I voucher, ok. E quando arrivano le elezioni? Viva Brazzale

Al direttore - C’è il referendum? Elimino i voucher. E quando arrivano le elezioni?

Giuseppe De Filippi

 

Al direttore - Roberto Volpi si compiace del fatto che in Italia, nonostante il basso tasso di copertura vaccinale contro il morbillo, non si verificano epidemie e da questo evince la sostanziale inutilità della vaccinazione. Cita l’epidemia di morbillo in Romania, ma – come al solito – mostra di essere male informato. Nel 2015, anno che ha preceduto la grave epidemia, in Romania si sono registrati solo sette (avete letto bene, sette) casi di morbillo, il che avrebbe autorizzato l’omologo rumeno del Volpi a uno sfrenato quanto ingiustificato ottimismo, visto cosa è accaduto nell’anno successivo. Chi conosce la virologia sa che le epidemie si presentano improvvisamente e ciclicamente, verificandosi quando si accumula un numero sufficiente di persone non vaccinate, e quindi suscettibili all’infezione. Ripetendomi, chi si sente rassicurato dalla mancanza di epidemie di morbillo in assenza di una copertura adeguata è tanto avveduto quanto chi si compiace del fatto che un asilo costruito senza rispettare le norme antisismiche stia perfettamente in piedi. Poi arriva il terremoto. PS: la poliomielite non manca in Europa “da una vita”, ma dal 1992, anno in cui si verificò una epidemia – con decine di paralisi irreversibili – in una comunità di protestanti olandesi che rifiuta le vaccinazioni.

Roberto Burioni

 

Al direttore - E’ difficile entrare lucidamente nel merito del dibattito sulla legittima difesa, presi dall’onda emotiva di fatti di violenza che potrebbero irrompere nella sfera privata di ognuno di noi. La domanda da porsi, forse è questa: siamo pronti per un’Italia a mano armata? Ce lo chiedemmo diversi anni fa e la risposta fu no, per fortuna probabilmente. Perché l’italiano medio, quando dispone di oggetti simbolo di potenza, il più delle volte sbrocca e lo vediamo con il diffuso atteggiamento di chi è alla guida di un suv o porta a passeggio un cane di grossa taglia. Essere consci di poter cagionare un danno all’altro, se non è l’esito di lungo percorso di consapevolezza come accade per un pugile o un esperto di arti marziali, ci rende spesso prepotenti, come in preda a un senso di onnipotenza. Maneggiare un’arma, specie se lo si può fare con facilità benché neofiti, è una delle cose che danno maggiore euforia a un ego frustrato come è spesso il nostro. L’immaginario va al famoso sketch di Carlo Verdone sul porto d’armi, era il Millenovecentosettantotto, anni caldi come il piombo appena sparato e, poche illusioni, non siamo molto cambiati da allora. In conclusione, non è affatto scontato che estendere la legittima difesa domestica e con essa anche la facilità di poter possedere e usare un’arma, sia la scelta che renderebbe questo paese più sicuro. Al contrario, potrebbe trasformare un rischio residuale in un pericolo strutturale, che non risparmierebbe davvero nessuno.

Marco Lombardi

 

Al direttore - L’avversario di Marine Le Pen alle prossime elezioni politiche francesi sembra essere Emmanuel Macron, uomo della finanza, alto rappresentante dell’Homo oeconomicus, archetipo dell’uomo amorale per cui nessuna radice culturale ha valore etico. Egli ritiene non vi sia “cultura francese” bensì semplicemente tante culture “in Francia”. Mi chiedo se non sia la perfetta realizzazione di come la Ue (Ue non Europa) veda le nazioni in essa incluse: un coacervo di espressioni geografiche. Quello che Metternich disse dell’Italia ci offende ancora oggi perciò mi chiedo come sia possibile che la Ue sia riuscita, con tanta facilità e il controllo delle Borse, a cancellare la nostra dignità. Ma quello che veramente mi spaventa è il clima di spietato, quasi “trascendente” scontro ideologico che traspare ormai in ogni elezione: settant’anni di pace cominciano ad innervosirci?

Roberto Bellia

 

Il punto è proprio questo: alla fine del 2017 capiremo o no se l’Europa è una mera espressione geografica. Nonostante tutto non riesco a essere pessimista.

 

Al direttore - Non sarei così sicuro caro direttore che, come lei dice, non sia l’economia, poiché l’inefficienza della nostra gerontocrazia politica, statale e sindacale sono economia e precisamente diseconomia, eccome. E’ però certo che il problema è molto più grave e che ci viene posto dalla quotidianità di un’Olanda intelligentemente più preoccupata dall’incidente diplomatico con la Turchia di Erdogan, alla caccia di consensi fra gli islamisti in terra olandese, piuttosto che dalla possibile crescita di Wilders. Di due populismi si tratta e di quale scegliere fra i due. Fra noi italiani il problema è meno sentito perché abbiamo il “lusso” della scelta fra tre populismi nostrani, mentre quello islamico ci snobba, forse perché intimidito dinanzi a tanta perizia del vendere fumo.

Maurizio Guerrini

 

Al direttore - Che meraviglia il nostro amico Roberto Brazzale che offre uno stipendio in più a chi fa figli. Non andrebbe fatto un monumento?

Marco Albioni

 

E’ una grandissima idea. Ne abbiamo parlato il 7 marzo sul sito del Foglio, ne parleremo ancora e siamo a caccia di altre storie simili. Viva Brazzale, viva i figli e viva gli imprenditori che non aspettano i tempi della politica per provare a far ripartire l’Italia.

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