "foresight", che significa lungimiranza ma anche preveggenza. Ci sono termini inglesi che mal si adattano alle lingue (e alle culture) latine. Per capire cosa significhi "strategic foresight" siamo andati a leggere il Q&A (cioè le FAQ) della Commissione. Il "foresight" è "la disciplina di esplorare, anticipare e modellare il futuro usando intelligenza collettiva in un modo strutturato, sistematico e sistemico. In pratica, prevede di esplorare scenari, identificare trend e questioni emergenti e usarli per orientare decisioni meglio informate e costruire una coerenza politica dinamica e pilotare le scelte strategiche dell'Ue. In effetti, il foresight permette di agire nel presente con il futuro in mente". Meglio non commentare.


L'Ue non rinegozierà il Protocollo irlandese della Brexit - Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ha respinto la richiesta del ministro britannico della Brexit, David Frost, di rinegoziare il Protocollo irlandese dell'accordo Brexit. "Concentriamoci sui problemi concreti. non cerchiamo di rinegoziare i protocolli", ha detto Sefcovic, spiegando di essere "assolutamente convinto" di poter trovare delle buone soluzioni ai problemi legati ai controlli sulle merci dalla Gran Bretagna all'Irlanda del nord. La Commissione ha comunque adottato un tono più conciliante dopo la decisione del governo di Boris Johnson di prolungare i periodi di grazia oltre la loro scadenza di ottobre, evitando così la piena applicazione del Protocollo.


Le esportazioni si avvicinano al livello pre-pandemia - Nel secondo trimestre del 2021, il valore delle esportazioni dell'Unione europea verso paesi terzi è stato leggermente inferiore a quello del primo trimestre del 2019, mentre il volume delle importazioni ha mostrato una ripresa, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat sul commercio internazionale. Di conseguenza, il surplus commerciale dell'Ue è sceso da 46 a 29 miliardi di euro durante il periodo preso in considerazione. La Cina ha superato gli Stati Uniti come principale partner commerciale, anche se l'America rimane il mercato principale per le esportazioni dell'Ue. La quota di importazioni dell'Ue dalla Cina è cresciuta del 4 per cento, mentre quella delle esportazioni è aumentata dell'1,5 per cento. Le importazioni dell'Ue da Stati Uniti e Russia sono scese rispettivamente dell'1 e dell'1,1 per cento. Il calo delle importazioni dell'Ue dal Regno Unito è stato molto più forte, pari al 3,4 per cento, a causa della Brexit. Le esportazioni dell'Ue verso Stati Uniti e Russia sono aumentate di meno dello 0,6 per cento. Per contro, sempre a causa della Brexit, le esportazioni dell'Ue verso il Regno Unito sono scese del 3,2 per cento.


EuroNomine 1 - Il collegio dei commissari ieri ha nominato la belga Bernardette Frederick direttore alla Direzione generale per la Protezione civile e le operazioni umanitarie (Dg ECHO) e lo svedese Henrik Nielsen direttore alla Direzione generale Affari interni (Home).


EuroNomine 2 - Il Consiglio dell'Ue ieri ha nominato due nuovi avvocati generali della Corte di giustizia dell'Ue, l'irlandese Anthony Collins e la lettone Laila Medina, e un nuovo giudice al Tribunale dell'Ue, il lettone Peteris Zilgalvis.

 


Accade oggi in Europa

– Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine della riunione del Consiglio dei governatori

– Parlamento europeo: conferenza dei presidenti con la partecipazione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen

– Parlamento europeo: il presidente Sassoli interviene al Festival Moltefedi

– Consiglio europeo: il presidente Michel incontra Mario Draghi a Roma

– Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa al Forum internazionale sulla cyber-sicurezza a Lille

– Commissione: il vicepresidente Schinas partecipa alla riunione dei ministri dell'Interno del G7

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla riunione in videoconferenza dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G7

– Ppe: riunione del gruppo del Partito popolare europea a Berlino con la partecipazione di Merkel, Kurz, Simonyte, Plenkovic, Varadkar, Orban, Laschet, Soeder e Casado

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla protezione della denominazione Champagne dalla parola Champanillo

– Eurostat: statistiche sulle regioni dell'Ue