Klavidia, 91 anni, viene trasportata su una barella improvvisata per fuggire dai combattimenti a Severodonetsk (AP Photo/Leo Correa) 

La giornata

A Severodonetsk ucciso giornalista francese. Guerra Russia Ucraina, le notizie del giorno

Continua la battaglia per la città strategica nella regione di Luhansk. Zelensky si rivolgerà ai leader dell'Ue a Bruxelles: sul tavolo nuove sanzioni, ma per ora manca l'accordo tra i 27. La Russia probabilmente ha subito "perdite devastanti" tra i giovani ufficiali, dice l'intelligence di Londra

 Giorno 96 dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. La giornata in breve

  • La città di Severodonetsk è un obiettivo chiave della Russia che punta a catturare tutta Luhansk, una della due regioni che compongono il Donbas, ma le forze ucraine stanno aumentando la resistenza in quell'area. I combattimenti a Severodonetsk sono "molto aspri" e la "situazione è molto difficile", dice il governatore regionale. Due civili, aggiunge, sono stati uccisi e cinque feriti dai bombardamenti. Ucciso anche un giornalista francese. Le truppe russe sono entrate nella periferia della città. La “liberazione” del Donbas è una “priorità incondizionata” per Mosca, ha detto ieri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, aggiungendo che gli altri territori ucraini dovrebbero decidere da soli il proprio futuro.
  • I leader dell'Ue si incontreranno per discutere un divieto totale delle importazioni di petrolio russo, ma l'opposizione dell'Ungheria rimane un ostacoloAnche il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parlerà al vertice europeo. Reuters ha visto la bozza delle conclusioni dell'incontro: poche novità in termini di nuove decisioni sui temi principali.
  • La Russia probabilmente ha subìto "perdite devastanti" tra i giovani ufficiali, sostiene il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto d'intelligence. 

   

Per ora ancora nessun accordo sulle sanzioni. Il nodo energia

Un mese dopo l'annuncio della Commissione europea di un piano per vietare le importazioni di petrolio russo, gli stati membri non sono ancora riusciti a raccogliere il sostegno unanime richiesto per l'embargo. "Non c'è accordo al momento", ha detto il premier ungherese Viktor Orbàn, rieletto di fresco, arrivando oggi al Consiglio europeo che continuerà anche domani. "Siamo pronti a sostenere il sesto pacchetto di sanzioni se ci saranno soluzioni per l'Ungheria". Sta diventando sempre più difficile per Bruxelles introdurre nuove sanzioni contro la Russia senza incorrere in grossi costi anche per i paesi dell'Ue. L'esclusione del petrolio via oleodotto "è una buona soluzione - ha aggiunto - ma dobbiamo avere garanzie di poter avere il petrolio russo in altro modo se ci dovesse essere un incidente al condotto". 

Bruxelles sta lavorando a un compromesso annacquato, insieme a una proposta alternativa per imporre invece tariffe sull'energia russa. I leader dei 27 stanno discutendo se i beni russi confiscati possano essere utilizzati per aiutare la ricostruzione dell'Ucraina e anche di ulteriori 9 miliardi di euro (non è chiaro se finanziati attraverso prestiti o sovvenzioni) per aiutare l'Ucraina a rimanere a galla economicamente quest'anno.

  

Ieri era circolata una bozza delle conclusioni del vertice in cui doveva entrare anche la possibilità di introdurre il price cap, assente nelle precedenti versioni. Nella bozza, vista dall'Ansa, nel capitolo dedicato all'energia si legge che "il Consiglio europeo invita la Commissione a esplorare con i partner internazionali le modalità per frenare l'aumento dei prezzi dell'energia, compresa la fattibilità dell'introduzione di tetti ai prezzi temporanei". Come misura non a breve termine il testo "invita la Commissione a proseguire rapidamente i lavori per l'ottimizzazione del funzionamento del mercato dell'energia elettrica". La fattibilità del price cap, nella bozza delle conclusioni, è inserita nelle possibili misure a breve termine da mettere in campo sull'energia.

 

Questa sera il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky si rivolgerà ai leader dell'Ue in collegamento video.


