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Editoriali

L'iter rocambolesco del rigassificatore di Piombino è una lezione sulle inefficienze dell'Italia

Redazione

La nave Golar Tundra è entrata in porto: un risultato che è stato possibile grazie al vasto consenso. Servirebbe la stessa lena anche sul Pnrr. Ma c'è anche un lato oscuro: nel tempo in cui noi abbiamo installato un terminale, i tedeschi ne hanno messi tre

Ieri la nave Golar Tundra è entrata nel porto di Piombino. Ci è arrivata percorrendo un lungo viaggio, sia fisico (da Singapore) sia amministrativo. Essa offre un contributo essenziale alla sicurezza energetica del paese e consente di trarre due importanti lezioni. La prima è che, se c’è la volontà, le cose si fanno. In circa un anno siamo passati dall’avviare la ricerca di una unità galleggiante per importare gas naturale liquefatto ad ancorarla nel sito di destinazione.

 

Questo risultato è stato possibile grazie al consenso vasto che si è creato attorno all’operazione. Non distraggano le pittoresche proteste degli esponenti locali (molti) e nazionali (pochi) dei vari partiti. Di fatto, sulla necessità di smarcarci dal gas russo e di farlo con almeno due terminali di rigassificazione si sono ritrovati la maggioranza che sosteneva il governo Draghi e il principale partito che allora stava all’opposizione, e oggi costituisce il pilastro del governo.

 

La stessa lena sarebbe oggi da replicare nel caso dei tanti progetti Pnrr, che vanno realizzati nel giro di pochi mesi o anni. Bisogna quindi chiedersi se, oltre al cercare il massimo consenso, vi sia altro da fare. In questa storia positiva si nasconde, infatti, anche un lato oscuro. Nello stesso tempo che in Italia ci è voluto per installare un terminale (con intensi dibattiti sulla tonalità di azzurro), i tedeschi ne hanno messi tre in esercizio, e altrettanti stanno per arrivare.

 

Qui si vede la differenza nell’efficienza del sistema paese: e qui sta forse la più grande impresa a cui Giorgia Meloni & Co sono chiamati. Riprendendo le riforme avviate (a partire dalla pubblica amministrazione) e rilanciando. Simmetricamente il Partito democratico dovrebbe accettare le regole del gioco e dire se intende sfidare Palazzo Chigi sul terreno delle semplificazioni o se preferisce iscriversi al partito del Nimby, come hanno fatto i suoi alleati Angelo Bonelli e Giuseppe Conte e il suo avversario Francesco Ferrari, sindaco Fdi di Piombino.

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