La lagna al potere
Trump dice “nobody likes me” e parte subito l'hashtag. Il vittimismo dei populisti e la rivalità con il dottor Fauci
Attenti al lupo, scrive Giuliano Ferrara, Donald Trump teme di dover tornare in gabbia, e si infuria. Soprattutto, si lamenta. Il vittimismo – tutti mi vogliono male – è un tratto comune dei leader cosiddetti populisti. Trump lo sta portando, come è sua
natura, all'estremo.
Attenti al lupo, scrive Giuliano Ferrara, Donald Trump teme di dover tornare in gabbia, e si infuria. Soprattutto, si lamenta. Il vittimismo – tutti mi vogliono male – è un tratto comune dei leader cosiddetti populisti. Trump lo sta portando, come è sua
natura, all'estremo.
Nell'ultima conferenza stampa, il presidente americano ha detto che la gente ama più il dottor Fauci di lui, “ha un consenso molto alto e quindi mi chiedo perché io non ho un consenso alto rispetto al virus, io e l'Amministrazione doveremmo averlo”. Si è poi dato una risposta: “Non piaccio a nessuno, dev'essere la mia personalità”. “Nobody likes me”, ha detto il presidente, e subito è nato un hashtag #NobodyLikesme di buon successo.
La rivalità con il dottor Fauci caratterizza la lagna trumpiana. Per qualche giorno è andata avanti la controversia tra il gruppo mediatico Sinclair, pro Trump, e lo stesso Fauci riguardo a un segmento di una trasmissione in cui si sosteneva che Fauci ha inventato il coronavirus. Qui c'è tutta la spiegazione, ma in sintesi: ha vinto Fauci. Ma la propaganda contro lo scienziato è molto forte, e Trump con suo figlio Don Jr partecipa attivamente.
Nella stessa conferenza stampa, Trump ha detto che anche la percezione della pandemia in America è distorta, sempre perché tutti sono contro di lui. Il presidente ha detto: “Potete vedere che vaste parti del paese sono corona-free”. Qui gli ultimi dati sulla pandemia, dal resoconto giornaliero di Axios.com.