  

Mosca taglia il gas ai Paesi Bassi

Da domani la Russia smetterà di fornire gas ai Paesi Bassi. La società olandese GasTerra si è rifiutata di pagare in rubli il fornitore Gazprom, come chiede il decreto di Putin. Circa il 44 per cento del consumo energetico olandese si basa sul gas, ma solo il 15 per cento circa del gas olandese proviene dalla Russia, secondo i dati forniti dal governo. 

 

GasTerra, che compra e commercia gas per conto del governo olandese, ha dichiarato in un comunicato di aver “anticipato” le mosse della Russia e di aver acquistato “altrove” i 2 miliardi di metri cubi di gas che si aspettava di ricevere da Gazprom fino a ottobre.

 

Gazprom ha già interrotto le forniture a Finlandia, Polonia e Bulgaria dopo che questi paesi si sono rifiutati di rispettare i nuovi termini di pagamento.


    

I difensori dell'Azovstal rischiano il patibolo

I soldati ucraini catturati dalle forze russe dopo tre mesi d'assedio all'acciaieria Azovstal a Mariupol potrebbero essere condannati a morte, secondo quanto riferito all'Afp da Yuri Sirovatko, il sedicente ministro della giustizia dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Almeno mille combattenti ucraini, inclusi membri del battaglione Azov, sono stati trasferiti nel territorio controllato dai russi più di una settimana fa, dopo che l'Azovstal è stata occupata dalle forze russe.


    

La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina è arrivata a Kyiv

La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina è arrivata a Kyiv: Secondo il Guardian è una mossa simbolica dopo il ritiro di tutti i diplomatici americani dal paese prima dell'invasione russa a febbraio. Diplomatica di carriera che ha servito come ambasciatrice degli Stati Uniti in Slovacchia fino a poco tempo fa, Bridget Brink è stata nominata dal presidente Joe Biden a fine aprile e confermata all'unanimità dal Senato il ​​18 maggio.

 


    

Erdogan chiama Putin: "A Istanbul incontro Mosca-Kyiv-Onu"

Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, ha sentito telefonicamente il presidente turco Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia di stampa turca "Anadolu" e lo conferma anche il governo di Ankara.

Da quanto emerso, Erdogan avrebbe sostenuto la disponibilità della Turchia "a partecipare in un eventuale meccanismo congiunto come osservatore e garante nel contesto del conflitto in Ucraina", impegno che consisterebbe nell'iniziare "una serie di colloqui a Istanbul con Russia, Ucraina ma anche con le Nazioni Unite (Onu)". Inoltre, Erdogan ha sottolineato all'omologo la necessita' di "ristabilire un margine di manovra per raggiungere la pace e limitare, il prima possibile, gli effetti della guerra sulla popolazione civile".


  

Ucciso giornalista francese a Severodonetsk

Un giornalista francese è stato ucciso a Severodonetsk dopo che è stata colpita l'auto sulla quale viaggiava mentre era in corso l'evacuazione dei civili dalla città. A renderlo noto è governatore dell’oblast di Lugansk, Serhiy Haidai, con un messaggio su Telegram. Si tratta di Frédéric Leclerc Imhoff, come ha confermato anche il presidente francese Emmanuel Macron. 

 

 

"Il giornalista Frédéric Leclerc-Imhoff era in Ucraina per mostrare la realtà della guerra: a bordo di un autobus umanitario, al fianco di civili costretti alla fuga delle bombe russe, è stato mortalmente colpito", ha detto Macron, che in tweet si unisce "al dolore della famiglia, degli amici e dei colleghi di Leclerc-Imhoff, a cui esprimo le mie condoglianze". Il presidente francese infine riafferma "il sostegno incondizionato della Francia a chi si assume nei teatri delle operazioni di guerra la difficile missione di informare. 

Poche ore prima, la notizia su Telegram diffusa da Haidai. "Oggi il nostro veicolo blindato per l'evacuazione stava per prelevare 10 persone dalla zona ed è finito sotto il fuoco nemico. Le schegge dei proiettili hanno trafitto l'auto, un giornalista francese accreditato è stato ferito mortalmente al collo. Stava raccogliendo materiale sull'evacuazione, un poliziotto di pattuglia è stato salvato dall'elmetto", ha scritto Haidai.


