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Il ritorno di Gollini alla Fiorentina è un dolore superato

Andrea Trapani

Il portiere era stato scoperto dalla Viola, prima del grande "tradimento" che lo portò in Inghilterra. Il Franchi spera di aver trovato il suo Benji Price

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Anche nel calcio i dolori sono scogli da superare. Pierluigi Gollini, portiere dalle grandi speranze nel giro della maglia azzurra fin dall’Under 18, cercherà di farlo a Firenze dopo l’infruttuosa esperienza in Premier con Antonio Conte.

Sono giorni complicati per la Fiorentina. In queste ore, complici gli indizi sui social, l’animo della tifoseria in fermento per i continui annunci. Prima l’atteso rinnovo di Vincenzo Italiano, artefice della rinascita viola, e poi la presentazione di Rolando Mandragora, un altro talento che cercherà di diventare grande a Firenze, hanno fatto da preludio alla vibrante giornata di “Holly e Benji”. Non stiamo scherziamo, l’ufficio comunicazione viola ha puntato proprio sull’iconica immagine del più famoso anime dedicato al calcio per annunciare l’arrivo in Toscana di Jovic e Gollini.

 

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L’arrivo di Luka Jović direttamente dal Real, praticamente “a costo zero”, però è un’altra storia. Quella di Gollini invece è quella di un ritorno. Senza scomodare Rembrandt e la parabola del padre misericordioso per il figliol prodigo, il giovane portiere torna in una piazza che conosce bene. E viceversa.

 

Firenze, andata e ritorno

 

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Quando era responsabile del settore giovanile della Fiorentina, Pantaleo Corvino, aveva puntato sull’esplosività di Pierluigi Gollini, che a sorpresa, nel 2017, appena diciassettenne, “tradì” la fiducia del ds e decise di andarsene all’estero al Manchester United. Una scelta molto discussa che ha avuto ripercussioni, negli anni successivi, anche nei rapporti contrattuali tra società professionistiche e i loro settori giovanili.

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Torniamo a Firenze: la partenza del giovane talento, dopo due anni, era una ferita ancora aperta. Lo stesso Corvino, uomo dalla parlantina franca e senza tanti peli sulla lingua, ne parlava ancora come un amante ferito sulla ‘Gazzetta dello Sport’: “Mi fece male al cuore quando scelse di andare in Inghilterra, non c’era bisogno di andare lì a per far vedere quanto valeva, e bravo Sogliano (ds del Verona nella stagione 2014/15, ndr) ad aver riportato in Italia un talento così. I portieri sono sempre un po’ esuberanti, lui no, era uno molto posato”. Chissà se lo pensa ancora visto che, nel frattempo, Gollini ha iniziato a inseguire anche l'altro sogno della vita nel mondo della musica col nome d'arte di 'Gollorius' (ricalcando Notorious B.I.G.).

Se l'avventura in maglia viola durò poco più di un anno, non fu tanto più lunga all’Hellas. Decise, infatti, di approdare nuovamente oltremanica tra le fila dell’Aston Villa, allora allenato dal connazionale Roberto di Matteo, per poi tornare in patria grazie alla chiamata dell’Atalanta. Lì diventa il guardiano della porta, dove, per paradosso, dopo un’infinita gavetta sui campi inglesi, arriva l’affermazione. In Italia. Con la maglia nerazzurra, infatti, riesce a scalare la gerarchia ottenendo il posto da titolare tra prestazioni di livello e parate sensazionali, si pensi al rigore parato a Cristiano Ronaldo o ai salvataggi decisivi contro il Valencia in Champions League.

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Una storia di alti e bassi a Bergamo

 

Le cose belle finiscono troppo presto e, nella vita di Gollini, tendono a ripetersi. L’Atalanta ha un grande tecnico, Gian Piero Gasperini, che è tanto bravo quanto focoso. Non sapremo mai cosa è veramente successo a Zingonia, ma anche da Bergamo la carriera del portiere ha preso ancora una volta la direzione della Premier League. Sarà stato dapprima il dualismo con Sportiello, il successivo approdo di Musso o qualche incomprensione di troppo con il tecnico, ma il suo ciclo in nerazzurro si conclude con l’ennesimo viaggio in Inghilterra, sponda Tottenham. Un’altra stagione con un tecnico italiano che però non gli ha regalato particolari soddisfazioni: a giugno ha chiuso senza presenze in campionato e con il ritorno alla casella di partenza come in un infinito gioco dell’oca.

    

 

A Firenze la speranza dei tifosi è che il ritorno alla base possa essere più lungo e fortunato della parentesi avuta da adolescente. La squadra del Presidente Rocco Commisso è tornata in Europa dopo un’assenza troppo lunga dalle coppe internazionali. Le aspettative per la prossima stagione sono tante, ma l’occasione per Gollini è di quelle imperdibili: affermarsi dove hanno creduto in te da ragazzino, è un altro sogno che ogni calciatore vorrebbe realizzare.

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