Sono 80mila le uova al fipronil "made in Italy"

Redazione

I Nas sequestrano una partita contaminata a Viterbo. Si tratta di un caso non collegato con quello dei Paesi Bassi

Anche l'Italia ha il suo scandalo delle uova al fipronil, dopo che i Nas ne hanno sequestrate 80 mila in uno stabilimento di Viterbo. Un'altra partita contaminata dall'insetticida è stata individuata anche nelle Marche, in provincia di Ancona, ma in questo caso si tratta di impianto di trasformazione e occorreranno analisi ulteriori per capire se quelle uova provengono dall'estero o sono state prodotte in Italia. Le verifiche dei Nas, chieste dal ministero della Salute dopo l'allerta lanciata dalla Commissione europea per la contaminazione in Belgio e Olanda, hanno localizzato così un caso di contaminazione a sé, non collegato con quello delle settimane scorse nel resto d'Europa.

 

Giuseppe Ruocco, direttore generale per la Sicurezza alimentare del ministero della Salute, ha spiegato all'agenzia di stampa Agi che gli sforzi dei Nas sono concentrati sulle responsabilità dei produttori italiani coinvolti. Bisogna capire "se c'è dolo o se erano all'oscuro che i prodotti usati contenevano fipronil – ha detto Ruocco –, che come noto è vietato per l'uso su animali destinati al consumo alimentare. E' una situazione delicata, serve prudenza".

 

Lo scorso 11 agosto, il ministero della Salute aveva pubblicato una nota in cui tranquillizzava i consumatori italiani, allarmati dal caso belga e olandese e che coinvolgeva molti altri paesi europei. In quell'occasione, il ministero aveva detto che negli ultimi tre mesi non erano stati segnalati nel nostro territorio partite di uova provenienti dalle aziende olandesi interessate dalle indagini. Ora, il caso partito da Olanda e Belgio ha spinto Roma a incrementare i controlli. La scorsa settimana, un'azienda di distribuzione emiliana aveva avvertito il ministero di avere comprato dei derivati a rischio perché provenienti dall'Olanda. Così sono iniziati una serie di controlli a campione da parte delle Regioni e dei Nas. Ma già il 21 agosto, a Milano, l'ata (ex Asl) della città metropolitana di Milano aveva sequestrato una partita di omelette surgelate contaminate dall'insetticida.

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