Foto di Miroslav Vajdic via Flickr

Selfie col morto

Antonio Gurrado

With Me non è un'app scandalosa in quanto si limita a formalizzare l'assunto che soggiace alla stragrande maggioranza delle immagini di noi che pubblichiamo con qualcun altro: la sua esistenza alla fin fine ci è indifferente

Non scandalizzatevi per la nuova app che permette di scattarvi un selfie col morto. With Me, presentata al Mobile World Congress di Barcellona, non ha alcun particolare aspetto di necrofilia: prevede semplicemente che voi prendiate un vostro caro, ne facciate scannerizzare il corpo in 3D, ne ricaviate una o più immagini standard da caricare in un archivio e poi, grazie alla app, incolliate il suo avatar alle vostre foto in cui non può esserci di persona per causa di forza maggiore e cessato respiro. Dettaglio fondamentale su cui è meglio insistere: la scansione del corpo va fatta quando il vostro caro è ancora vivo.

 

In questo modo potrete scattarvi un selfie con la nonna il giorno della vostra laurea, anche se è volata in cielo quando eravate bambini. Potrete invitare la signora di cui siete vedovo nella foto ufficiale delle vostre seconde nozze. Potrete incorniciare i festeggiamenti per la prossima Champions League dell'Inter includendo il vostro trisavolo che era ancora vivo ai tempi in cui veniva vinta quella precedente.

 

With Me non è un'app scandalosa in quanto si limita a formalizzare l'assunto che soggiace alla stragrande maggioranza delle immagini di noi che pubblichiamo con qualcun altro: la sua esistenza alla fin fine ci è indifferente; ciò che conta è il nostro momento di gloria e la possibilità di far essere presenti sembianti altrui in ruolo vassallatico. Certo, poi la questione di convincere parenti e amici a lasciarsi scannerizzare in 3D senza che vengano immortalati mentre si abbandonano a gestacci apotropaici è tutto un altro problema etico.

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