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Le dichiarazioni

Migranti e riforme. Scholz spiega cosa unisce e cosa divide Italia e Germania

Redazione

"Non possiamo lasciare gli altri paesi soli sull'immigrazione. La stabilità fiscale serve, ora in Europa acceleriamo con gli investimenti", dice il cancelliere tedesco. Oggi l'incontro a Roma con la premier Meloni e con il presidente Mattarella

"Le relazioni tra Italia e Germania sono strette e molto solide: questo vale non solo per i nostri paesi e le nostre società, ma anche per la cooperazione con il governo italiano". Sono parole di fiducia quelle del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in visita oggi in Italia per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente Mattarella: intervistato dal Corriere della Sera, Scholz traccia un quadro improntato alla sinergia tra Italia e Germania, che tocca tutti i punti decisivi delle politiche europee. Una dichiarazione di intenti che si tradurrà, probabilmente questo autunno, in un atto formale denominato "Patto d'azione", suddiviso in cinque diversi campi strategici.

Prima di allora però, sono già molti i dossier in cui è richiesta una convergenza tra i due paesi. A partire dall'immigrazione, per cui il cancelliere afferma che "l'Italia e gli altri paesi non possono essere lasciati soli: abbiamo bisogno di responsabilità e coerenza tra gli stati membri dell'Ue nonché del rispetto degli standard per chi richiede protezione".

Poi c'è il capitolo riforme che chiama in causa, oltre a Italia e Germania, la politica comunitaria nel suo complesso. "Dobbiamo rafforzare le condizioni quadro per gli investimenti in Europa", dice Scholz. In generale, l'obiettivo per l'Ue sarà "rendere la legislazione sugli aiuti statali ancora più agile e flessibile nel tempo, in modo che gli investitori sappiano fin da subito quali aiuti possono aspettarsi".

Dal Pnrr alle materie prime, per il cancelliere il compito dell'Europa sarà poi "accelerare nelle procedure amministrative e di approvazione". Anche perché incombe lo spettro della dipendenza dalla Cina, che però "non può essere esclusa dal commercio globale", secondo il cancelliere. Proprio per incentivare il decisionismo dell'Unione, si parla di estendere il voto di maggioranza alla politica estera e di difesa: su questo, Scholz afferma che "abbiamo bisogno di più decisioni del Consiglio a maggioranza qualificata in politica estera e fiscale". E promette che continuerà "a fare opera di persuasione".

L'altra grande sfida è posta dalla governance economica, con il nuovo Patto di stabilità presentato a Bruxelles qualche settimana fa. Per Scholz "l'importante è che tutti i cittadini abbiano la certezza che il loro stato continuerà a essere in grado di agire e a mostrare solidarietà anche in tempi di crisi". Di conseguenza, "si tratta di garantire la crescita, la sostenibilità del debito e gli investimenti, in modo che la trasformazione delle nostre economie nazionali abbia successo".

Infine, un ultimo capitolo è riservato alla guerra in Ucraina. "Dobbiamo dunque prepararci a dover aiutare l'Ucraina ancora a lungo", è il monito di Scholz. Che assicura: "Sosterremo Kyiv per raggiungere una pace equa e duratura e nel suo percorso di ingresso all'Ue".