 

Gentiloni: "Si valuta di trasformare il congelamento dei beni russi in confisca"

Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni ha parlato di un eventuale passaggio dal congelamento alla confisca dei beni russi e della situazione economica italiana nel corso di una conferenza stampa presso la sede estera a Roma. "Sappiamo che dal punto di vista giuridico il passaggio da congelamento a confisca è un passaggio molto difficile e quindi diversi paesi con il supporto della Commissione lo esamineranno ma l'esito non è scontato", ha dichiarato Gentiloni, aggiungendo: "I diversi paesi stanno verificando le condizioni dal punto di vista giuridico e legale per trasformare la decisione del congelamento di una decina di miliardi di asset russi, di cui 1,8-1,9 miliardi sono in Italia, in una confisca ma questa non è una decisione di natura politica e ha bisogno di alcune condizioni tecniche da verificare".

L'ex premier italiano si è anche sbilanciato sulla situazione economica italiana affermando che i paesi ad alto debito dell'Unione europea, che secondo le valutazioni sono sei e tra questi l'Italia, devono avere attenzione particolare alla finanza pubblica in queste circostanze. "La sfida non è semplice e nei fatti è quella di mantenere un andamento dell'economia in territorio positivo superando la crisi ucraina e riprendere una crescita che sia sostenibile. Al tempo stesso tenere sotto controllo il debito soprattutto nei Paesi dove è alto il livello", ha aggiunto Gentiloni, sostenendo che il mix tra le due esigenze è la sfida per chi governa.


   

Controffensiva a Kherson

A Kherson, l'esercito ucraino afferma di aver lanciato una controffensiva nel tentativo di riconquistare i territori presi dalla Russia. "Kherson aspetta, siamo vicini!", ha twittato domenica lo stato maggiore delle forze armate ucraine. La città portuale dell'Ucraina meridionale è stata la prima grande città a cadere dopo l'invasione delle forze russe iniziata a febbraio. La Russia si è affrettata a costruire difese nella città, ma non è chiaro se le sue truppe siano pronte per respingere il contrattacco ucraino. Il quartier generale ucraino sostiene che le sue forze hanno sfondato una linea di difesa russa e spinto le truppe di Putin su un terreno meno favorevole. Kyiv sperava anche di interrompere le rotte di rifornimento russe sui ponti sul fiume Dnipro.

  

  

Le autorità locali autoproclamate hanno chiesto al Cremlino di essere annesse e non si sa se l’intenzione di Mosca sarà quella di sottoporre la zona a un referendum

  

  

Evacuazioni: Lysychansk rimane sotto il controllo ucraino e sono in corso evacuazioni per aiutare le persone a lasciare la città.

Esplosione nella città controllata dalla Russia: i leader di Melitopol nominati dalla Russia affermano che c'è stata una potente esplosione nella città dell'Ucraina sud-orientale e che due persone sono rimaste ferite. Le forze russe hanno preso il controllo della città all'inizio della guerra, ma c'è una feroce resistenza.


 

Sul terreno. Come vanno i combattimenti a Severdonetsk

Continua la battaglia per Severdonetsk, città sulla sponda orientale del fiume Siversky Donets, a circa 145 chilometri a sud del confine russo. La città è un obiettivo chiave per Mosca che punta a catturare tutta Luhansk, una della due regioni che compongono il Donbas, ma le forze ucraine stanno aumentando la resistenza in quell'area.

 

I combattimenti sono "molto aspri" e la "situazione è molto difficile", dice il governatore regionale Sergey Gaidai. Funzionari ucraini sostengono che i bombardamenti russi sono così intensi che non è stato ancora possibile valutare con precisione il numero delle vittime e l'ammontare dei danni. Testimoni citati dal Guardian riferiscono che la città viene bombardata "200 volte all'ora" mentre le forze russe cercano di tagliare le linee di rinforzo e circondare i difensori.

  

Le truppe di Mosca per ora sono entrate nella periferia di Severodontesk, che è la città più grande ancora detenuta dall'Ucraina nel Donbas. Nel suo più recente aggiornamento operativo, quello delle 6 di questa mattina, l'esercito ucraino conferma che le truppe russe si stavano concentrando sulla periferia nord-orientale e sud-orientale della città.

