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Intervista a Pascal Bruckner

L'attacco a Nizza: “E’ una guerra e non possiamo permetterci di perderla”

Giulio Meotti

Chiese francesi nel mirino del jihad. “Per l’islam radicale, i cristiani dovrebbero scomparire”, ci dice il saggista e scrittore Pascal Bruckner. "Se non ci sarà una risposta dello stato ci sarà il rischio di guerra civile"

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“Si fermeranno a bruciare una chiesa vuota? Si fermeranno a decapitare statue?”. Il presentimento della strage nella cattedrale di Nizza è contenuto nelle parole pronunciate qualche mese fa da Ellen Fantini, direttrice dell’Osservatorio di Vienna sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani. Dalle statue sono passati a decapitare e sgozzare fedeli, come Vincent Loquès, il sacrestano della cattedrale di Nizza ucciso assieme a due donne. Due giorni fa, una nota del ministero dell’Interno francese aveva spiegato che, dopo la decapitazione di Samuel Paty, il rischio di attentati terroristici contro le chiese è “molto alto” e che andava incrementata la sicurezza davanti ai siti religiosi, come si fa in Pakistan e nello Sri Lanka a ridosso delle festività cattoliche. 

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“Si fermeranno a bruciare una chiesa vuota? Si fermeranno a decapitare statue?”. Il presentimento della strage nella cattedrale di Nizza è contenuto nelle parole pronunciate qualche mese fa da Ellen Fantini, direttrice dell’Osservatorio di Vienna sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani. Dalle statue sono passati a decapitare e sgozzare fedeli, come Vincent Loquès, il sacrestano della cattedrale di Nizza ucciso assieme a due donne. Due giorni fa, una nota del ministero dell’Interno francese aveva spiegato che, dopo la decapitazione di Samuel Paty, il rischio di attentati terroristici contro le chiese è “molto alto” e che andava incrementata la sicurezza davanti ai siti religiosi, come si fa in Pakistan e nello Sri Lanka a ridosso delle festività cattoliche. 

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“E’ una guerra e ci saranno molti altri attacchi terroristici come a Nizza”, dice al Foglio Pascal Bruckner, saggista e scrittore francese che pochi giorni fa ha pubblicato per Grasset “Un coupable presque parfait”, e che dopo la decapitazione del professore di Conflans-Sainte-Honorine aveva invitato la Repubblica a guardare in faccia il nemico e a non arrendersi. “L’islam radicale è all’offensiva perché Emmanuel Macron ha designato il separatismo islamico come il nemico. I francesi sono pronti alla guerra. Siamo nauseati. Siamo stanchi. Se non ci sarà una risposta dello stato ci sarà il rischio di guerra civile. E’ una realtà. Dobbiamo liberarci dell’islam radicale. Ci sono imam, predicatori, moschee, che sostengono questa guerra contro di noi”. Bruckner  aveva firmato l’appello “Touche pas à mon église”, in difesa del patrimonio cristiano francese tramortito dallo sgozzamento di un sacerdote nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray al grido di “Allahu Akbar”, la stessa chiesa che oggi suona le campane a lutto per le vittime di Nizza. Ora Bruckner guarda con sgomento l’ennesimo attacco a una grande chiesa. Il premier francese, Jean Castex,  in Senato ha dichiarato che nell’attentato  di Nizza “è la libertà di culto e di coscienza ad essere sotto attacco”. 


“Non è un caso che abbiano colpito la cattedrale, odiano i cristiani, che devono scomparire nella logica dell’islam radicale” continua Bruckner al Foglio. “Odiano gli ebrei. Odiano gli atei. Hanno un odio assoluto per l’alterità. Il rischio se non facciamo niente è la vendetta popolare. Dobbiamo espellere migliaia di estremisti. Dobbiamo rivedere le politiche di immigrazione. L’islam radicale è il nuovo nazismo del XXI secolo ed è apparso una mattina nei cieli di New York. Anche se l’Isis è stato sconfitto in Iraq, gli americani stanno abbandonando come codardi l’Afghanistan e i campi di battaglia. Sarà una guerra lunga e complicata, ma non possiamo permetterci di perderla”.  


Quello a Nizza è soltanto l’ultimo grande attacco a una chiesa francese. In un dispaccio del 25 ottobre che l’Express ha potuto visionare, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin parlava delle ultime minacce rivolte alla Francia. Provengono dall’agenzia Thabat, organo non ufficiale di al Qaida. Si citano “le chiese e i simboli del cristianesimo”. Oggi, la Conferenza episcopale francese ha detto che “queste persone sono state aggredite e uccise perché si trovavano nella basilica. Rappresentavano un simbolo da distruggere. Questi omicidi ci ricordano il martirio di padre Jacques Hamel”. Durissimo il cardinale Robert Sarah: “L’islamismo è un mostruoso fanatismo che deve essere combattuto con forza. Non fermerà la sua guerra. Noi africani lo sappiamo troppo bene. I barbari sono sempre i nemici della pace. L’occidente, oggi la Francia, deve capirlo”. A Saint-Étienne-du-Rouvray, in Normandia, due terroristi dello Stato Islamico sgozzarono padre Hamel durante la messa mattutina. Lo shock fu immenso. Poi progettarono, senza riuscirci, di colpire la cattedrale di Notre Dame a Parigi con una Peugeot 607 piena di tritolo. A segno, invece, l’attacco  al mercatino di Natale a Strasburgo. Un piano terroristico contro le chiese di Villejuif, nella Val-de-Marne, è stato sventato dalla polizia. 

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Intanto aumentava un clima velenoso di cristianofobia. A luglio era stato appiccato l’incendio doloso nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Nantes, ultimo atto di vandalismo a un sito cristiano, come alla principale chiesa cattolica di Parigi, Saint Sulpice. “In Francia c’è una distruzione silenziosa delle radici cristiane”, ha scritto il filosofo Michel Onfray. “Ci sono uno o due atti anticristiani al giorno”. Sei grandi cattedrali e chiese francesi hanno preso fuoco nell’ultimo anno e mezzo: Notre Dame, Nantes, Rennes, Saint-Sulpice, Lavaur e Pontoise. L’Osservatorio del patrimonio religioso riferisce che gli episodi anticristiani sono aumentati del 285 per cento tra il 2008 e il 2019. 875 chiese francesi sono state vandalizzate nel 2018. 1.052 gli atti anticristiani nel 2019. 


E se non bastasse, le chiese francesi sono state prese di mira anche da una serie di provocazioni da parte delle autorità musulmane ufficiali. Dalil Boubakeur, rettore della Grande Moschea di Parigi e presidente del Consiglio francese della fede musulmana, ha chiesto di trasformare le chiese in moschee, come se il cristianesimo fosse un albero morente. E’ il grande sogno islamista: stagliare minareti nel paesaggio francese al posto dei campanili.

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