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L'escalation

L'antiterrosimo indaga otto no vax

Ruggiero Montenegro

Perquisiti gli appartamenti di alcuni membri di un gruppo su Telegram. Secondo la procura erano al lavoro per progettare “azioni violente” in vista della manifestazioni contro il green pass previste a Roma nel weekend

Erano al lavoro per progettare “azioni violente”, volevano “mutare o condizionare la politica governativa in tema di campagna vaccinale”. Con l'obiettivo di ostacolare il “disegno di sistema del dominio” portato avanti dalle istituzioni. Per questo otto persone, cinque donne e tre uomini, appartenenti al mondo No vax sono ora accusate di istigazione a delinquere.

 

Un frame del video della Polizia postale  in seguito alle perquisizioni di stamattina (Ansa)

 

Questa mattina le loro abitazioni (in varie province tra Roma, Venezia, Milano, Bergamo, Padova e Reggio Emilia) sono state perquisite dalla Digos e dalla Polizia postale, dopo le indagini condotte dalla sezione distrettuale antiterrorismo di Milano, che ha analizzato i messaggi di una chat ribattezzata “I Guerrieri”, di cui gli indagati erano membri attivi su Telegram. La stessa app di messaggistica sulla quale sono nati altri gruppi come “Basta dittatura”, dove venivano segnalate generalità e indirizzi, fisici e digitali, di personalità da zittire. Un microcosmo oscuro, organizzato intorno a un piccolo nucleo di estremisti, in grado però di attirare le attenzioni di migliaia di utenti.

 

 

Dopo il grande flop di inizio settembre, quando il green pass è entrato in vigore anche per viaggi a lunga percorrenza, i No vax puntavano, secondo la pista seguita dalla Procura, a creare scompiglio durante le prossime manifestazioni contro il certificato verde in programma a Roma l'11 e il 12 settembre, ricorrendo ad armi o esplosivi auto prodotti. Durante le perquisizioni sono stati ritrovati alcuni tirapugni, una katana, uno sfollagente. Ma anche armi da fuoco, detenute regolarmente da uno degli indagati residente in provincia di Bergamo, che pare fosse intenzionato a comprare nuove armi.
 

 

Noi quando andiamo a Roma i primi che dobbiamo colpire sono i giornalisti. Sono da fare fuori”: è uno dei messaggi che giravano nella chat dalle quali emerge tutto l'astio verso il mondo dell'informazione, considerato al servizio della dittatura sanitaria. Gli elementi emersi da queste indagini, testimoniano un ulteriore salto di qualità da parte dei No vax, dopo che già nelle manifestazioni delle scorse settimane più volte i cronisti erano stati vittime di minacce e di vere e proprie aggressioni personali, come nel caso di Francesco Giovannetti di Repubblica, o alle strumentazioni.
 

 

Gli altri obiettivi erano le forze dell'ordine, i “palazzi del potere” e “obiettivi istituzionali”. Come per esempio Roberto Speranza: dall'analisi delle chat è emerso infatti che la visita del ministro della Salute a Padova, prevista per il 2 settembre e poi annullata, fosse una delle occasioni per agire. Mentre in vista delle proteste in programma questo weekend a Roma, è stata riscontrata l'intenzione di realizzare una “riunione preparatoria”. Una delle ragioni che ha spinto le Forze dell'ordine ad agire oggi.

 

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