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Negazionisti ogm

Roberto Defez

Reduci malconci come Slow Food & co. si scagliano contro il Genome editing e le tecniche dei vaccini anti Covid

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Tutti vorremmo avere un signor Wolf, quello di Pulp Fiction: “Sono Wolf, risolvo problemi”, questa la sua iconica presentazione nel film. Ma spesso non troviamo dei lupi (wolf) che cacciano in branco per alimentarsi, ma degli animali opportunisti che si nutrono degli scarti della caccia altrui e che i problemi invece li creano. Succede in tutti i campi e quando i territori di caccia del branco cambiano, i resti di cui nutrirsi scarseggiano. Ad esempio sono vent’anni che la caccia agli Ogm è sempre aperta, 365 giorni l’anno. Ma ora che tutte le grandi organizzazioni agricole hanno abbandonato la caccia agli Ogm (avendone misurato gli effetti nefasti per il paese) la carestia morde. Così i reduci abbaiano contro la tecnologia del Genome editing (le Tecniche di evoluzione assistita, Tea) che aprono al miglioramento vegetale e alla cura delle malattie umane dei territori vasti quanto un nuovo continente.

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Tutti vorremmo avere un signor Wolf, quello di Pulp Fiction: “Sono Wolf, risolvo problemi”, questa la sua iconica presentazione nel film. Ma spesso non troviamo dei lupi (wolf) che cacciano in branco per alimentarsi, ma degli animali opportunisti che si nutrono degli scarti della caccia altrui e che i problemi invece li creano. Succede in tutti i campi e quando i territori di caccia del branco cambiano, i resti di cui nutrirsi scarseggiano. Ad esempio sono vent’anni che la caccia agli Ogm è sempre aperta, 365 giorni l’anno. Ma ora che tutte le grandi organizzazioni agricole hanno abbandonato la caccia agli Ogm (avendone misurato gli effetti nefasti per il paese) la carestia morde. Così i reduci abbaiano contro la tecnologia del Genome editing (le Tecniche di evoluzione assistita, Tea) che aprono al miglioramento vegetale e alla cura delle malattie umane dei territori vasti quanto un nuovo continente.

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Non a caso due scienziate, una francese ed una americana, hanno appena vinto il Nobel per la Chimica 2020 per l’immenso potenziale che sprigiona da questa tecnologia, tanto accurata quanto impercettibile, tanto precisa quanto universale. Non a caso tutte le organizzazioni agricole hanno fiducia nel Tea. Chi ha fiducia nel progresso e nella speranza di affrontare problemi come la fame o il sottosviluppo, le malattie umane e l’invecchiamento, desidera provare questo nuovo strumento. Ma chi invece teme il futuro e la condivisione dei saperi (quelli che ci hanno portato i vaccini anti-Covid in pochi mesi), cerca rifugio in un trapassato remoto e si traveste con maschere antigas della prima guerra mondiale, pensando nostalgico alle trincee. Anche chi ri-propone vecchie piante e vecchi metodi di coltivazione, non sta rispettando il sapere antico, sta solo negando al nuovo di poter sbocciare e soprattutto sta negando l’esistenza dei cambiamenti climatici già accaduti. Il clima è cambiato repentinamente e le piante che coltiviamo non hanno avuto il tempo di adattarsi: le dobbiamo aiutare noi. Tornare indietro vuol dire prendersi tutti i difetti dei cosiddetti bei tempi andati, con i braccianti pagati a giornata, togliendo il diritto di voto alle donne e reintroducendo il delitto d’onore.

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Questo non è il giusto rispetto delle tradizioni. Con le tecnologie del Genome editing aiutiamo le piante ad adattarsi al nuovo clima e riduciamo l’uso di agrofarmaci (soprattutto quelli che dobbiamo usare in agricoltura biologica). Ora un’aggregazione di reduci malconci che va da Slow Food ai biodinamici (quelli che sotterrano corna di vacca piene di letame in autunno, avendo fede che lì si concentri una energia cosmica fertilizzatrice) cerca di dare l’assalto alle speranze e alla forza innovativa del Genome editing. Altre persone molto diverse, nate nel nuovo mondo scoperto da chi aveva fame di conoscenze, hanno dato l’assalto al tempio della democrazia americana. Avevano delle corna in testa (ci auguriamo senza letame) e da quando sono in prigione non mangiano, perché loro si alimentano solo con cibo biologico: un’ulteriore prova che Darwin ha ragione. L’evoluzione non ha una meta né un fine, procede a tentoni, per prove, errori e cambi di rotta. Non basta travestirsi da bufalo per dirsi più evoluto.

 

Che il clima sia davvero cambiato lo dice anche il Regolamento europeo del 7 luglio 2020. Lì sono abrogate le anacronistiche leggi contro tutti i tipi di Ogm perché i vaccini anti-Covid che ci hanno somministrato e che arriveranno, derivano tutti dall’uso di pezzi di Rna o Dna. Niente a che vedere né con le piante ingegnerizzate del secolo scorso, né con le moderne tecnologie di miglioramento genetico, ma che comunque quelle leggi antistoriche bloccavano. Non ci iniettiamo Ogm, non cambierà nulla della nostra natura, avremo solo una difesa in più contro un brutto virus. E magari ora cominceremo a riflettere se usare la tecnologia dei vaccini Pfizer e Moderna anche per combattere i parassiti delle piante smettendo di usare insetticidi: si chiama interferenza dell’Rna (RNAi) e sappiamo già che sulle piante funziona benissimo. Gli italiani hanno già deciso da che parte stare: tra gli spettri degli Ogm e l’uscita dalla pandemia abbiamo scelto la vita e il futuro. Basta confrontare le chilometriche file di cinque ore sotto la pioggia a Napoli per vaccinarsi con i 121 like raccolti dai 5 tweet dei negazionisti del Genome editing. Negazionisti, ossia azionisti della negazione: che vita triste quella di chi nega e non costruisce.

 

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