Mauro Reggio, "Colosseo"

preghiera

L'assenza umana come scelta artistica

Camillo Langone

Nel Colosseo di Mauro Reggio c'è la funzione catartica dell'arte: la possibilità di sbarazzarsi delle persone senza il bisogno di epidemie e coprifuoco

“Nessuna città rivela la propria bellezza mentre il suo torrente diurno la percorre. L’assenza dell’uomo è il requisito ultimo della perfezione di ogni cosa”, scrive Gómez Dávila nel già citato, ma sempre da citare, “Escolios a un texto implícito” (Gog Edizioni). Pur non essendo meno misantropo del pensatore colombiano sento il bisogno di una precisazione: l’assenza umana non è poi così bella se causata da un’epidemia, da una dittatura, da un coprifuoco, mentre è stupenda se frutto di una scelta artistica. Come quella di Mauro Reggio, grande vedutista, fresco vincitore del Premio Eccellenti Pittori-Brazzale con un “Colosseo” perfetto e perché magnificamente dipinto e perché magnificamente vuoto. Dell’arte si recuperi la funzione catartica, la facoltà liberante, in questo caso la possibilità di sbarazzarsi delle persone senza commettere stragi. Funziona anche con piccioni e monopattini.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).