 

Il presidente Zelensky dice che ci sono combattimenti strada per strada e che "l'intera infrastruttura critica" è stata distrutta. "Il 90 per cento delle case è danneggiato. Più di due terzi del patrimonio abitativo della città è stato completamente distrutto. Non c'è connessione mobile. I bombardamenti sono continui", ha spiegato. "Stiamo facendo di tutto per respingere l'offensiva russa. La cattura di Severdonetsk è un obiettivo fondamentale per Mosca e non importa quale sarà il costo in termini di vite: vogliono issare la bandiera russa al 32 di Druzhby Narodiv boulevard (la via dell'Amicizia delle nazioni, ndr), un nome che ora suona molto amaro", ha aggiunto Zelensky, in riferimento alla via dove si trova l'amministrazione di Severdonetsk. 

   

Il sindaco di Severdonetsk, Oleksandr Striuk, ha detto che i residenti rimasti in città, che prima della guerra aveva una popolazione di circa 100mila abitanti, rischiano di morire sotto i bombardamenti quando lasciano le loro case per andare a prendere l'acqua. Striuk ha stimato che 1.500 civili sono già morti negli attacchi russi o per mancanza di medicinali.

    

I russi si stanno giocando tutto nell'offensiva nella regione di Luhansk, e in particolare a Severodonetsk, ma non ci stanno riuscendo, ha detto alla BBC un analista della difesa, il professor Michael Clarke. Le forze ucraine devono affrontare una decisione cruciale: cercare di salvare Severodonetsk - che secondo Clarke sarà presto circondata da tutti i lati - o ritirarsi su un terreno maggiormente sicuro più a ovest. "Sembra che vogliano combattere questa battaglia", ha detto l'esperto, aggiungendo che il cuore della strategia per la conquista o la difesa della città passa per il suo fiume. "A ovest di quel fiume gli ucraini hanno circa quattro brigate che possono rifornire Severodonetsk. I russi stanno cercando di mettersi dietro di loro. Se lo fanno, quelle brigate saranno in guai seri", ha detto Clarke. 

 

Per tutta la giornata di ieri le forze russe hanno continuato ad assaltare Severodonetsk ma non hanno fatto progressi, sostiene l'Institute for the Study of War. I progressi negli intensi combattimenti urbani saranno probabilmente molto lenti. È improbabile che le truppe russe siano in grado di condurre più operazioni simultanee e probabilmente privilegeranno la concentrazione delle forze disponibili su Severodonetsk nei prossimi giorni invece di avanzare a sud-est di Izyum e a ovest di Lyman.

 

  


  
Embargo o no? Lo scontro europeo sul sesto pacchetto di sanzioni

Secondo Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Ue per gli esteri e la sicurezza, i membri dell'Unione dovrebbero essere in grado di raggiungere un accordo su un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che comprenda l'imposizione di restrizioni alle importazioni di petrolio. Oggi il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky si rivolgerà ai leader dei 27 riuniti a Bruxelles in un vertice di emergenza. Uno dei nodi da risolvere è quello che riguarda il premier ungherese, Viktor Orbán, che ha sinora mantenuto il suo veto sull'embargo graduale sul petrolio, malgrado fosse stata offerta una deroga praticamente totale con l'esclusione dell'oleodotto Druzhba che trasporta il greggio russo in Ungheria. Il Consiglio europeo di oggi e domani rischia di trasformarsi nella prima grande dimostrazione di disunità dell'Ue dall'inizio della guerra

  

   

Nel pomeriggio i leader dell'Ue si incontreranno a Bruxelles per dichiarare il loro sostegno all'Ucraina, ma finora non sono riusciti a concordare un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. In questi due giorni, discuteranno del modo migliore per aiutare Kyiv e di come affrontare gli impatti del conflitto: prezzi elevati dell'energia, imminente carenza di cibo e esigenze di difesa dell'Ue. Reuters ha visto la bozza delle conclusioni dell'incontro: se Bruxelles si dimostrerà generosa nel sostegno verbale all'Ucraina, ci sarà poco in termini di nuove decisioni sui temi principali. "Il Consiglio europeo concorda sul fatto che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia riguarderà il greggio, così come i prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un'eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto", riporta l'agenzia di stampa. Il pacchetto di sanzioni potrebbe quindi includere un embargo sulle importazioni di petrolio russo con un'esenzione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto, un compromesso su cui gli ambasciatori non erano riusciti a concordare domenica. Incapaci di concordare tutti i dettagli dell'embargo petrolifero, i leader potrebbero lasciare l'accordo finale sul pacchetto per dopo.

  

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