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Non è la solita estate greca

Redazione

Atene torna sui mercati, Tsipras non sembra più lui e l’Europa se la cava

Negli ultimi sette anni le cronache estive sono state monopolizzate dal dramma economico, sociale e politico greco – l’innesco per una “imminente” deflagrazione dell’euro di fronte a impalpabili burocrati brussellesi. Questa estate racconta un’altra storia. A tre anni dall’ultimo test della fiducia degli investitori, la Grecia è tornata sui mercati finanziari con una nuova emissione di titoli di stato a cinque anni che ha raccolto 3,5 miliardi di euro a fronte di una domanda da 6,5 miliardi. E’ un’ottima cosa perché si manda un messaggio di fiducia che incrocia i desiderata dei mercati per un’emissione preceduta dal miglioramento delle prospettive del merito di credito greco da parte di Standard & Poor’s e l’allontanamento di un rientro da politiche monetarie espansive da parte della Banca centrale europea. Molto dell’effetto è dato da quella quota di investitori che hanno accordato uno scambio con i titoli emessi nell’ultima offerta nel 2014 a un premio più generoso rispetto a quello di mercato e con un rendimento vantaggioso rispetto a paesi ad alto debito, goloso in un panorama di tassi piatti. S’intravvede poi l’auspicio da parte degli investitori, in ottica opportunistica, che la Bce acquisterà bond greci in futuro. Il passaggio rappresenta un test positivo di un graduale ritorno alla normalità per Atene, dove ieri sono giunti in visita alcuni funzionari della Commissione europea: è un “giorno speciale”, ha detto il premier Alexis Tsipras che appena eletto col partito anti sistema Syriza considerava l’Europa quasi una forza d’occupazione della quale liberarsi. “Il maggiore errore fu avere messo certe persone in posti chiave”, ha detto di recente al Guardian riferendosi al suo ex ministro Varoufakis che sognava la Grexit. “E’ ora di parlare di futuro: dobbiamo cooperare e lavorare per concludere il programma (di salvataggio) l’anno prossimo e pianificare il prossimo giorno per la Grecia”, ha detto ieri. E mentre l’Europa non è più considerata barcollante, le banche italiane sono in sicurezza, il continente cresce più dell’America, la Commissione risponde in modo corale a ingerenze esterne (come quelle del Congresso americano intenzionato a sanzionare infrastrutture d’interesse pure russo), la conversione di Tsipras e il ritorno di Atene sui mercati (che non la considerano più intoccabile) segna una situazione opposta rispetto alla solita estate greca.